sabato 31 ottobre 2009

Samhain, Halloween e Tutti i Santi

(immagine tratta dal sito http://www.victoriafrances.es/images/galeria/24-09-2008_1864088400.jpg)

"When shall we three meet again
in thunder, lightning or in rain?* [cit.]
(...)
Well I can do next Tuesday"** [cit.]


Cari tutti,
buon quello che vi pare! ^___^
Per chi ci crede questa è la notte in cui il velo fra mondo di qua e mondo di là si assottiglia e diventa impalbabile, attraversabile; per chi non ci crede sarà un'occasione per strafogarsi di dolci e di zucca, per travestirsi o per non fare nulla di quanto scritto perchè: "E' una festa pagana e per giunta puro americana, cosa ha a che fare con noi italiani?".
Informatevi! ^____^
Riporto, da una pagina di facebucco, le vere origini di Halloween: essa non è una ricorrenza "americana" ma europea, anzi celtica dato che a Samhain i celti festeggiavano una sorta di capodanno per propiziarsi il raccolto e per pregare i defunti. Altre festività importanti del calendario celtico erano Imbolc (1° febbraio) che segnava il culmine dell'inverno, Beltane (1 ° maggio) che segnava l'inizio della parte luminosa dell'anno e Lughnasadh (1° agosto) quando si festeggiava il raccolto. L'usanza di svuotare una zucca e accenderla deriverebbe dall'antica usanza celtica di accendere, per quest'occasione, dei fuochi nei boschi usando delle rape. Quando gli irlandesi emigrarono in terra americana sostituirono le rape con le zucche perchè più facili da accendere.
In Sicilia ancora oggi, per la ricorrenza dei morti, le famiglie usano preparare dei dolcetti - le cosiddette "ossa di morto", preparàti anche in altre località d'Italia con nomi simili o diversi, come ad esempio "Fave dei morti" a Perugia - una piccola parte dei quali vengono lasciati a disposizione per le anime dei defunti mentre i bambini, la mattina del 2, ricevono regali dai "morti".
E voi ... che farete questa notte?

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* Si ringrazia William Shakespeare, "Macbeth", atto 1, scena 1
** Si ringrazia Terry Pratchett, "Wyrd Sisters", trad. it. "Sorellanza stregonesca"

venerdì 30 ottobre 2009

Festival in the Shire


E' da parecchio che non scrivo qualcosa di tolkieniano o affine, non perchè manchino le argomentazioni, tutt'altro, è che sono pigra. ^___^
Tuttavia, questa notizia non posso non diffonderla di modo che coloro che fossero interessati si possano muovere per tempo e adottare i provvedimenti del caso.
E ma capperi, di che sto parlando?Ma della: Festa nella Contea, manifestazione tolkieniana che si terrà ad agosto del prossimo anno e i cui dettagli organizzativi e programmi e location sono visibili a questo URL www.festivalintheshire.com.
Il tema portante della conferenza sarà "Welsh influences in the works of J.R.R. Tolkien" che tradotto, se il mio inglese non si è arrugginito troppo, dovrebbe significare "Le influenze della lingua gallese (e di tutto ciò che può ruotarvi intorno come la letteratura) sulle opere di Tolkien".
"Come?" - direte - "è troppo presto!" Ah, stolti, non sapete che quando i tolkieniani si muovo sono peggio dei lemmings? Si muovono in massa e tendono a colonizzare qualsiasi luogo nel quale si stia svolgendo una manifestazione a tema tolkieniano. Preparatevi, altrimenti non si troverà un buco libero per il pernotto! ^__^
Per farvi un esempio, io e il naturalista - quando ancora ci conoscevamo appena e ciacolavamo fra noi solo tramite internet - garantimmo, nel lontano 2002, la nostra presenza a Birmingham agli organizzatori di Tolkien 2005, per dire. Ora, il programma della conferenza che si terrà dal 13 al 15 agosto 2010 parmi interessante, anche per la presenza di illustri studiosi del mondo tolkieniano, la cui fama era già nota ai tolkieniani più sfegatati ancor prima che il film sulla trilogia dell'Anello non generasse orde di fan che sapevano recitarti a memoria interi passi di LORT (uh bella, io conosco almeno un paio di persone che sono fan di lunga data che ti sanno dire, da poche parole estrapolate dal libro, di che volume e capitolo si tratta! ^___^).
Qualche nome dei partecipanti? Thomas Alan Shippey, docente di letteratura medievale, ora in pensione; insegnò per un certo periodo tale materia nella stessa Università in cui insegnò Tolkien, l'università di Leeds, e come Tolkien frequentò la King Edward's School di Birmingham. Ha scritto diversi saggi riguardanti le opere del "professore" fra cui ne ricordo due che sono stati tradotti anche in italiano (e in uno di questi compaio anche io fra i traduttori ... che sborona! ^__^ Ahò, un minimo di autoincensamento ci vuole sempre) ovverossia "The Road to Middle-earth", tradotto in italiano dalla Marietti 1820 con il titolo "La via per la Terra di Mezzo" e "J.R.R. Tolkien: author of the century", edito in italiano dalla Simonelli con il titolo "J.R.R. Tolkien autore del secolo". Sono dei bei mattoncini, ma per chi è appassionato sono delle belle letture ... impegnative.
Altri nomi "celebri" che hanno dato la loro adesione all'evento: l'illustratore Ted Nasmith, John Garth, Verlyn Flieger, Colin Duriez, Douglas A. Anderson, che scrisse "Lo Hobbit annotato", in pratica scrisse le glosse allo Hobbit di Tolkien e vale la pena leggerlo.
Il congresso si terrà nella cittadina gallese di Machynlleth, nel palazzotto/castelletto di Y Plas appartenuto al marchese di Londonderry: ahò!
La "location" parmi buona, gli interventi pure, una puntatina in Galles non fa mai male perchè penso sia un bel paese da visitare e quindi... venghino siori venghino. Accorrete numerosi e andate sul sito dell'evento per maggiori dettagli.
Ho parlato (anzi scritto) ... AUGH!

