martedì 30 gennaio 2007

Puntarelle alla moda mia


Ecco un piatto che, seppur un pò rognoso da preparare (e lava bene le puntarelle, e capale una a una, e tagliale a striscioline sottili, sottili) si fa mangiare che è un piacere.
In questa versione non ho usato le acciughe (ecco perchè le ho chiamate "alla moda mia") uno perchè non le avevo, due perchè non le mangio, ma il naturalista ha da provà la ricetta delle puntarelle alla romana e la prossima volta le aggiungerò.

Ingredienti

per questa variante ho utilizzato:
  • due cespi medi di puntarelle
  • olio
  • aceto balsamico
  • sale e pepe
ho lasciato a bagno per un pò i due cespi di puntarelle e poi li ho risciacquati per benino cominciando a caparli: le foglie più esterne fortunatamente non erano molto grosse e le ho utilizzate spezzettandole mentre la parte centrale, costituita dalle "spigotte", ossia le spighe cicciotte, l'ho dapprima tagliata in senso orizzontale fino a quando non è apparso il "buco" [è la caratteristica delle puntarelle che ho scoperto essere le foglie più interne - i germogli alias le spigotte - di una varietà di cicoria, la "catalogna spigata" - grazie Petula); indi ho staccato le spighe una per una e le ho tagliate a striscioline sottili per il lungo. Ho messo tutto in acqua ghiacciata per una mezz'oretta almeno, di modo che, grazie a questo "trucco", le striscioline si arricciano e il sapore amaro sfuma; tolta l'acqua, le ho condite con una salsina vinagrette preparata con olio, aceto balsamico, sale e pepe. Le ho lasciate riposare ancora per una ventina di minuti, in modo che assorbissero bene il condimento e poi, gnam... accompagnate dal pane di segale e "bruscolini" preparato dal naturalista.

domenica 28 gennaio 2007

Carotine e lattughina


L'ìmmagine non è che sia un granchè (anch'io come fotografa sono un disastro), ma prova oggi che prova domani piano piano riuscirò a trasmettere la bontà e la bellezza di questi piatti anche in foto, o no? O____o
Ecco un piatto semplice e veloce che ho preparato ieri sera per "far fuori" la lattuga che stava tranquillamente e beatamente in frigo dimenticata ^___^
Fortunatamente ho tolto solo le prime foglie esterne, le altre si erano mantenute!
E' un piatto che mi piace preparare per la "dolcezza" che tira fuori: carote cotte e lattuga cotta formano una buona accoppiata e poi mi piace anche l'abbinamento di colori: verde e arancione. Ma passiamo al dunque:
2 carote medie
1 cespo di lattuga fresco ^____^
erbette e spezie varie (io ho messo un pò di timo, maggiorana e rosmarino tritati)
sale
pepe
olio

Si mondano e si tagliano a rondelle le carote, si lava bene la lattuga e la si fa a pezzetti.
Si cuociono prima le carote con le spezie, il sale, l'olio per circa cinque minuti, poi vi si aggiunge la lattuga che cuoce molto velocemente e rilascia l'acqua necessaria a far sì che le verdure si cuociano.
Far cuocere per altri dieci minuti (tagliare le carote a rondelle sottili in modo che cuociano velocemente) e servire con due fette di pane integrale ai semi di sesamo (vabbè, questo l'aveva preparato il naturalista con la farina per il pane già pronta comprata alla Lidl. Non era male affatto!!!)
Gnam!

