martedì 31 luglio 2007

E' arrivatoooo!!! HP&DH

"Tabasgnappa" impegnata a custodire il "mio tessoro" ^__^

E' mio, il mio tesssssoroo.
E' tutto mio!
Noi lo vogliamo, vero Sméagol? Gollum, Gollum...
Credo di star facendo confusione! ^O^
Vabbè, non esageriamo, l'unico è l'unico [SDA], ma anche l'ultimo della Rowling mi intriga.
M'è arrivato stamattina, tramite corriere e dopo un pò di peripezie! ^__^
Comincerò a sorbirmelo piano piano, anche se la trama la conosco perchè pubblicizzata a destra e a manca, ma voglio proprio leggere in che modo la Rowling ha affrontato determinate situazioni.
*--*--*--*--*--*--*--*
"I ladri. I ladri. Quegli sporchi piccoli ladri. Dov'è? Dov'è? Ce l'hanno tolto, rubato. Il mio tesoro. Maledetti! Noi li odiamo! È nostro e lo vogliamo ... Gollum, Gollum" [cit.]

domenica 29 luglio 2007

Morrigan's kitchen alias il meme sulle cucine

Riprendo l'invito della Placida Signora, tramite la piccola casa, e inserisco anche io le immagini della cucinina ove, di tanto in tanto, mi diletto a inventare piatti, a riproporre pietanze già note o a non fare una beneamata cippa se non vedere la tv o imparare a utilizzare la macchina da cucire.
Le foto sono state fatte stasera, poco prima di cena; sono riuscita a mettere un pò a posto ed ecco qui il risultato:
visione dall'entrata



visione dal balcone



E' super piccina, ci entriamo ben bene io e il naturalista, e Tabatughina nel suo angoletto vicino alla stufa, ma assolve al suo compito di dispensatrice di delizie in modo egregio (e poi tutto è a portata di mano)
Passo la palla a chi vorrà rendere pubblico, per il popolo e il viandante, il luogo nel quale vengono fuori le creazioni dei propri blog!
Buona serata!

venerdì 27 luglio 2007

La duchessa di Langeais



Dunque, allora … come iniziare, vediamo… mumble, mumble…
Anche oggi il fantastico trio (io, MG e Beastie) si è concesso un “tardo” pomeriggio al cinema per vedere questo... questo... questo, ahem, film basato sul racconto omonimo di H. de Balzac.
MG, già in ferie, ci aspettava intrepida all’entrata del cinema [lo stesso in cui eravamo andate a vedere "Il Flauto Magico" - il 'Greenwich' di Testaccio], mentre io e Beastie dal lavoro ci “scapicollavamo” (ma non tanto), per essere sul luogo dell’appuntamento max per le 17.10: alle 17.15 iniziava il film.
Bene, riusciamo ad arrivare alle 17.05, ad entrare e accomodarci nella stessa sala in cui avevamo visto il Flauto, tuttavia… maledizione: le poltroncine dell’ultima fila erano già state occupate. Optiamo per le poltrone centrali, tanto… in tutta la sala saremo stati una decina: io Beastie e MG, fila centrale e davanti a tutti, qualche fila più indietro due ragazzi, due file più indietro ancora una coppia e nelle poltroncine ultima fila quattro o cinque persone.
Questo per dire che stavamo per vedere un film per puristi, per cinefili, per cultori del vero cinema d’autore… ronf, ronf, ronf.
No, non è successo ciò, ma devo essere sincera: ho assistito ad un film per me particolare, dove i protagonisti recitavano come gli attori di un film del cinema muto e a volte avevo la percezione che si sentissero a disagio nei panni che rivestivano, che non ci fosse coivolgimento. Ma andiamo con ordine.
Il film narra l’amore tormentato fra la duchessa Antoinette de Langeais e il generale Armand de Montriveau. Tormentato, perché? Quali ostacoli si frappongono fra i due? Le loro stesse paturnie. ^__^
Ambientazione: periodo della Restaurazione. L’azione prende il via nel 1823, quando Fernando VII di Spagna chiede aiuto alle truppe francesi per ristabilire l’ordine contro gli insorti. Il generale Montriveau va a visitare un convento sperduto nell’isola di Majorca. Qui ritrova il perduto amore, ora monaca carmelitana di clausura… miiiiiii!



Per capire il motivo di questa scelta l’azione si sposta cinque anni addietro.
1818. La duchessa è una donna di mondo e ad un ballo vuol conoscere il generale Montriveau che tante avventure ha passato (perdendo anche una gamba) e che sembra essere un uomo piacente. Fin dal loro primo incontro scatta la scintilla, ma tutto rimarrà incompiuto perché la “disgraziata” gioca al gatto con il topo con il generale. Lo provoca, lo stuzzica, ma al momento della verità ("Vieni qua bella ceciona mia") ella si ritrae lasciando il generale con un palmo di naso.