giovedì 29 ottobre 2009

Pasta e salvia


Si torna a casa tardi la sera dal lavoro, e quando apri la porta e senti solo "Meeeooowww" e null'altro - piccinaaaa, sono io ciuffolina; eccomi pissi frissi che non sei altro. Hai fatto la brava? Miciolina del mio cuooooreeee, ora ti dò la pappa ^___^ - , e sai che non c'è nessuno, invece, che prepara la pappa a te perchè il "nessuno-naturalista" se n'è "gghiuto" in Marocco :-((, devi quindi prepararti qualcosa da mettere into 'o stommaco se non vuoi andare a letto senza cena e rischiare di svegliarti la notte con i morsi della fame. Però... però... tornare a casa fra le 21.30 e le 22.oo, dopo una giornata di lavoro, e doversi preparare da mangiare, insomma a me talvolta me passa la voglia. Tuttavia, poichè è importante non saltare i pasti e cercare anche di non mangiar schifezze, la scorsa sera che mi sono inventata? Frulla che ti rifrulla ecco la ricetta: pasta, parmigiano e salvia.

Ingredienti
70 gr. di pasta corta - o lunga, fate vobis
qualche foglia di salvia fresca (denghiù Lord Ricuzzo!!!)
un po' di grana o parmigiano da grattugiare
olio evo q.b.
pepe e sale

Si mette a cuocere la pasta in acqua leggermente salata e nel frattempo si pulisce la salvia e la si sminuzza ben bene; si grattugia il parmigiano e, quando la pasta l'è cotta, la si scola ma facendo attenzione affinché rimanga un po' di liquido di cottura 'acciocchè' :-)) mescolandosi con l'olio, ma soprattutto con il parmigiano grattugiato, formi una sorta di cremina che avvolge completamente la pasta in un sensuale abbraccio, reso frizzante da una spruzzata di pepe e dalla salvia sminuzzata che avrete aggiunto e mescolato alla fine, così la pasta prende sapore ... gnam!
Ahò, a me è piaciuta. L'ho accompagnata con una piccola insalatina, ché un po' di verdura fresca ci sta sempre bene.
Salutammo io vado a bermi una tisana
Sayonaraaaaa! -______-

martedì 27 ottobre 2009

In Bitinia e ritorno - 1a parte

(visuale dalla camera d'albergo a Kuşadası)

