sabato 10 ottobre 2015

Porcini e patate

La pappolea di porcini e patate


E bon, oggi va così. Giornata uggiosa, piove che non smette, io tento di far i mestieri (uffff) e mentre piove pensi a cosa poter preparare per pranzo. Vai a far la spesa, e dal fruttarolo cosa vedi? I funghi porcini. Bbboni, tant'è che ne compro due, ma poi penso:. "come li cucino?" In padella, ok, ma non ci condisco la pasta, che oggi avevamo altro condimento... mumble, mumble. Ma sai che te dico? Che preparo una padellata di funghi e patate e via.
E questo è il risultato.

Ingredienti:
funghi porcini (io ne ho presi due medi)
patate (diciamo tre di media grandezza
uno spicchio d'aglio (se lo si desidera)
un po' di prezzemolo tritato
Olio e.v.o.
sale e pepe q.b


Gli ingredienti già impadellati e pronti per la cottura


Fare a pezzetti funghi e patate. Mettere l'aglio in padella con olio e prezzemolo e cominciare a far soffriggere, non tanto, poi aggiungere le patate e in funghi, aggiustare di sale e pepe, mettere ancora un po' d'olio, aggiungere un pochino d'acqua, coprire e far cuocere per una ventina di minuti. Quando noterete che il composto si sta quasi spappando, è ora di spegnere e lasciar riposare.
Non è venuto male, ma la prossima volta con i porcini ci voglio condire le fettuccine.
E l'autunno sta avanzaaaandoooo

mercoledì 30 settembre 2015

Hummus, hummus, hummus


(L'hummus che fa "pendant" con il tavolo)


Ricettina superveloce di questo piatto mediorientale che ho imparato ad apprezzare durante il mio viaggio di nozze, a Cipro turca e poi in Turchia (e già son passati dieci anni, dieci), e che poi ho potuto gustare in loco, in altri viaggi. Qui, in terra italica, ho trovato l'hummus già pronto, quello in barattolo che, sì, è buonino però sa troppo di conserva. 
E dunque, un giorno che giringiricchiavo per la rete e mi stavo rintontonendo sul canale You Tube di Jamie Oliver dedicato a come spendere poco e mangiare dignitosamente, noto che il simpatico cuoco illustra la ricetta dell'hummus. L'illustrazione è alla maniera di Oliver, ossia "bombastica", roboante, ma c'è qualcosa che non mi convince perchè il giovine mette dello yogurt nella ricetta. Boh? Vabbè, mi pascio della spieghescion ma poi You Tube mi consiglia, nella barra a destra del video, altri video sulla preparazione dell'hummus che comincio a guardare. Uno di questi mi colpisce perché vede una signora mediorientale preparare l'hummus senza tanti fronzoli e macchinari. Ah, mi son dimenticata di dire che nelle ricette da me visionate, oltre a quella di Oliver, il frullatore la faceva da padrone, invece, nel video della signora tutto è fatto a mano ossia i ceci (base dell'hummus) sono pestati con il pestello e stoppe. E allora mi son detta: "ma sai che te dico? Che mo' ce provo pure io", e così ho fatto.
Ecco la mia ricettina dell'hummus casalingo e semplice e che si prepara in poco tempo.
Ingredienti per ... boh? Regolatevi come meglio credete

* Ceci lessati (o della scatola o lessati "autarchicamente")
* Tahin (pasta di sesamo, bè quella l'ho comprata in una drogheria specializzata, che farla da sola forse l'è un po' un problema. Di solito si trova o nei negozi bio oppure in qualche drogheria che vende delicatessen estere. Si potrebbe provare, non l'ho ancora fatto, a vedere se la vendono anche i negozietti di verdura dei pakistan-bangladesh-marocco che oltre alle verdure vendono salsine particolari)
* uno spicchio d'aglio (se lo si desidera)
* sale
* olio
* limone
Tempo di preparazione: 10 minuti (se si usano i ceci in scatola)

Prendere i ceci, metterli in una ciotola e con un pestello iniziare il loro sfrangimento. Procedere con calma e sangue freddo fino a che non si crea una pappolea che non sarà mai come quella del frullatore (a meno che non si vogliano passare ore e ore e ore a pestare), ma ridurrà in una poltiglia indefinita i ceci. La consistenza della poltiglia, però, non sarà del tutto omogenea, magari qualche pezzettino di cecio rimane, ma è quello che dà più sapore alla cremina.


(Ecco lo sfrangimento di ceci)


Appena siete soddisfatti del livello di pappolea raggiunto, aggiungere (io faccio a occhio) la tahin il cui quantitativo non dovrà essere uguale o superiore ai ceci (altrimenti l'hummus diventa un po' immangiabile). Diciamo che la proporzione potrebbe essere 1:3 ossia una parte di tahin e 3 di ceci. La tahin, infatti, è una pasta di semi di sesamo molto pastosa e oleosa. Io non riesco a mangiarla così nuda e cruda come si presenta, la devo accompagnare con qualche cosa, ma nulla vieta di provare.
Ritornando a noi, aggiungere la tahin, un po' di sale, lo spicchio d'aglio ben tritato (o anche no, dipende dai gusti) un filino d'olio e cominciare a mescolare il tutto fino a che non si forma una bella cremina. Aggiustare di sale e olio e aggiungere il succo di mezzo limone (ma anche qui dipende dalla quantità di hummus preparato). 