Però è lusingata dalle sue attenzioni e fa di tutto per averlo ogni sera a casa affinché le racconti le sue avventure.
Ma il generale, omo è. Dopo qualche sera (anzi due mesi, come le didascalie da cinema muto ci dicono – ecco un particolare che a me ha lasciato un po’ perplessa. Per spiegare alcune situazioni si è utilizzato il metodo delle didascalie. Boh? Forse una bella e profonda voce narrante maschile non ci sarebbe stata male, tuttavia… andiamo avanti) il generale nun je la fa più: osa entrare nel boudoir della duchessa,



palesarle il suo amore mentre lei (disgraziata) gli ripete di essere una donna sposata [ma il marito che fine ha fatto che non si vede mai per tutta la durata del film - morto non è, perchè della sua morte ne parlerà Montriveau a colei che è divenuta suor Teresa], e che ci sono le convenzioni, e che non si può e che, ‘ndrighete ‘ndrà, non lo ama veramente! ^O^
Ah, me misero, me tapino! Nun me ami? E mo’ te faccio vede io. Ora la contromossa spetta al generale che, a fronte delle ripetute lettere che la duchessa gli invia, risponde con un ostinato silenzio.
Lei comincia a consumarsi. Ma perché? Ma com’è? Allora non mi ama. :-[
Lo reincontrerà ad un ballo (in cui la danza favorita è una specie di valzer – ahò la musica sembrava essere in tre quarti – che si balla tenendo il braccio destro alzato e appoggiato al braccio destro del compagno, anch’esso alzato… un ballo a prova d’ascella!) e lui le lancia un avvertimento: entro mezzanotte le accadrà qualcosa di sinistro! O__o
E infatti, mentre ella sta per tornarsene a casa in carrozza, viene rapita da un gruppetto di baldi giovani che la legano, la bendano e la portano… a casa del generale. Qui assistiamo alla scena madre ove lei palesa tutto il suo amore per lui, ma lui, ah!, addirittura vuole marchiarla in fronte, con il simbolo della sua casata, per far sì che lei, e tutti coloro che la incontreranno, rammenti il comportamento crudele a cui l’ha sottoposto.



Alla fine non succede nulla e lui la riaccompagna al ballo, ma ormai la duchessa è completamente andata: pazza d’amore fa addirittura stazionare la sua carrozza davanti alla casa del generale cosicché tutti pensino che lei sia andata a trovarlo (e a quanto pare per l’epoca era disdicevole che una donna – del rango della duchessa, e per di più sposata - andasse a trovare un uomo in pieno giorno). Nulla: non riesce a sortire effetto alcuno. Addirittura, ritorna a casa di Montriveau in incognito; lui non c’è e lei scopre che le lettere che gli aveva inviato non sono mai state aperte. E’ la goccia che fa traboccare il vaso. Ritornata a casa scrive l’ennesima lettera nella quale pone una sorta di ultimatum al generale: se entro le otto di quella stessa sera lui non si farà vivo, allora lei saprà quali misure adottare. Sigh! La lettera verrà recapitata, stavolta, da un parente stretto della donna che si preoccuperà di farla leggere al generale. Il tempo passa. Il generale legge la lettera e trascorre la serata con degli amici (per il quali la parola “stupefacente”, nel senso di meraviglioso, era un piacevole neologismo che pronunciavano ogni due per tre) dando un’occhiata all’orologio… tic, tac, tic, tac… il tempo passa [reprise]. La duchessa si fa accompagnare dal visdomino (così lo chiamano nel film, è il parente che aveva portato la lettera a Montriveau) davanti al portone del palazzo del generale. Non le importa che la vedano o meno: ha preso la sua decisione. I minuti passano, lei si strugge. L’orologio batte le otto e il fato si compie! Armand de Montriveau, nel frattempo, ritorna a controllare l’orologio e … porca miseria, ma segna sempre le 19.20!!! La pendola si era fermata! Cribbio! Chiedi che ore sono agli amici, fatti dire che sono le 20.15 e tutto è perduto. Ecco che ci ritroviamo cinque anni dopo sull’isola, con la duchessa divenuta monaca, a causa di un pendolo fermo, e con il generale intenzionato a rapirla ^O^
Aiutato da valenti amici, i novelli Seals ante litteram elaborano un piano per cui: si introdurranno nottetempo nel convento, rapiranno la duchessa e se la porteranno via!
Alè! Uno di loro lo fanno addirittura vestire da monaca per confondere le acque, casomai qualcosa fosse andato storto.



E così fanno: si introducono nottetempo nel convento ma odono le voci “angeliche” delle monache, che non dovevano stare in chiesa a cantare ma in cella a dormire. Cosa è successo?
Montriveau vede una porta dalla quale un refolo di luce appare, la apre e … aaaahhhh!
Adagiato su una tavola di legno c’è il corpo senza vita di Suor Teresa alias la duchessa di Langeais. Ma santa pupazza! Il generale è annichilito. Trova la forza di “rapire” il corpo, portarlo sulla nave, e dargli un ultimo saluto perché, come gli spiega il cinico amico, oramai ciò che stava sottocoperta non era più il suo perduto amore, ma un semplice involucro che poteva benissimo andare a far compagnia ai pesci. E con questa decisione il film finisce! O___o
Che dire? Gli interpreti sono: Guillame Depardieu



