giovedì 18 gennaio 2007

Rule Britannia, Britannia rules the waves (2a parte)


... inizio seconda parte.
Ordunque, il racconto era terminato con il nostro ritorno in albergo dopo lo spettacolo (ma prima del medesimo avevamo fatto tappa a un ristorantino giapponese, vicino Leicester square, non male. Mi sono "sparata" un bento box di riso e verdurine varie veramente buooooonoooo).
L'indomani.... William Morris Gallery, museo ubicato a Walthamstow, zona periferica di Londra a cui ci si arriva by tube (of course) con la linea azzurra (la Victoria line. La fermata di Walthamstow è il capolinea).
Su Morris, eclettico personaggio, vicino ai preraffaeliti - fu architetto, pittore, designer, scrittore, fervente socialista - rimando qui. Mi preme solo dire che la gita alla Gallery e alla periferia di Walthamstow è stata interessante perchè è un quartiere dove i turisti scarsamente si avvicinano. Se ci si andasse utilizzando il metro del turista medio (con macchina fotografica a tracolla e guida alla mano), il quartiere non offre molto, ma solo se non sai _cosa_ cercare. E' interessante notare, infatti, in che modo si sia sviluppata una parte di Londra che, ai tempi di Morris, era considerata aperta campagna e poi, con l'industrializzazione, è diventata un quartiere operaio, con le casine tutte uguali, l'una di fianco all'altra, a formare un dedalo di vie e viuzze. Inoltre, vicino Walthamstow c'è la Epping Forest (menzionata dai Genesis nella canzone "Battle of Epping Forest", contenuta nel LP "Selling England by the pound") famosa dal punto di vista naturalistico in quanto area di grande interesse per le specie florofaunistiche che la abitano, al punto che è stata addirittura dichiarata "Area protetta" .
Insomma, una mattinata veramente speciale e fuori dall'ordinario. Il pranzo ci ha visti protagonisti del nulla ossia ci siamo nutriti solo di amore ^___^ perché il tempo era tiranno: dovevamo fare i topini nel formaggio, espressione usata dal principe ranocchio (il naturalista) per evidenziare soprattutto una mia caratteristica, che straripa da me quando mi trovo all'estero: fare shopping sfrenato!!! ^___^
E così, viaaaa per le strade di Londra a guardare le vetrine, entrare nei negozietti, comprare, comprare, comprare... vabbè, cercavamo di imporci una certa parsimonia anche perchè, seppur in periodo di saldi, che a Londra erano già iniziati, il cambio euro contro sterlina non è certo favorevole. Tuttavia, la mia porca figura di topino l'ho fatta anche se stavolta mi sono un pò tenuta e gli acquisti si sono orientati soprattutto su "tea and books and shoes". Siamo riusciti addirittura a trovare il tempo per visitare Westminster Abbey e poi, via di nuovo all'alberghetto per cambiarci e velocemente volare verso Camden Town ove, per le 18.00 eravamo attesi da un'amica del naturalista (con rispettivo consorte) per una rimpatriata. Precisi come un orologio svizzero, all'ora designata eravamo già fuori della stazione della metro di Camden ad aspettare, ma non per molto. I due piccioncini ci hanno raggiunto e da veri conoscitori della zona (ormai sono diversi anni che vivono a Londra) ci hanno portato in un pub veramente suggestivo, non a Camden, che come zona hanno sconsigliato vivamente, essendoci un alto tasso di criminalità che forse non si vede ma c'è. Abbiamo quindi preso l'autobus 263, se non ricordo male, e arrivati al capolinea, ad Highgate, siamo andati diretti verso il pub tanto decantato, il GateHouse . E mai tante lodi sono state meritate in pieno. Il pub è veramente carino, il cibo è buono e i prezzi onesti. Soprattutto per le porzioni che ti servono sono notevoli, almeno in questo pub. Se chiedi una bistecca, essa ti arriva contornata da verdurine, patate, salsine che rendono il piatto un piattone. Insieme a una bella pinta di birra il pranzo, o la cena, sono completi... burp! La particolarità di questo pub è che ai piani superiori c'è un teatro ed è simpatico vedere la padrona del pub passare con una campanellina per avvertire coloro che hanno acquistato i biglietti che lo spettacolo sta per iniziare.
Rientro tranquillo, sempre a piedi per le vie di Highgate , una delle periferie più costose di Londra. Particolare: la "chiesona" sconsacrata trasformata in condominio (per ricconi). Se ci passate fateci caso. Presa la metro ad Archway (e quello che ti sconvolge è vedere come, solo attraversando la strada, la "fauna" cambia notevolmente. Archway è già considerata zona pericolosa rispetto ad Highgate che è zona residenziale e lo dimostra il fatto che all'entrata della metro c'era un cartello che avvertiva della presenza di gang che potevano "dare fastidio") alle 23.30 eravamo già a nanna. Yaaaawwwnnn, buonanotte.
..... fine della seconda parte

P.S.: l'immagine di "Flora" di W. Morris e E. Burne-Jones è stata tratta dal sito http://www.saveontapestries.com/tapestries/Flora-46.htm

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Belle, le avventure londinesi!
Bellissimi, i Monty Python, Tim Curry e William Morris!
E chi l'avrebbe detto che la dea fosse una patita di shopping?
Io a mala pena lo tollero! :)

Morrigan ha detto...

Ma cara, non è proprio shopping sfrenato epperò... mi piace curiosare per le vetrine e se c'è qualcosa di carino entrare e provare. Devo stare attenta alle librerie, lì non ho ritegno alcuno e potrei lasciarci lo stipendio!
bye bye ^___^