(Incorporo altra tahin per aggiustare il tiro del sapore)
(Si incorpora la tahin, il cui barattolo si vede sullo sfondo) 

Comporre l'hummus su un piattino o una ciotolina in modo che si crei una depressione nella cremina, ove verserete un goccio d'olio e qualche fogliolina di menta (che io non avevo e che nella foto, quindi, non c'è). L'hummus è pronto per essere mangiato o da solo o come accompagnamento ai piatti che più vi piacciono.
L'hummus, almeno nei paesi del Medio Oriente, viene servito come antipasto insieme a tanti altri piattini di sfizioserie e golosità; vi si puccia un po' di pane e via ma, come detto, nulla vieta di provarlo anche in combinata con altri cibi.

domenica 17 maggio 2015

I "senduiccini"



Bè, ovvia, tanto senduiccini piccini picciò non sono, però fanno la loro porca figura. 
Ricapitoliamo. Ieri un amico ha organizzato un pomeriggio ludico a casa sua. Appuntamento per l'ora del té. Eravamo sei persone e ognuno ha portato qualcosina: chi una selezione scelta di tè Fortnum&Mason che aveva acquistato a Londra, chi dolci e dolcetti, io, invece, ho portato una selezione scelta di senduiccini preparati da me. Un té delle cinque in piena regola prodomico alla serata di gioco per la quale il padrone di casa ci aveva convocati.
Ma perché senduiccini, se dalle foto suesposte tutto sembrano meno che piccoli sandwiches? Bè, il termine è stato coniato da una mia amica in occasione di un pomeriggio passato a sorseggiare dei té da Babington's (una famosa e antica sala da té di Roma, ubicata a piazza di Spagna. Costa un botto, ma una volta nella vita si può fare soprattutto se la sala da té aveva organizzato un pomeriggio "vittoriano") accompagnati da scones, fette di torta e piccoli sandwiches, dei triangolini microbici, molto buoni e variegati  ma che, causa la loro "piccolezza, vennero battezzati "senduiccini" ^___^
Ritornando a bomba, mi son messa di buzzo buono a prepararli e ne son venuti abbastanza da sfamare un battaglion di soldati (forse ho esagerato); hanno riscosso molto successo e, quindi, ecco la tipologia e gli ingredienti utilizzati.

Pane per tramezzini ops... senduiccini ^__^ 
Al supermercato ne ho trovato di un tipo da cui si possono ricavare almeno cinque tramezzini rettangolari, vedasi foto acconcia (i primi tramezzini, però, ho provato a farli con il pane in cassetta ai cereali e al kamut, ma nun reggono. E ho provato a farli anche piccini picciò, ma non mi sarebbe mai passata la mattinata, sicchè ho deciso per il taglio rettangolare e via!)
Crema da spalmare sul pane e utilizzata per legare alcune "insalate": formaggio cremoso tipo Philadelphia, formaggio caprino, un vasetto di yogurt magro, senape in crema, rafano in crema, aneto, hummus. L'ingrediente base era il formaggio cremoso, ho utilizzato una vaschetta da 250 gr.,  a cui ho aggiunto tre cucchiaini di yogurt, un cucchiaio di senape, due cucchiaini di salsa di rafano, un cucchiaio di hummus, una spolverata di aneto. Su alcuni senduiccini ho usato il caprino invece del Philadelphia.
Si mescolano tutti gli ingredienti fino a quando il composto non risulti omogeneo nella consistenza e nel colore (dato che si usa anche la senape, che è gialla, e il formaggio cremoso, che è bianco, occorre mescolare con inusitato vigore per rendere la cremina di un bel color giallino pallidoooo)

* Senduiccini al salmone: 2 etti di salmone affumicato o aromatizzato a come vi pare, burro da spalmare sul pane, limone da spremere un po' sul salmone, aneto da spolverare sul salmone

* Senduiccini al cetriolo: due cetrioli media grandezza. Io li ho pelati ma lasciando in alcuni punti la buccia, indi li ho tagliati sottilissimi (o a rondelle o lungo la lunghezza del cetriolo) e poi ho immerso le fettine in una bagna composta da acqua fredda, aceto (un bicchiere), sale e zucchero (ho fatto a occhio). Ho lasciato "macerare" in frigo per almeno 12 ore. L'indomani li ho scolati, strizzati ben bene e poi utilizzati per farcire i sanduiccini. Oltre al cetriolo occorre utilizzare qualche foglia di insalata da stendere sul pane, sopra la crema, e per la crema da spalmare invece del Philadelphia ho usato il caprino.