nel ruolo di Armand de Montriveau. E’ il figlio di Gérard e devo dire che fisicamente assomiglia tutto al padre (da giovane). Sfortunatamente, ha una sola espressione e quella tiene per tutta la durata del film. Particolarità: Guillame ebbe un incidente di moto, anni fa, a causa del quale (ma a quanto pare anche per la scarsa igiene dell'ospedale in cui fu ricoverato) perdette mezza gamba destra. Questa peculiarità è stata abilmente sfruttata nel film soprattutto quando il povero Guillame doveva percorrere ambienti in cui il parquet la fa da padrone (e senti il bum, bum, bum della gamba di legno) o salire e scendere tortuose scale. La duchessa è interpretata da Jeanne Balibar che, francamente, in alcuni casi mi sembrava più un’attrice da film muto per alcune espressioni o posizioni nelle quali si metteva: ci mancava poco che si attaccasse a una tenda e voilà… ecco a voi Francesca Bertini, e poi non è neanche ‘sta gran bellezza! Gli altri attori non li conosco, a parte Remo Girone che ha fatto una piccola parte come confessore delle carmelitane, e Michel Piccoli che era il visdomino (ma io non l’avevo mica riconosciuto). La regia è di Jacques Rivette che io, nella mia ignoranza,
non avevo mai sentito ma, dalle recensioni, pare essere un gran cineasta.
Le due ore di film sono andate via un po’ lentamente, ma fortuna che la sala era abbastanza animata: c’era una signora che non aveva spento il cellulare e per ben due volte lo ha fatto squillare e si è anche messa a parlare con il suo interlocutore telefonico (a bassa voce però, eh). Di buono c’era che la suoneria era un pezzo di musica classica che ora non ricordo (MG, Beastie, aiutatemi) e poteva compensare la mancanza di stile di non aver spento il cellulare. Poi c’era il chiacchiericcio dell’ultima fila, che di tanto in tanto si sentiva, e a volte, ma non spessisimo, anche il nostro perché cercavamo di capire alcuni atteggiamenti dei protagonisti che ci sembravano strani. In tutto questo bailamme, verso la fine del film, è risuonato un bel “AVETE ROTTO I COGLIONI” pronunciato dal signore che sedeva due file dietro di noi e che non siamo riuscite a capire se era diretto a tutta la sala o a qualcuno in particolare… porca miseria!!! :-O
Ci siamo anche sciroppate i titoli di coda grazie ai quali abbiamo scoperto che gli esterni (ovverossia il convento e l’isoletta) sono stati girati alle isole Tremiti (il film è una coproduzione italo-francese).
All’uscita troviamo ad aspettarci Lord Ricuzzo con il quale andiamo a mangiare il gelato calabrese che tanto ci aveva nutrito e che ci era piaciuto un sacco la volta in cui eravamo andate a vedere "il Flauto Magico" e poi…. via, tutti a casa per un sano riposo e a ripensare a quanto visto. A tutte e tre, però, è venuta la curiosità di comprare il libro. E porca paletta, ma le situazioni descritte nel film erano state rese da Balzac in quel modo? Fors’anco peggio! ^O^
A chi interessano altre recensioni del film, rimando a questo sito e anche a questo
-----
Immagini tratte da http://www.zapster.it/galleria_immagini/3713-3-2-on-12-1/Guillaume-Depardieu/ppl

giovedì 26 luglio 2007

Scanno


In questo pomeriggio, durante il quale stenderei una pennica invece di stare dietro a personaggi del Regno d'Italia morti e stramorti, mi riconsolo pensando a domenica scorsa quando, insieme al naturalista (Finrod per gli amici ^__^), siamo andati a Scanno a trovare la "Ragazza con l'aspirazione" e il suo compagno, Iulius "venator" (sigh!) e naturalista anco lui.
Ecco il paesaggio che ci si è presentato dalla finestra della casa dei "suoceri" della Ragazza... aaaahh ^__^
Sembra un presepino e mi hanno confermato che la sera, con le lucine, è proprio carino.
Purtroppo la nostra permanenza a Scanno è durata il tempo di una gita domenicale, ma ci siamo ripromessi di tornare anche perchè ... Finrod vuole vedere altre zone ove poter andare a "caccia" di salamandre e rospi insieme al venator... contenti loro! ^O^
Yawwnnnnn! Mannaggia ai carboidrati :-DDD

mercoledì 25 luglio 2007

Bruschettina



Non avete voglia di cucinare? Ma neanche di mettere il pane in forno (uauauauauaua! Adesso con questo caldo va benissimo, contrasta le folate di aria calda provenienti da fuori, no?) per farlo abbrustolire?
E allora, fate come me! ^___^
Tagliare due o tre fette di pane casareccio e condirle con un pò d'olio e sale (poco).
A parte, tagliare a quadrotti un pò di pomodori e condirli con olio, sale un pò d'aceto balsamico (o salsa shoyu); aggiungere origano, basilico e olive taggiasche tagliuzzate, mescolare bene e porre il composto siffatto sulle fette di pane, che avrete già sistemato sul piatto piano.
Ricoperte le fette, mettere tutto in frigo in modo che gli ingredienti si ammorbino bene fra di loro e poi servire.
Sì... assomiglia più a una panzanella, ma a me andava di titolare il post "bruschettina" perchè all'uscita dal frigo le fette di pane con sopra il pomodoro assomigliavano più a delle bruschette.
Ovviamente la fantasia non ha limiti e si possono aggiungere altri ingredienti, oltre a quelli sopradescritti (io addirittura ho spolverato le fette con delle scaglie di lievito alimentare... mah?)
La foto fa pena ma sono una fotografa dilettante ... sigh!

lunedì 23 luglio 2007

Bubu.... settete!!!