Sulla scia di commenti entusiasti ^___^ e di anelanti attese, ecco che vado a incominciare la stesura del diario di viaggio turco.
Dal 2005 a oggi è il terzo viaggio che il naturalista ed io effettuiamo in Turchia.
Periodo: 27 settembre - 11 ottobre 2009
Località visitate: Kuşadası (si pronuncia Kusciadas(e) poichè la i finale, che non ha il puntino, è una vocale che non si pronuncia e che ha un suono quasi gutturale tra la 'e' e la 'i' un po' trattenute), il "Bafa gölü", Cumalıkızık (si pronuncia "Giumal(e)k(e)s(e)k"), Bursa e Istanbul.
Prima di addentrarmi nella narrazione vorrei solo dare delle piccole nozioni sulla lingua turca perchè ritengo importante scrivere i nomi dei luoghi visitati seguendo la grafia turca e dando anche delle dritte nella pronuncia che poi non è così difficile, è solo molto agglutinante ^__^.
Attenziòn, la lingua non è arabo, come ho sentito da più parti, ma appartiene al gruppo uralo-altaico ed è imparentata con la lingua finlandese, ungherese, mongola, uzbeka; di arabo aveva soltanto la grafia dell'alfabeto che, con la riforma del 1928 di Mustafà Kemal Atatürk, venne sostituito con quello latino e l'idioma venne anche depurato da alcune parole arabe e persiane che erano entrate nel linguaggio comune durante l'Impero ottomano. Grazie alla nuova ortografia, tutti i vocaboli si leggono come si scrivono ma un minimo di difficoltà si incontra nella pronuncia poichè vi sono alcune lettere che per noi italiani possono trarre in inganno.
Esempio: l'alfabeto si compone delle seguenti lettere:
a b c ç d e f g ğ h ı i j k l m n o ö p r s ş t u ü v y z.
Le lettere a cui dobbiamo prestare maggiore attenzione sono:
la ç - che si pronuncia come in "ciao", mentre la c turca è più vicina a una g
la ğ - che non si pronuncia affatto ma allunga la vocale che la precede (quindi il nome del primo ministro turco Erdoğan non si pronuncia "Erdogan" ma "Erdohan", la g nun se deve sentì)
la g - che si pronuncia come in "gatto"
la ı - che, come già detto, non si pronuncia, è una vocale gutturale a metà strada fra la i e la e
la j - che ha un suono simile allo "you" inglese ma anche a "ja" in tedesco
la ö - da pronunciarsi come una o stretta (un suono tra la o e la u)
la ş - da pronunciarsi "sc" come "sciocchina"! (mentre la s turca è più vicina a una s sorda di "rosa")
la ü - che ha un suono simile a "iu"
la z - che ha un suono simile a una zeta dolce, non molto marcata
Spero di aver scritto tutto bene!
Ma iniziamo la prima parte del viaggio!
Antefatto: la piccirilla, la stellina di casa, la reginella, Tabatuga insomma, doveva trovare una sistemazione acconcia, visto che per due settimane avrebbe fatto a meno delle nostre coccoline e attenzioni; la scelta ricadde sulla splendida MG che, insieme alla mamma, non hanno fatto mancare nulla alla piccolina e, anzi, si sono talmente affezionate alla stellina/luce dei miei occhi che al nostro rientro volevano organizzare una fronda non permettendoci di entrare in casa loro... sigh! Scherzi a parte, ringrazio MG e la sua mamma per aver "accudito" Tabatughina per queste due settimane di nostra assenza, e parmi anche che la miciottola abbia risposto molto bene all'accudimento! ^__^
Si parte!
Domenica 27 settembre ci avviamo verso l'aeroporto di Fiumicino con largo anticipo: abbiamo il volo alle 10.30 per Istanbul e la giornata si presenta tersa e cristallina. Ma Istanbul non è la méta del nostro viaggio, ma solo un passaggio verso il sud della Turchia verso Kuşadası, amena località turistica vicino Izmir (Smirne) perchè il naturalista ha da partecipa' al 15° congresso europeo di erpetologia, con tanto di poster da esibire e intervento da presentare: WOW!!!!
In questa pagina le foto del congresso scattate da un membro dello staff. Ci siamo anche io e il naturalista e vi sfido a trovarci; bè, chi ci conosce ci riconoscerà, per chi non mi conosce dico solo che ho i capelli rosso mogano e in una foto appaio addormentata! ^___^
Quanto era interessante il congresso, eh? ^___-
Arriviamo a Istanbul che sono le 13 ora locale (la Turchia è un'ora avanti a noi) e ci smazziano sette ore di attesa in aeroporto poichè prendiamo l'aereo per Izmir solo alle 20.00 O____o
Ronf, ronf, ronf e nel frattempo guarda la varia umanità che popola gli aereoporti e gira per i negozietti (pochini nell'area dei voli domestici) e siediti nelle comode panchine e ronf, ronf, ronf.