giovedì 25 gennaio 2007

E buonanotte e buongiorno


Mi stupisce vedere come i gatti riescano a crearsi delle abitudini che poi sono dure a morire. Oddio, anche noi umani abbiamo le nostre, epperò mi fa un certo effetto vederle fare da Tabatuga.
O sarà forse vero che inconsciamente mi reputo una “razza” superiore (a cosa, a chi?) e allora notare determinati comportamenti in animali diversi da noi mi stupisce sempre? O___o
Ad esempio, la routine mattutina del venire alle 6.00, 6.30 del mattino a svegliarci perchè ella, l’imperatrix domus, ha da magnà. Sempre la stessa sequenza: arriva, salta sul comodino, poi sul letto, poi inizia a camminare dietro le nostre teste, indi intorno a noi, quindi scende dal letto. Passano pochi minuti e ricomincia, magari con la variante di venire a darci i bacini sul viso, e poi riscende dal letto... mah?
Ma sono contenta, molto contenta, soprattutto per questa gattina che si è ritrovata orfana a 14 anni e che adesso se becca le coccole di questi due quasi novelli sposi, oramai stagionati, che se la spupazzano ad ogni piè sospinto.
Bon vado a darle da magnà, mentre il naturalista prepara la cena... ^____^, anzi no... vado a spupazzarla che la vedo stesa a terra proprio in linea dove passano i tubi dell’acqua calda... Tabatughinaaaa!
A ricette, invece, me sento proprio moscia, sembra che il tempo non ci sia mai e mi prenda il blocco creativo del cuoco (invece che dello scrittore).
A presto

lunedì 22 gennaio 2007

Il tortello al curry


Ebbene sì!
Mi è presa la fregola della pasta fatta in casa e ieri ho dato il massimo producendo un pò di tortelli e fettuccine.
Forse la foto non rende l'idea, epperò i tortelli in questione non erano poi tanto male, anche se dall'immagine sembrano un pò sbattutelli.
Hanno tenuto la cottura ed erano abbastanza saporiti, questo perchè... ci ho messo un ripieno di mia creazione, che forse in realtà anche qualcun'altro avrà provato epperò non lo so e quindi per me è stata una novità.
Perchè "al curry"? perchè nel fare il ripieno (di verdurine) ho anche aggiunto una punta di curry in pasta che ho trovato in un negozietto cinese all'Esquilino. Aprendolo l'odore che raggiunge le narici è moooolto pungente, ed ho preso quello che sembrava più delicato, dentro una confezione verde. Mah? L'odore aglifero ímpera, ma basta saperlo dosare e non metterne tanto che effettivamente insaporisce i piatti più del curry in polvere. Ma basta cianciare!
Ecco la ricetta dei tortelli al curry.
Per la pasta:
3 etti di farina
3 uova
Per il ripieno:
2 zucchine
2 carote
1 cipolla
3 patate medie
1 melanzana media
erbe aromatiche (timo, maggiorana, alloro, coriandolo)
parmigiano grattugiato
una puntina di curry in pasta da sciogliere in un pò d'acqua.
Svolgimento:
preparare la pasta creando con la farina una fontana sul piano di lavoro all'interno della quale verranno aperte le uova in modo da mescolare il tutto piano piano e formare, lavorando di braccia per almeno dieci minuti, un bel panetto elastico e che si stacchi bene dalle mani.
Si prepara il ripieno tagliando a tocchetti molto fini tutte le verdurine e facendole stufare in una capiente padella con un pò d'olio, sale, erbette aromatiche e il curry in pasta (poco) precedentemente sciolto in un pò d'acqua.
Il ripieno si può preparare anche il giorno prima (come ho fatto io) in modo che tutti gli ingredienti si amalgamino bene. Fatto raffreddare il composto lo si schiaccia bene con una forchetta, vi si aggiunge del parmigiano (o del grana) grattugiato (io l'ho grattugiato ad occhio, dipende dalla quantità di ripieno che è venuta fuori) in modo da legare ancor di più il composto.
Indi si procede alla "stesura" della pasta. Armati di macchina per la sfoglia si tenderà la medesima e su di essa verranno messe delle palline di ripieno, aiutandosi con un cucchiaino. Si copre il tutto e si creano i tortelli tagliandoli con un coltello o con l'apposito strumento a lama rotante!

Si fanno cuocere per due minuti (il tempo che riaffiorino tutti) e li ho serviti conditi con burro, parmigiano e pepe!
La pasta che mi era avanzata, visto che avevo finito il ripieno, l'ho utilizzata per fare le fettuccine.