* Senduiccini all'insalata di pollo: petto di pollo lesso fatto a dadini piccini picciò, insalata fatta a striscioline, un tuorlo di uovo sminuzzato, punte di asparagi e crema di cui sopra per legare tutti gli ingredienti. Qualche foglia di insalata da stendere sul pane, sopra la crema, e i sanduiccini sono pronti

* Senduiccini alle patate e uovo: sostituire al petto di pollo le patate lessate e tagliate a dadini piccini et voilà

* Senduiccini al cotto: un etto di prosciutto cotto; crema da spalmare, carciofini sott'olio

* Senduiccini al cotto e capocollo: prosciutto cotto, crema da spalmare, capocollo

* Senduiccini al cotto e mortadella: prosciutto cotto, crema da spalmare, mortadella.

Che dire, hanno riscosso successo. C'è chi mi ha detto di evitare magari il rafano che, effettivamente, un po' si sente, ma dipende dalle dosi. Non ne avevo messo quanto ne avrei voluto, ma occorre sempre tenere da conto che non sono solo io che mangerò i senduiccini. Quindi: occhio ai sapori forti.
Il pomeriggio è trascorso a sorseggiare tè Royal Blend, Earl Grey e la miscela pasquale preparata per l'occasione da Fortnum&Mason e a giocare come dannati prima a Flux (interessante gioco ove le regole cambiano ogni momento) e poi a Carcassonne. Erano le due di notte quando abbiam finito.. s'era fatta 'na certa O.o
Da ripetere!

lunedì 5 gennaio 2015

L'insalata .... zzzzzz... russa



E ben ritrovati ovunque voi siate! ^__^
Sì, orsù, oh miei tre estimatori tre, augurovi buon anno e principio il 2015 con nuovo post a tema culinario semplicissimo: l'insalata russa! :D
L'ho riscoperta durante le vacanze natalizie in quel del Regno sabaudo. La zia del natualista, mio consorte, l'aveva preparata e io ero un po' scettica dato che, in passato, precedenti assaggi di altre insalate russe mi avevano messo lo stomaco KO.
Stavolta, però, è andata bene. Ho accettato di assaggiarla sia per golosità (perché seppur ricordavo le precedenti ... bleaaaaaahhh ... esperienze, la mia golosità è pari alla mia stazza, ossia enorme) sia per cortesia e ne sono rimasta sorpresa: era buona, delicata, affatto "pesante" al gusto e soprattutto allo stomaco.
Ho quindi voluto rifarla anche io e speriamo bene perché l'assaggio ufficiale ci sarà stasera a casa di una mia amica... ahahahahah! Gli amici cavie!

Ingredienti:
due carote
un sedano
un po' di fagiolini
un po' di pisellini
una patata
Maionese

Dalla foto si vede che con la quantità indicata non è che sia venuto tutto 'sto gran piattone, ma meglio iniziare per gradi.
Procedimento: semplicissimo. Ho ridotto a dadini gli ortaggi, escludendo i pisellini, e poi li ho cotti in brodo. Prima i pisellini con i fagiolini tagliati a pezzettini, indi ho tolto le verdurine e ho fatto cuocere sedano e carota, indi ho tolto gli ortaggi e ho fatto cuocere la patata dadolata.
Finita la cottura, e fatte scolare ben bene le verdure, le ho messe a riposare in frigo. Il riposo può variare da poche ore a una nottata intera, come ho fatto io.
Ripescate le verdure dal frigo, in una capace terrina, le ho condite con la maionese ma non ne ho messa tantissima e infatti dalla foto si nota che le verdurine non è che nuotino nella maionese, anzi. Gira ben bene per far amalgamare il tutto e l'insalata russa è pronta.
Sull'origine del nome, l'ormai saccheggiata enciclopedia virtuale Wikipedia ci informa che: "Conosciuta nella tradizione russa come Insalata moscovita o Insalata Olivier è di probabile origine francese. Sembra che l'originale fosse composta da ostriche, caviale e gamberetti mescolati in salsa maionese. Era un piatto per ricchi divenuto in una variante più economica (verdure, salumi al posto del pesce) un piatto popolare durante il periodo sovietico. Creata intorno al 1860 da Lucien Olivier nelle cucine del ristorante Hermitage di Mosca (...) Olivier propose effettivamente in quegli anni numerose insalate che si rifacevano alla tradizione russa, ma queste comprendevano anche della carne fredda, lingua fredda, salsiccia, prosciutto, tartufo, erano decorate con capperi e filetti d'acciughe sotto sale, dissalate e passate nell'olio e in qualche caso il tutto veniva unito con dell'aspic. Questa è un antipasto di base nei pranzi festivi russi, soprattutto tra Natale e capodanno".
Signori, che dire: farovvi sapere sull'esito della preparazione e ancora... Buon Anno!!!
AGGIORNAMENTO: l'insalata era proprio "bbona". Non è risultata pesante, anche perché non è che l'avessi inondata di maionese, e la cottura nel brodo ha dato un sapore "brioso" alle verdure. Insomma... da replicare. Alè