La scatola prima.....



la scatola dopo.....



ma io dico: proprio una scatola come cuccia dovevi sceglierti?
^____^

E non ce l'abbiamo messa noi, c'è andata lei di sua sponte!

E' troppo bella!
E' troppo carina!
E' troppo Tabatughina!
La mia pippi maialina... vabbè.

In questo mese la sto imbottendo di medicinali e un pò mi dispiace perchè è un continuo: e vieni qua, e dai che ti devo dare la medicina, e stai ferma, e apri le fauci .. e sbam! Sbattije in bocca la pillolina o lo sciroppino (a volte utilizzando il burro, per le pilloline, e la siringa per lo sciroppo)
Ma è uno stress! O____o
E allora vai con le coccole!!

mercoledì 18 luglio 2007

Gelatina al pompelmo e alla banana!


Ebbene sì, ce l'ho fatta! ^___^
Anch'io, grazie a Mattop e ai suoi consigli, sono riuscita a produrre uno schifenderrimo (nel senso del sapore) budino-gelatina al pompelmo e banana utilizzando l'agar agar.
Ma perchè? E perchè me so' comprata 'sto vasetto di agar in polvere e volevo cimentarmi in qualcosa che non avevo mai fatto: budini e gelatine.
Solo che in frigo avevo solamente un pompelmo e una banana, non mi andava di uscire e comprare altra frutta, e quindi mi son detta "Vabbè, faccio un tentativo e vedo come viene!!!"
E dalle foto ritengo sia venuto benissimo!
Certo ... il gusto era un pò strano: il dolce della banana che faceva a cazzotti con l'acidume del pompelmo, epperò.. era una mia creatura, come potevo disconoscerla? :-DDD
Procedimento:

1 banana
1 pompelmo
2 cucchiaini di agar agar
2 cucchiaini di zucchero (ecco forse ne dovevo mettere di più)
acqua

Ho frullato banana e pompelmo e ho aggiunto al composto lo zucchero, un mezzo bicchiere d'acqua per renderlo un pò più liquido. In una casseruola ho versato metà del frullato con un pochino d'acqua, i due cucchiaini di agar agar e ho fatto bollire per circa tre minuti. Trascorso questo tempo, ho versato l'altra metà del frullato, continuato a far bollire per due minuti, spento il fuoco e versato il "blobbone" in ciotoline da macedonia. Le ho messe in frigorifero e dopo due ore ... voilà il risultato.
Pezzetti di budino-gelatina belli compatti, ma non duri.











Sono proprio contenta di me e ora che l'agar agar non ha più segreti.... Mattop preparati a una lotta senza quartiere!!! ^___^
Vabbè... non esageriamo, con parsimonia anche perchè le vette raggiunte dal giovanotto per me, ora, sono abbastanza irraggiungibili!

domenica 15 luglio 2007

Burrata e cremina di pisellini ^O^

Bè, suvvia, l'immagine non è poi da disprezzare.... e quella sorta di cremina che sembra "cacchina" di bimbo che ha mangiato troppi omogeneizzati alle verdure? Cacchina santa, ovviamente ^___^
Certo che con una descrizione così passa la voglia di assaggiare questo velocissimo piatto preparato per far fuori quello che era rimasto in frigo: piselli e funghi.
La burrata l'ho comprata, mentre per la cremina ho proceduto in questo modo

Ingredienti:
1/2 barattolo di pisellini (o uno intero, a me eran avanzati!)
5/6 funghetti champignon
1 cucchiaino di curry in polvere
1 cucchiaino di curcuma
sale e pepe
olio

In una padella ho messo i pisellini e gli champignons tagliati sottili, vi ho aggiunto la curcuma, il curry, sale e pepe, l'olio, un pò d'acqua e ho fatto cuocere a fuoco medio per un quarto d'ora.
Terminata la cottura, ho preso una parte dei pisellini e funghi e, insieme all'acqua di cottura, li ho frullati.
Ho preparato la burrata, ci ho messo di fianco la cremina, con i pisellini che avevo lasciato da parte, ed ecco pronto il piatto.
La burrata è di una pesantezza incredibile, e meno male che non l'ho usata tutta... oggi per pranzo mi aspetta la seconda parte; la cremina non era niente male, ma per pranzo accompagnerò il mattone con qualche altra cosa... un pomodorino? ^___^
Vado a preparare!
Gnam!

venerdì 13 luglio 2007

Meme 4 X 4....



four-wheel drive, off-road vehicle ... un pò come questo blog che è "fuori di testa"! ^___^
Bè, visto che in giro c'è quest'influenza di meme, eccomi qua pronta anch'io ad ammorbare il mondo internauta con il meme 4x4