Ora parte della mia creazione riposa in frigo aspettando di essere "magnata" anche con altri condimenti. Pensiamoci un pò su....
P.S.: ricordarsi di Topeka, ricordarsi di Topeka, ricordarsi di Topeka, ricordarsi di Topeka, ricordarsi di Topeka, ricordarsi di Topeka, ricordarsi di Topeka, ricordarsi di Topeka, ricordarsi di Topeka.... ^______________________^

venerdì 19 gennaio 2007

Rule Britannia, Britannia rules the waves (3a parte)


.... inizio della terza e ultima parte.
6 gennaio ... epifania. Ci risvegliamo con un tempo uggioso e piovigginoso (mentre i giorni precedenti non aveva dato tanti problemi). Tempo di rientro: si doveva tornare alla base ma mancava ancora qualche posticino da visitare per diventare perfetti topini nel formaggio. Il nostro aereo partiva alle 20.30 (ora locale) e sarebbe giunto a Roma alle 23.00, avevamo tutto il giorno davanti a noi. E che abbiamo fatto? dopo aver assaporato per la terza mattina di fila, uova, bacon, salsiccie e fagioli (per me uova e fagioli), salutati gli ospiti dell'alberghetto e lasciate temporaneamente le nostre valigie lì (non ce le siamo certo portate dietro), abbiamo attraversato Hyde Park per andare a visitare la Westminster Cathedral , che è vicina alla Abbey ma è di rito cattolico, e ci siamo pure sparati una messa per l'epifania in latino O___o
Poi, sotto la pioggia quasi battente, abbiamo fatto una bella passeggiata passando davanti Buckingham Palace, con torme di turisti attaccati al cancello che aspettavano forse il cambio della guardia, indi su per "the Mall", il vialone che costeggia St. James's Park, attraversando Trafalgar Square e puntando verso Covent Garden; nelle vie limitrofe siamo andati a rintanarci in un ristorantino molto carino (vicino Neal street) non solo per mangiare (bene, zuppa di spinaci e latte di cocco per me e tortino rustico di pesce con contorno di verdurine per il naturalista) ma anche per aspettare che spiovesse. Cosa che, fortunatamente è avvenuta perchè cominciavano ad essere dei pulcini bagnati. Ancora qualche occhiata alle vetrine, una puntata da Marks & Spencer per far rifornimento di cibarie, fra tramezzini ben imbottiti e formaggi cheddar, e di corsa all'albergo a prendere le valigie, salutare ancora la signora incendiaria e poi via, all'aeroporto by tube. Yes!!! Perchè la metro arriva fino all'aeroporto di Heathrow, solo che noi abbiamo un pò esagerato nel raggiungere l'aeroscalo. Pensando agli inevitabili controlli di sicurezza, al fatto che dovevamo prendere la metro a Paddington, cambiare ad Hammersmith per prendere la Piccadilly e da lì andare verso Heathrow, ci siamo mossi con largo, ma largo anticipo, tanto che quanto siamo giunti nell'aerostazione il check-in per il nostro volo era ancora di là da venire; fatto il check-in all'ora debita e passati i controlli di sicurezza, che mi sono parsi molto scrupolosi, anche se non abbiamo fatto molta fila - l'unico inconveniente è che ispezionano un tot di bagaglio a mano a campione e per malaugurata sorte, il naturalista ha dovuto letteralmente svuotare il suo per permetterne l'analisi da parte di un'addetta allo scalo e alla sicurezza - il resto del pomeriggio (quattro ore quattro) l'abbiamo passato ciondolando per l'aeroporto aspettando il nostro volo. Ronf, ronf..
Il rientro è andato liscio e ad attenderci all'arrivo a Fiumicino c'era il caro papino mio, il quale, per farci ancora assaporare il brivido del viaggio aereo, ha imboccato l'autostrada Fiumicino Roma e poi il GRA a velocità alquanto sostenuta... ma non eravamo già arrivati? O___o
Aaahhh, era lui che aveva fretta di tornà a casa. Vabbuò.
Le avventure in terra d'Albione sono terminate, per ora, perchè sicuramente una nuova scappata a Londra si rifarà, non so quando, ma la swinging London mi chiamaaaaaaaaa!