Arrivata la sera riprendiamo l'aereo che dopo un'ora circa atterra a Izmir e da lì, non paghi dello smazzamento, con borse e valigie e il "poster", che ci seguirà per tutta la vacanza, delle dimensioni, mi pare, di 70 x 120 e su cui era riportata una ricerca che il naturalista e altri suoi colleghi avevano compiuto sul "canto dei rospi", prendiamo un taxi che ci porta a Kuşadası. A me, stanca e digiuna, già eran partite le trombe e ho cominciato a tartassare il povero naturalista chiedendo: "E adesso? E quanto ci verrà a costare questo trasferimento? Ci costerà più che da Roma a Istanbul! Ecco, e non potevamo contattare la società di taxi che ci aveva consigliato una nostra amica turca!" (e che avremmo rivisto al congresso) e menate varie con il povero naturalista che cercava di tranquillizzarmi. In effetti, Izmir-Kuşadası non è che sia vicinissimo, sono almeno un centinaio di Km, ma il tassista viaggiava abbastanza spedito e siamo arrivati dopo circa un'ora nell'amena cittadina (e con 140 lire turche in meno, pari a circa 70 euro) ma non prima di esserci "persi" per trovare il nostro hotel che, a quanto pare, il tassista di Izmir non conosceva ma neanche i tassisti locali avevano idea di dove fosse: annamo bene!!!
L'hotel, infatti, è una struttura inserita all'interno di una scuola superiore per il turismo, il suo nome occidentale è "Coral Hill" ma quello turco è Kuşadası Anadolu Otelcilik ve Turizm Meslek Lisesi Uygulama Birimleri (no la traduzione non la fo), qui una simpatica galleria di foto dell'hotel in questione. I prezzi sono veramente mooolto convenienti rispetto ad altri hotel del luogo come il Sea Light ove si teneva il congresso e che distava un tiro de schioppo dal nostro!
Ma come è andata la prima settimana di permanenza in suolo turco? Molto bene. Per il naturalista le giornate erano improntate primariamente a finire la relazione che doveva presentare e frequentare il congresso e i convegni, io, invece, mi dividevo fra il congresso (qualche volta l'ho seguito ...zzzzzzz .... ehm, no volevo scrivere "O quante cose si imparano!" ^__^), i pisolini pomeridiani cullata dal suono del mare che entrava dalla finestra della stanza d'albergo lasciata semiaperta - ahò c'avevo un sonno - e le passeggiate per Kuşadası paese. Il paesino il cui nome significa "Isola degli uccelli", pare per la forma della penisola ove la cittadina si è sviluppata, custodisce ancora qualche vestigia del suo passato, - anche noi italiani abbiamo lasciato dei segni del nostro passaggio grazie ai veneziani, che ribattezzaro il luogo "Scala Nuova", ma è soprattutto il bazaar "trappola per turisti" che attirava la mia attenzione finendo per diventare un piacevole diversivo in cui si gironzolava bene. Per arrivare in centro prendevo il dolmuş, per la modica cifra fissa di due lire turche pari a quasi un euro, che partiva proprio sotto il nostro albergo, molto comodo. La caratteristica dei dolmuş è che sono una sorta di taxi collettivo, in pratica dei pulmini che hanno un percorso prestabilito (un po' come gli autobus) ma che puoi fermare anche fuori delle fermate a loro dedicate, almeno a me è successo così, e anche per scendere basta far capire all'autista che devi scendere in un determinato punto (se non sei turco e non padroneggi tanto la lingua l'unica cosa da fare è battergli sulla spalla e dirgli "stop", parola internazionale e capibile,soprattutto in un posto turistico dove la presenza di inglesi e tedeschi è notevole), lui si ferma e sbank! "fura 'e ball" ^__^
La prima settimana è, dunque, passata abbastanza velocemente e il 2 ottobre il principe ranocchio ha presentato la sua dissertazione ottenendo un discreto ascolto e interesse!
Ma la vacanza non era ancora finita, anzi stava per cominciare: Il Bafa gölü, Bursa e Istanbul ci aspettavano e noi eravamo pronti alla conquista!
Termino qui questa prima parte del viaggio promettendo che sarò più celere e solerte nel postare la seconda parte. A breve anche qualche foto!
E' probabile che tale post subisca dei cambiamenti sia per l'immissione di foto che per ricordi che si palesano improvvisamente e che ritengo interessanti da scrivere e lasciare ai posteri.
Che fortunelli siete!!!! ^___^

lunedì 12 ottobre 2009

Back from Turkyeee!!!

Veloce post per dire ai miei tre_affezionati lettori_tre che:

SONGHE TORNATA!

Il viaggio in Turchia è andato bene; quando avrò tempo metterò su "carta elettronica" l'esperienza di questo ennesimo viaggio ottomano.
In the frattemp: yaawwwwnnn... torno al lavoro con la cicagna che avanza. Je la farò a resistere fino a stasera alle 20.30?
Baciozzi