4 dei miei cibi preferiti:

- Patate
- Pasta ripiena (tortellini, agnolotti, ravioli... ripieni di verdure, nel mio caso)
- Funghi porcini
- Il Gorgonzola

4 cibi che non mangerei mai e poi mai:
Partendo dal presupposto che non bisogna dire mai, perchè non si sa mai, i cibi che, ma proprio, proprio, nun je la fò sono:

- cavoli e cavolfiori (più per l'odore, forse)
e francamente non me ne vengono in mente altri, perchè non mangiando nè carne nè pesce tutto il resto lo trangugio. Mah? Dovrò sperimentare cibi nuovi per poter dire cosa non riesco a mangiare.

3 o 4 cose che faccio quando navigo su Internet:

- apro la posta
- leggo i miei blog preferiti
- se ci riesco, pubblico un post oppure guardo quanta gente è capitata per caso sul blog
- mi collego a siti che mi aiutano nel lavoro (tipo http://www.saur.de/index.cfm?lang=EN&m=4)

4 impieghi che ho svolto nella mia vita :
forse non ne ho fatti proprio quattro, perchè ho passato molto tempo a studiare e, finita la laurea e la specializzazione, ho iniziato a lavorare come:

- archivista libera professionista
e ora sono
- archivista (????) non più libera professionista
La parabola ascende o discende? ^___^

4 films che potrei rivedere almeno altre 4 volte:

- Il Signore degli Anelli
- Lezioni di piano
- Pomodori verdi fritti alla fermata del treno
- Forrest Gump

4 trasmissioni o serials TV che guardo (o meno):

- TG (tutti, con grande "gioia" del naturalista)
- Super Quark, Gaia, Geo & Geo et similia
- CSI (tutti) e NCIS
- I gialli: da Poirot all'Ispettore Barnaby

4 posti in cui vorrei essere in questo momento:

- Con il naturalista sulle Alpi Marittime (dove sta lui ora!)
- A spupazzarmi "cicciopasticcio" che sta diventando sempre di più un bel pupone, nelle Lande Sabaude
- In Nuova Zelanda, la terra degli Hobbit
- In una "fraschetta" dei Castelli

4 persone che mi farebbero piacere rispondendo a questo meme:

Tutti coloro che vogliono farlo... avanti, passo la ruota... pardon, la palla al prossimo
Cicoriaaaa

------------------
P.S.: Immagine tratta dal sito http://www.search.com/reference/Off-road

lunedì 9 luglio 2007

"Gattino" di patate


Ah! Il mare, il profumo di salsedine, le onde.... sì, è pur vero che ieri sono stata a Fregene, ma non ho visto neanche l'ombra di quanto scritto... in compenso: serata a casa di Soronello!
Otto ardimentosi tolkieniani, sfidando il caldo e il traffico, hanno raggiunto la casa del SaccentOne per passare con lui una bella serata e augurargli buon viaggio che se ne va in USA a far da testimone di nozze ad un suo amico: e bravo l'amico!
Anche in questo caso ha prevalso il detto "ognuno porti qualcosa", ed io ho voluto cambiare la minestra, ho voluto cimentarmi in qualcosa di nuovo, di ignoto, di ineludibile (sì, non c'azzecca nulla ma mi andava di scriverlo): il tortino di patate, anche conosciuto con il nome di Gateau, gattò o, come l'ho ribattezzato io, Gattino! ^___^ Tabasgnappa dove vai? Noooo, non aver paura che non ti metto nel forno.. eheheheheheh!
Ai fornelli, dunque.

Ingredienti:
1 kg di patate
1 uovo
1 etto di parmigiano o di grana
sale e pepe
due etti di funghi
Un pò di pisellini
erbette fini (rosmarino, timo) e spezie varie (masala, zenzero, cumino)

Lessare le patate con la buccia e, a fine cottura, scolarle e avere il coraggio di togliere la buccia mentre sono ancora calde!
Vabbè, io mi aiuto con forchetta e coltello
Passare le patate con il passapatate e non spappolarle con il minipimer come ho fatto io, perchè viene fuori una crema di patata, simile al purè, che non aiuta a tenere la consistenza del tortino.
Nel frattempo che si cuocion le patate, cuocere anche i funghetti champignon. Farli a fettine sottili e cuocerli in padella con un pò d'olio, sale, rosmarino e timo e un filo d'acqua. A fine cottura, lasciarli da parte che finiscano di insaporirsi. Stesso procedimento per i pisellini, anche se io in questo caso avevo dei piselli in scatola, che non ho usato tutti.
Nella pappa di patate aggiungere l'uovo, il sale, il pepe, le spezie, il parmigiano e continuare a mescolare.
Amalgamato il tutto, prendere una pirofila (o un contenitore d'alluminio) e versarci una parte del composto di patate, indi i funghetti e si ricopre il tutto con il resto della pappa.
Si livella bene e si sparge un pò di pangrattato sopra il tortino - poco pangrattato, non come ho fatto io che ho quasi formato un'altro strato.
Infornare a 200° per mezz'ora, quaranta minuti e poi servire o caldo o freddo.


