P.S.: Foto tratta dal sito www.worldofstock.com

giovedì 18 gennaio 2007

Rule Britannia, Britannia rules the waves (2a parte)


... inizio seconda parte.
Ordunque, il racconto era terminato con il nostro ritorno in albergo dopo lo spettacolo (ma prima del medesimo avevamo fatto tappa a un ristorantino giapponese, vicino Leicester square, non male. Mi sono "sparata" un bento box di riso e verdurine varie veramente buooooonoooo).
L'indomani.... William Morris Gallery, museo ubicato a Walthamstow, zona periferica di Londra a cui ci si arriva by tube (of course) con la linea azzurra (la Victoria line. La fermata di Walthamstow è il capolinea).
Su Morris, eclettico personaggio, vicino ai preraffaeliti - fu architetto, pittore, designer, scrittore, fervente socialista - rimando qui. Mi preme solo dire che la gita alla Gallery e alla periferia di Walthamstow è stata interessante perchè è un quartiere dove i turisti scarsamente si avvicinano. Se ci si andasse utilizzando il metro del turista medio (con macchina fotografica a tracolla e guida alla mano), il quartiere non offre molto, ma solo se non sai _cosa_ cercare. E' interessante notare, infatti, in che modo si sia sviluppata una parte di Londra che, ai tempi di Morris, era considerata aperta campagna e poi, con l'industrializzazione, è diventata un quartiere operaio, con le casine tutte uguali, l'una di fianco all'altra, a formare un dedalo di vie e viuzze. Inoltre, vicino Walthamstow c'è la Epping Forest (menzionata dai Genesis nella canzone "Battle of Epping Forest", contenuta nel LP "Selling England by the pound") famosa dal punto di vista naturalistico in quanto area di grande interesse per le specie florofaunistiche che la abitano, al punto che è stata addirittura dichiarata "Area protetta" .
Insomma, una mattinata veramente speciale e fuori dall'ordinario. Il pranzo ci ha visti protagonisti del nulla ossia ci siamo nutriti solo di amore ^___^ perché il tempo era tiranno: dovevamo fare i topini nel formaggio, espressione usata dal principe ranocchio (il naturalista) per evidenziare soprattutto una mia caratteristica, che straripa da me quando mi trovo all'estero: fare shopping sfrenato!!! ^___^
E così, viaaaa per le strade di Londra a guardare le vetrine, entrare nei negozietti, comprare, comprare, comprare... vabbè, cercavamo di imporci una certa parsimonia anche perchè, seppur in periodo di saldi, che a Londra erano già iniziati, il cambio euro contro sterlina non è certo favorevole. Tuttavia, la mia porca figura di topino l'ho fatta anche se stavolta mi sono un pò tenuta e gli acquisti si sono orientati soprattutto su "tea and books and shoes". Siamo riusciti addirittura a trovare il tempo per visitare Westminster Abbey e poi, via di nuovo all'alberghetto per cambiarci e velocemente volare verso Camden Town ove, per le 18.00 eravamo attesi da un'amica del naturalista (con rispettivo consorte) per una rimpatriata. Precisi come un orologio svizzero, all'ora designata eravamo già fuori della stazione della metro di Camden ad aspettare, ma non per molto. I due piccioncini ci hanno raggiunto e da veri conoscitori della zona (ormai sono diversi anni che vivono a Londra) ci hanno portato in un pub veramente suggestivo, non a Camden, che come zona hanno sconsigliato vivamente, essendoci un alto tasso di criminalità che forse non si vede ma c'è. Abbiamo quindi preso l'autobus 263, se non ricordo male, e arrivati al capolinea, ad Highgate, siamo andati diretti verso il pub tanto decantato, il GateHouse . E mai tante lodi sono state meritate in pieno. Il pub è veramente carino, il cibo è buono e i prezzi onesti. Soprattutto per le porzioni che ti servono sono notevoli, almeno in questo pub. Se chiedi una bistecca, essa ti arriva contornata da verdurine, patate, salsine che rendono il piatto un piattone. Insieme a una bella pinta di birra il pranzo, o la cena, sono completi... burp! La particolarità di questo pub è che ai piani superiori c'è un teatro ed è simpatico vedere la padrona del pub passare con una campanellina per avvertire coloro che hanno acquistato i biglietti che lo spettacolo sta per iniziare.
Rientro tranquillo, sempre a piedi per le vie di Highgate , una delle periferie più costose di Londra. Particolare: la "chiesona" sconsacrata trasformata in condominio (per ricconi). Se ci passate fateci caso. Presa la metro ad Archway (e quello che ti sconvolge è vedere come, solo attraversando la strada, la "fauna" cambia notevolmente. Archway è già considerata zona pericolosa rispetto ad Highgate che è zona residenziale e lo dimostra il fatto che all'entrata della metro c'era un cartello che avvertiva della presenza di gang che potevano "dare fastidio") alle 23.30 eravamo già a nanna. Yaaaawwwnnn, buonanotte.
..... fine della seconda parte

