Ecco un piatto che, seppur un pò rognoso da preparare (e lava bene le puntarelle, e capale una a una, e tagliale a striscioline sottili, sottili) si fa mangiare che è un piacere.
In questa versione non ho usato le acciughe (ecco perchè le ho chiamate "alla moda mia") uno perchè non le avevo, due perchè non le mangio, ma il naturalista ha da provà la ricetta delle puntarelle alla romana e la prossima volta le aggiungerò.
Ingredientiper questa variante ho utilizzato:
- due cespi medi di puntarelle
- olio
- aceto balsamico
- sale e pepe
ho lasciato a bagno per un pò i due cespi di puntarelle e poi li ho risciacquati per benino cominciando a caparli: le foglie più esterne fortunatamente non erano molto grosse e le ho utilizzate spezzettandole mentre la parte centrale, costituita dalle "spigotte", ossia le spighe cicciotte, l'ho dapprima tagliata in senso orizzontale fino a quando non è apparso il "buco" [è la caratteristica delle puntarelle che ho scoperto essere le foglie più interne - i germogli alias le spigotte - di una varietà di cicoria, la "catalogna spigata" - grazie
Petula); indi ho staccato le spighe una per una e le ho tagliate a striscioline sottili per il lungo. Ho messo tutto in acqua ghiacciata per una mezz'oretta almeno, di modo che, grazie a questo "trucco", le striscioline si arricciano e il sapore amaro sfuma; tolta l'acqua, le ho condite con una salsina vinagrette preparata con olio, aceto balsamico, sale e pepe. Le ho lasciate riposare ancora per una ventina di minuti, in modo che assorbissero bene il condimento e poi, gnam... accompagnate dal pane di segale e "bruscolini" preparato dal naturalista.
2 commenti:
Oooohh, finalmente vedo le famose puntarelle! ;-p
Ma praticamente è catalogna piccola o è un'altra cosa?
Bè sì, è catalogna piccola, ma a Roma, fra i banchi del mercato non trovi mica scritto catalogna bensì puntarelle. :-)
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