Ripeto: le patate passarle con il passapatate e quando sono un pochino fredde, mantengono meglio la corposità del tortino, altrimenti... ecco il risultato ( e la foto non è un granchè :-[ )


Pare abbia avuto successo, anche se per me era troppo salato per cui... o salo il composto di patate o salo i funghi....
Buon appetito.

sabato 7 luglio 2007

Der Vogelfänger bin ich ja...



Stets lustig, heisa, hopsassa!
Ich Vogelfänger bin bekannt
Bei alt und jung im ganzen Land.
Ein Netz für Mädchen möchte ich,
Ich fing’ sie dutzendweis’ für mich,
Dann sperrte ich sie bei mir ein,
Und alle Mädchen wären mein.

Firu, firulì
Firu, firulì [è il verso del flauto]

Non v'è chi non sappia che queste sono le parole con cui il personaggio di Papageno viene introdotto nell'opera di Mozart "Il Flauto Magico".
Ah, non lo sapevate?
Sapevatelo... su Rieduchescional Channel!!!!
Tutto 'sto pippone perchè venerdì sera, anzi pomeriggio tardo, un manipolo di ardimentose melomani - io, MG e Beastie - è andato a vedere, nell'unico cinema che lo trasmetteva qui a Roma, "Il Flauto Magico" di Mozart, adattato per il cinema da quella mente perversa e geniale di Kenneth Branagh.
Poliedrico attore/regista, il Branagh si è voluto cimentare con la trasposizione di quest'opera lirica dal palcoscenico al grande schermo e, a parer mio, c'è riuscito. Ma io parlo per partito preso perchè a me Kenneth piace.
L'abbrivio per andare a vedere il film l'ha avuto MG ed io e Beastie, a ruota, l'abbiamo seguita. Uscite mezz'ora prima dal lavoro, e imbarcateci sull'autobus bisarca che ci avrebbe portato verso Testaccio, ove era ubicato il cinemino, alle ore 17.15 eravamo di fronte all'entrata pronte per assicurarci un posto in prima fila!
Bè, proprio in prima fila no, perchè ci siamo messe in ultima dove facevano bella mostra di sè delle simpatiche poltrone-divano nelle quali potevano stare due persone diconsi due persone insieme .... poltrone per ciccioni? poltrone per il pomicio? Mah? Sta di fatto che ci siamo stravaccate là e che il film cominci. Dalle poche foto che sono riuscita a reperire in rete, e tutte uguali, si può già immaginare l'adattamento "particolare" che Branagh ha utilizzato per girare il film. Ambientato durante la prima guerra mondiale in ... ma che importa la località, ciò che mi ha colpito molto è stata la vividezza dei colori e il modo con cui Branagh riesce a trasporre in film un'opera che a me ha sempre spaventato un pò, forse perchè cantata in tedesco forse perchè opera lirica. Qui invece, tutto è recitato e cantato in inglese (i dialoghi sono stati adattati dallo stesso Branagh e da Stephen Fry, l'Oscar Wilde cinematografico; fortunatamente c'erano i sottotitoli in italiano). Gli interpreti mi son sembrati bravi, ma non ho la competenza di un critico musicale, solo quella di una persona alla quale l'opera in questione e la trasposizione che ne ha fatto Branagh, è piaciuta.
Per la storia, proverò a fare una sinossi (eeeh???) ma consiglio di controllare anche siti internet ove l'opera viene sviscerata in tutte le sue sfaccettature, meglio di quanto possa fare io, anche perchè in essa ci sono tutta una serie di citazioni riguardanti la massoneria e i riti di iniziazione massonici, per me oscuri. Basti sapere che: il povero Tamino, mentre sta per soccombere in trincea a causa di un gas venefico (le cui movenze ricordano quelle di un serpente e le mie compagne di ventura mi hanno confermato che nel libretto originale di Schikaneder - Mozart ne curò le musiche - Tamino è attaccato da un serpente) viene salvato da tre donne mandate dalla Regina della notte.

(Nella foto: le tre comari, Tamino e Papageno durante la prova del silenzio, se non ricordo male)