P.S.: l'immagine di "Flora" di W. Morris e E. Burne-Jones è stata tratta dal sito http://www.saveontapestries.com/tapestries/Flora-46.htm

martedì 16 gennaio 2007

Rule Britannia, Britannia rules the waves (1a parte)


.. britons never, never, never will be slaves
vabbè, ma questa è un'altra storia.
Io invece me ne esco con le mie avventure in terra d'Albione. Sì, non è successo nulla di eclatante, tuttavia un piccolo diario di viaggio lo posso tenere, sì o no? O____o
Partenza il 3 gennaio alle 18.40... bene, io e il naturalista cerchiamo di andare in largo anticipo in aeroporto per la questione dei controlli di sicurezza etc. etc. etc. Non prendiamo la macchina ma il treno epperò... le coincidenze saltano, i miei nervi pure e decidiamo (plurale majestatis ^__^) di prendere un taxi da Torino Porta Nuova fino a Caselle ... e arriviamo suppergiù alla stessa ora in cui saremmo arrivati se avessimo preso il bus per l'aeroporto... sgrunt!!!
Dopo il check in, a zonzo per l'aeroporto, visto che il volo era in ritardo, e poi alle 19.30 circa viaa verso Londra Gatwick. Volo tranquillo, a parte l'atterraggio fatto a grande velocità per compensare la forza del vento che a Londra, in quel momento, si divertiva a far sbarellare non solo gli alberi ma anche gli aerei in ascesa e discesa. Di corsa con il treno da Gatwick a Victoria station e da lì, by tube, verso la pensioncina che avevamo prenotato vicino Paddington Station, l'Albro House. Senza infamia e senza lode. Ore 24 e qualcosa, buonanotte.
The next day. Colazione alle 8, allietata dalla simpatica sirena dell'antincendio che era stata fatta scattare dalla signora che preparava la colazione: si era dimenticata il pane nella macchina per i toast e il poco fumo che è uscito dalla cucina ha fatto saltare tutto. Cinque minuti buoni durante i quali lei e altri della pensione cercavano di trovare l'interruttore per spegnere l'allarme e avvertivano la caserma dei pompieri che era tutto a posto, noi invece trangugiavamo uova e bacon e salsiccie (vabbè, io solo un'omelette) sorseggiando del tè.
Indi, via per la nostra prima tappa: il castello di Windsor. Treno da Paddington fino a Slough e da lì trenino locale, che fa un pò da navetta, fino a Windsor. A pochi metri dalla stazione, bam! here is the Castle. 13.50 sterline di ingresso a cranio e via a farci gli affari di Elisabetta & Co.
Ovviamente, le parti visitabili sono quelle di rappresentanza, più il cortile ove si affaccia la St. George Chapel che ci è piaciuta molto.
Spesa quasi tutta la giornata nell'amena cittadina, e pasteggiando a sandwiches, che in GB sono belli pasciuti (gnam) e pure gustosi, siamo tornati alla base per prepararci alla serata spumeggiante che ci attendeva.... il musical "Spamalot" dei Monty Phyton.
Chi non ha mai sentito parlare di questo gruppo comico inglese che ebbe molto successo negli anni '70-'80. Qualcuno di loro si trascina ancora oggi (John Cleese, Michael Palin), qualcun'altro è diventato regista (Terry Gilliam), qualcun'altro è passato a miglior vita (Graham Chapman), altri scrivono musical (Eric Idle). Il musical in questione si ispira al film "Monty Phyton and the Holy Grail" (it., "Monty Python e il Sacro Graal"); due ore e un quarto trascorse in maniera divertente, gradevole, spassosa, con un fantastico Tim Curry nella parte del protagonista. Certo, i posti in cui io e il naturalista eravamo non erano dei migliori (la piccionaia del Palace Theatre, con una pendenza verso la platea di quasi 90° - e porca miseria ti sembrava di poterti lanciare in volo direttamente sul palco per quanto era erta), ma siamo riusciti a seguire ugualmente lo show!
Finita la rappresentazione alle 22.15 siamo rientrati alla base verso le 23.30, avendo fatto a piedi il tratto che divide il Palace Theatre dall'Albro House.
Bon, citando gli Elio e la loro canzoncina sul fantasma formaggino.... "fine della prima parte"