Le "tre grazie" gli chiedono di liberare la figlia della Regina, rapita dal perfido Sarastro (così la storia gliel'hanno incartata le tre comari) e per farlo decidere, una buona volta, gli danno un ritratto della giovane grazie al quale Tamino si innamora a prima vista e da quel momento lo scopo primario della sua vita sarà liberare Pamina (questo il nome della giovine; mi son chiesta per quale motivo questi nomi così, boh? Strani. Chi lo sa, mi aiuti). In questa sua impresa viene aiutato da un uccellatore, il Vogelfänger Papageno, che si era spacciato per suo liberatore (Tamino era svenuto a causa dei fumi venefici, alias il serpente, e non sapeva chi realmente l'avesse salvato) ma viene aspramente "punito" dalle tre signore che gli "lucchettano" temporaneamente la bocca (anche qui .... allusioni O___o).
Gli ardimentosi, muniti rispettivamente di flauto magico il Tamino - un flauto che fa diventare tutti buoni e porta pace e concordia nel mondo - e un carillion il Papageno, si recano al castello di Sarastro (anche qui questo nome che somiglia molto a Zoroastro) ove il buon Tamino scopre che in realtà Sarastro non è quel disgraziato che gli han dipinto. Pamina è da lui, certo, ma se l'ha rapita l'ha fatto per liberarla dalle grinfie della madre... Annamo bene. La storia si complica. Tamino non può stringere subito fra le sue braccia Pamina ... dovrà superare delle prove, alla fine delle quali Pamina sarà sua, altrimenti.... la morte.
In tutto ciò è coinvolto anche Papageno, che nel frattempo era riuscito a liberare Pamina dalle grinfie del lubrico Monostato (anche qua, che nome particolare) al servizio di Sarastro. Le tre prove (il tre è il numero magico per eccellenza: tre le signore, tre le prove, tre i fanciulli che guidano Tamino nel momento dello sconforto) riguardano, rispettivamente, il silenzio, l'acqua e il fuoco, se non ricordo male. Durante la prima prova, Tamino non dovrà in alcun modo parlare alle donne e men che mai a Pamina (e da qui tutta una serie di equivoci, con Pamina che si vuole uccidere dalla disperazione per l'amore non corrisposto ... oddio: ma se l'hai visto du' secondi, il caro Tamino, già lamenti l'amor perduto, mah?); Papageno, invece, non riesce proprio a stare zitto e quasi quasi manda in vacca la prova. Nel frattempo Pamina rivede la madre

e le racconta sia del suo amore per Tamino che della bontà di Sarastro: tuoni e fulmini. La madre maledice Pamina - anche perchè l'aveva incaricata di uccidere Sarastro, si vede il coltellone in foto? -, in quell'aria abbastanza famosa tutta gorgheggi e note altissime per un soprano, involandosi nel cielo. Ah, che disgrazia! Per farla breve, Tamino riesce in tutte e tre le prove. La Regina della Notte e i suoi seguaci (le tre comari e anche Monostato che era passato al suo servizio) vengono sconfitti. La luce regna sulle tenebre, Tamino impalma Pamina e Papageno, finalmente, riesce a trovare la sua Papagena, grazie anche al carillion. Grazie a Tamino e Pamina, al potere del flauto magico, la terra martoriata dalla guerra si trasforma in una terra verde (le inquadrature mi facevano venire in mente i quadri degli impressionisti) ove tutti vivono in pace e amore. Il coro finale suggella questa ritrovata concordia... e tutti vissero felici e contenti.

Il tutto raccontato in due ore e un quarto senza alcuna interruzione (ma quale primo e secondo tempo).
Alcune scelte stilistiche di Branagh mi hanno lasciata un pò basita e perplessa, ad esempio, la Regina della Notte che, nell'aria in cui maledice la figlia, si invola su nel cielo come se fosse un palloncino pieno d'aria scoppiato (avete presente le traiettorie? ecco l'effetto è quello), oppure il caos che c'è prima della prova del fuoco - se non ricordo male - nel quale Tamino e Pamina cercano di correre l'uno nelle braccia dell'altro,

(Eccoli che coronano il loro sogno in mezzo al caos)

ma a me è sembrato tanto il "facite ammuina" di borbonica memoria.
Altre soluzioni mi hanno divertito: l'infoiato Papageno che sogna di diventare uccellatore di ragazze

e alla fine, preso da smania lubrica, si getta su una bocca gigante

per poi ritrovarsi a sbattere il muso nella cella in cui l'avevano rinchiuso. O il duetto con Papagena e il finale da famiglia felice stile Mulino Bianco, con cane e bambini (i tre giovincelli che aiutavano Tamino).
Oppure la Regina della Notte che avanza su un carro armato (la Tenebra che si pasce della guerra per gettare morte e disperazione fra i vivi) per indurre Tamino a liberare la figlia dalle grinfie di Sarastro.

Insomma una serata veramente carina. Il bello è stato che ai titoli di coda, solitamente snobbati dai più, noi tutti spettatori siam rimasti seduti ad ascoltare nuovamente l'ouverture.
Ed ecco i protagonisti al naturale

(Tamino, Pamina, Branagh, Papageno, la Regina della notte.)

La serata è terminata con un mega gelato acquistato in una gelateria "calabrese" di Via Marmorata. Mamma mia che gelato.... Ragazze... organizziamo più spesso queste uscite!!!!!

----
P.S.: tutte le foto sono state reperite in rete:
http://www.branaghcompendium.com/tmf_still6.jpg (Papageno e le "uccelline")
http://www.gopera.com/igi/?id=478 (Tamino e le tre grazie, La Regina della Notte e Pamina)
http://www.35mm.it/film/scheda.jsp?idFilm=33494 (Papageno e la bocca, coro finale)
Quella degli attori non ricordo... cercherò.

giovedì 5 luglio 2007

Insalatina "tutta salute"


Bè, se sia tutta salute non so, epperò a me è piaciuta e la vorrei riproporre.
L'ho assaggiata al matrimonio di un'amica ad Anagni e ho provato a rifarla. Non mi è venuta male. L'unico tocco personale: l'uvetta.
Ma andiamo per gradi.

Ingredienti:
- Insalata, songino o indivia o quel che più aggrada
- Un pompelmo
- Olive verdi, ma fors'anche le taggiasche vanno bene (io non le avevo)
- una manciata di uvetta
- sale e olio
- il succo del pompelmo... mò spiego.

Si lava l'insalata, la si mette nell'insalatiera insieme alle olive, all'uvetta (precedentemente ammollata) e a tocchetti di pompelmo ben sbucciato e privato di qualsiasi pellicina.
Si condisce con sale, olio - non esagerare - e un pò di succo di pompelmo, due o tre spicchi si lasciano da parte per il condimento. Volendo si può anche condire con un pò di limone ma è tassativamente vietato l'uso dell'aceto, che altererebbe il sapore del pompelmo.
Voilà! E ancora tanti auguri a Emanuela e a Dominique per il loro matrimonio.... a tout l'or (si scriverà così??? Mah?)

martedì 3 luglio 2007

Tabasgnappa è tornata a casa!!!


Ebbene sì, la piccolina ieri sera è stata dimessa e si è dovuta sorbire le coccoline mie che la rincorrevo per casa e le davo tanti bacini!
Mi sembrava un pò frastornata (te credo, con me che non le davo tregua ^___^), ma stanotte ha ripreso la vecchia abitudine di venire a farmi compagnia nel lettone!
E stamattina, alle 6.30, con la zampina e anche con il musetto che spingeva contro il mio naso, è venuta a darmi il buongiorno! Ho capito! Ho capito! Mi alzo e vengo a darti da mangiare.
La situazione clinica si è stabilizzata. L'insufficenza renale sembra essere rientrata nei ranghi, ma quella epatica è da tenere sotto controllo. L'ecografia non ha mostrato alcun segno di tumore al fegato (pfiuuuuu) ma la piccina deve sottostare a una cura di antibiotici e altre medicine per un mese e prendere un medicinale che si chiama Fortekon 5 per tutta la vita :-[[[
Stamattina sono andata a comprare le medicine e ho iniziato subito con lo sciroppino, Lattulosio, mi sembra .... aaaahhh un mezzo disastro inserire la siringa (senza ago, of course) con 2 cc (o ml? insomma quello che è) nella boccuccia della gatta, però sono riuscita a farglielo bere. Sarà da ridere con le pasticchine: e una prima di colazione e una dopo i pasti e un'altra la sera... ufffiiii
Per il cibo, i veterinari mi hanno consigliato di darle le scatolette della Hill's L/D (Livery Diet) oppure Hill's A/D (per gatti debilitati) e quelle della Eukanuba "Renal". La L/D manco se la mangia (ma le crocchette sì). La Renal la mangiucchia un pò di più. Speriamo bene
Però sono contenta che sia tornata a casa. E stasera.. altre coccoline!!!
Tabatuga aspettamiiiii
Miao

domenica 1 luglio 2007

Fagottini dell'emigrante



L'idea per questo nome è partita da Lord Ricuzzo e io l'ho fatta mia proponendoli anche ieri sera a casa della Ragazza con l'aspirazione. ^____^
Sono molto semplici da fare e il risultato finale non è male. Ecco il procedimento.

Ingredienti
Per il ripieno:
- zucchine
- carote
- cipolle
- patate
- peperoni
- melanzane
- un mazzetto di fiori di zucca
[La quantità dipende da quanta verdura volete utilizzare (uno di tutto può andare più che bene)]
- spezie varie: coriandolo, cumino, zenzero, masala, rosmarino
- sale e pepe
- olio

Per la pasta:
- 3 etti di farina 00 (volendo anche 2 etti di 00 e 1 etto di integrale, ecco spiegati i fagottini bicolore della foto)
- 5 cucchiai d'olio
- 1/2 bicchiere d'acqua tiepida
- sale

In una capiente ciotola, ridurre a tocchetti tutti gli ingredienti per il ripieno e condirli con olio, sale e le spezie.


Lasciare "ammorbare" per una mezz'oretta e poi mettere in padella, con un pò d'acqua, e far cuocere a fuoco medio per un'altra mezz'ora circa, dipende dalla "papposità" che volete dare alle verdurine.
"Nel mentre che" cuociono, si prepara la pasta amalgamando farina, olio, acqua e sale e lavorando il tutto per una decina di minuti. Si lascia riposare per mezz'ora e poi si preparano i fagottini in codesto modo: stacco una pallina dall'impasto, la stendo con il mattarello (se ne avete uno mini è meglio) fino a formare un disco, di almeno 10, 11 cm. di diametro, all'interno del quale inserisco una cucchiaiata da tè di ripieno. Ripiego i lembi bagnandoli con un pò d'acqua per permettere alla sfoglia di attaccarsi, e ruoto il fagottino fino a che non ho chiuso il tutto. Preparati in tal guisa i fagottini, li metto in forno a 200° per circa 20 minuti e poi viaaaa! Alla ricerca di nuove avventure!
Buona domenica

----
P.S.: ringrazio Alessiettuccettina per avermi prestato la sua macchina foto ^___^