P.S.: foto tratta dal sito: http://www.lemonlight.org/photos/uncategorized/britannia.jpg

giovedì 11 gennaio 2007

E l'Hobbit sì e l'Hobbit no


Apprendo dal sito della BBC che Peter Jackson, il regista che secondo me è riuscito a rendere benissimo (nella trilogia da lui diretta) le atmosfere presenti ne libro di Tolkien "Il Signore degli Anelli", non dirigerà più "Lo Hobbit", scritto dal medesimo autore e di qualche anno precedente la storia del SDA. In effetti, l'Hobbit può essere considerato il punto di partenza per quella che poi diventerà la trilogia del SDA. E tutto perchè al figlio dell'editore inglese, Unwin, il libro era piaciuto e auspicava che le avventure di Bilbo e Co. potessero continuare... e continuarono ^___^.
Ma ritornando alla questione "dirigo o non dirigo", a quanto pare tutto è nato per una questione di "vile denaro" che vede coinvolti la società di produzione New Line Cinema (che aveva già prodotto il Signore degli Anelli) e il regista per la divisione degli utili della trilogia del Signore degli Anelli.
Un recente articolo di Variety riporta come, secondo i legali del regista, la New Line debba ancora a Jackson una grossa percentuale sui guadagni legati alla distribuzione estera dei film. Che tristessssa!!! :-[[[
E anche lo stesso Jackson ha inviato una mail al sito TheOneRing.net per dare conferma dell'avvenuto divorzio... che disgrazzzzziaaa. :-[[[
O mamma... ora la rete, il NG verrà inondato dalle richieste dei fan e dalla firma di petizioni on line per convincere quelli della New Line a far fare il film a PJ. Ma mica è detto: pare che anche la MGM stia dietro al regista e va a finire che di Hobbit ne verranno girati due!

P.S.: la foto è stata tratta dal sito planet-tolkien

martedì 9 gennaio 2007

I tortelli di zucca


Ed eccomi giunta a magnificare le mie doti "coquinarie" con la ricetta dei tortelli di zucca preparati per S. Silvestro. Veramente volevo prepararli per la vigilia ma i suoceri mi avevano preceduto acquistandoli da un pastificio: mai tale scelta fu nefasta e funesta. I suddetti tortelli più che di zucca sapevano di limone O___o
Corriamo ai ripari, dunque... se a Natale abbiamo sofferto [ma poi non tanto perchè il resto del pranzo (fette di polenta ripassate al forno con sopra o gorgonzola o un trito di cipolla e acciughe, antipastini vari, cacciagione per i carnivori - io no che mi cibo solo di verdure -, dolce, spumante caffè) ha compensato magnificamente la caduta di stile sul tortello] a Capodanno si doveva porre rimedio all'onta e quindi... ecco la ricettina dei tortelli di zucca da me preparati:
per il ripieno:
2 kg. di zucca
2 etti abbondanti di parmigiano grattugiato
una quindicina di amaretti (meglio se duri, non quelli morbidi)
100 gr. di mostarda
un cucchiaio di marmellata di prugne
un cucchiaio di brandy
sale
buccia grattugiata di 1/2 limone
noce moscata (a proprio gusto).
Per la pasta:
3 etti di farina
3 uova
un pò di sale.
Il ripieno l'ho preparato il giorno prima perchè si deve rassodare ben bene e tutti gli ingredienti così si amalgamano per bene.
Si taglia la zucca a fette,

si eliminano i filamenti interni e la si inforna per almeno un'ora.
Appena cotta va passata al passaverdure o frullata con il mixer. Ho scelto quest'ultima opzione incaricando mio suocero di frullare tutto ciò che c'era da frullare perchè, dopo aver ridotto a pezzettini fini la mostarda

l'ho incorporata alla zucca insieme a un cucchiaio e mezzo del suo liquido; nel mentre che il composto veniva frullato ho incorporato il parmigiano, gli amaretti ridotti in polvere,

la noce moscata grattugiata, la buccia grattugiata del limone, il cucchiaio di brandy e quello di prugne. L'effetto finale è il seguente:

Indi, abbiamo messo il composto, coprendolo, in una parte fredda della casa (non in frigo, ma non ho ancora capito perché) e l'abbiamo lasciato lì per una giornata intera affinchè si rapprendesse bene e gli ingredienti si amalgamessero.
Il giorno dopo, S. Silvestro, sono iniziate le grandi manovre. Prepara il tavolo, la macchinetta per fare la sfoglia e viaaa con la preparazione della suddetta. 20 minuti a lavorar di braccia per ottenere un panetto che abbiamo (in questa giornata ho coinvolto mia suocera) iniziato a lavorare per creare le sfoglie ove porre il ripieno. Era un ripieno abbondante perchè ne mettevamo un cucchiaino da caffè bello colmo! Preparati i "turtelen"[103, diconsi centotre],

li abbiamo cotti e "magnati" conditi con burro e parmigiano. Gnam! Ed erano veramente migliori dei precedenti.
Devo, però, migliorare ancora il ripieno...forse aggiungendoci pan grattato per rapprenderlo meglio e far sì che tenga di più la cottura.
Mi piace preparare la pasta fatta in casa, è qualcosa di rituale che mi rimanda ai tempi dell'infanzia, di mia mamma che preparava agnolotti, tortellini, tagliatelle nei giorni di festa (non sempre).
Certo, il lavoro, il logorio della vita moderna spesso ci sottraggono la forza e la motivazione per compiere gesti e azioni che 40/50 anni fa erano la norma, ma è bello talvolta lasciarsi andare ai ricordi e compiere piccoli gesti che riportano all'infanzia o a momenti belli. Per me fare la pasta in casa è uno di questi... sarà laborioso ma mi dà veramente una grande soddisfazione.

domenica 7 gennaio 2007

Tabatuga amore mio....


.... senza di te, quack quack, mio Dio, la vita mia che senso ha. Tabatuga quack quack.
Va bene, va bene, è appena iniziato l'anno, sono reduce da una megavacanzona che mi ha visto protagonista nel pinerolese e in quel di Londra (protagonista del nulla perchè per la maggior parte del tempo l'ozio è stato mio compagno), ritorno a casetta e .... ho nostalgia della gattina. Miaooo
Ella è ancora nel pinerolese, piccola, non essendo potuta venire con noi anche a Londra, e mi manca.. cribbio. Durante la permanenza vicino Pinerolo, a casa della famiglia del mio principe ranocchio, la piccolina ogni notte veniva da noi ad accucciarsi.... pluf e Tabatughina dormiva con noi. Ora lo so che i gatti fanno così e chi ha gatti non potrà far altro che confermare, ma per me, che mai ne ho avuti, è qualcosa di veramente meraviglioso e sconvolgente, soprattutto quando piano piano si avvicinano, ti studiano e poi... pluf si accucciano nei punti più impensabili del tuo corpo e tu ti dici "e ora? come faccio a rigirarmi o a muovermi?"
Non vedo l'ora di riabbracciarla e farle tante coccoline perchè "la cara nonnina" a marzo arriverà a quota 15 anni!!!
Ancora buon anno e spero di rimettere in piedi il post precedente che non ho capito il motivo per il quale non si vede. Mah? O____o

martedì 2 gennaio 2007

Il sol dell'avvenir...


..... avanzando indomita verso un futuro radioso, con le montagne di fronte a me (credo siano le Alpi Cozie) e con questa visione idilliaca della campagna pinerolese, auguro un sereno 2007.
A risentirci presto, al mio ritorno dalla terra d'Albione (permanenza breve, partirò domani e tornerò il 6 p.v.) con nuove ed esaltanti avventure e il resoconto della preparazione dei tortelli di zucca.
Buon 2007