mercoledì 28 dicembre 2011

In the frattemp..

.... io, il naturalista e la micina abbiam cambiato casa! L'antivigilia e la vigilia di Natale c'è stato il trasloco che ha praticamente steso entrambi e reso perplessa la micionzolina che si domandava "ma che cappero sta succedendo?"
Ora toccherà mettere a posto, disinscatolare ciò che è stato inscatolato, buttare ciò che è stato trovato durante il trasloco e ci si è chiesti "ma questo perché l'ho preso? Che ci sta a fare?" O.o
ma soprattutto, occorrerà arredare la nuova casina che al momento è solo un coacervo di scatoloni e bustone dell'immondizia piene della qualunque e che toccherà valutare attentamente.
Spero che voi, oh pochi lettori che seguite questo blog - ma lo seguite ancora? - abbiate passato un sereno Natale e vi apprestiate a festeggiare il nuovo anno con le migliori intenzioni!
Io da par mio ritorno nell'ombra ma prometto che: anno nuovo, casa nuova e blog che s'arripiglia perché altrimenti, nevvero... anche perché, a dicembre di quest'anno il blog ha festeggiato cinque anni di onorato servizio, e seppur in affanno, esso continua a sfornare mirabili perle di arguzia. ^___^
Buon Anno fedeli lettori!
Alla prossima

sabato 12 novembre 2011

I biscotti al "BOH"

Questa è una ricetta che sa di certezza. Certezza degli ingredienti utilizzati ma soprattutto certezza nelle dosi :-))
Insomma, una ricetta fatta a naso, ma che è riuscita benissimo.
In pratica, si è voluto preparare dei biscotti seguendo l'estro del momento e quello che aggradava di più mettere all'interno.
Non ci sono, quindi, dosi prestabilite perché tutto è stato fatto ad occhio quindi non posso dar certezze - come invece avevo scritto nell'incipit per depistare, ovviamente.
L'unica certezza era la consistenza dell'agglomerato che si andava formando man mano sotto le mani: quando si è stati certi della sua morbidezza e del fatto che poteva essere lavorato con il mattarello, allora si è avuta l'illuminazione, la certezza che il composto aveva trovato il suo punto di stabilità ed era pronto per la fase due della ricetta: l'utilizzo degli stampini per dar forma ai biscotti.
Indi per cui laonde ecco come son venuti fuori i biscotti al BOH?

Ingredienti:

Farina, quanta? Boh?
Burro, quanto? Boh?
Miele, quanto? Boh?
Uvetta quanta? Boh?
Latte quanto? Boh?
lievito, una bustina (l'unica certezza, almeno per la dose)

Svolgimento:

lavorare tutti gli ingredienti di cui sopra fino a quando non si forma una palla morbidona.
Da essa prendere, di volta per volta il quantitativo necessario per tirare una piccola sfoglia per ricavarne dei biscottini con delle formine già approntate alla bisogna oppure con l'estro del momento che vi guiderà nel trovare le forme più strane da dare ai vostri biscotti.
Mettere in forno a 220° per una decina di minuti, stando attenti a controllare che non si brucino e a rigirarli appena si bruniscono sotto.
Conservarli in una scatola di alluminio e buona colazione o merenda o pranzo o spuntino di mezzanotte o quello che vi pare!

venerdì 16 settembre 2011

Gli immobiliaristi...

che saremo noi... ossia io e il compagno "Naturalista".
Da oggi, è ufficiale: siamo possessori di un alloggetto che dovremo pure un po' ristrutturare e a me oltre al torcimento di budella, che mi è venuto oggi durante il rogito, me ne sta rivenendo un altro al solo pensiero dei lavori da fare...non so da dove iniziare.
Aiutoooo
Saluti
^______________^

domenica 4 settembre 2011

"Compagna" Parisina

La "compagna" Parisina


E' da un po' che non dò notizie della micionzolina di casa ed ecco, quindi, che dopo la necessaria pausa estiva, che non ha ricaricato affatto le pile, anzi, vengo a deliziare con le novità sul fronte micesco.
La micionzolina Parisina è sempre più un amorino. Ormai è una presenza "presente" nel senso che non si nasconde più, gironzola per casa, ma il suo lato poltronesco lo mantiene regalandosi soavi e lunghe dormite sul pavimento di casa.
Quest'estate, inoltre, ha affrontato per la prima volta la trasferta Stato Pontificio-Regno Sabaudo e ritorno senza colpo ferire. Io e il naturalista eravamo un po' in pensiero perchè: e vattelapesca come avrebbe reagito ad un viaggio in macchina che dura come minimo otto ore O.o ... e invece.
Abbiamo adottato la stessa strategia che avevamo adottato con Tabatuga: pettorina con guinzaglino, io dietro con accanto il trasportino aperto e la micina con indosso la pettorina assicurata al trasportino. In questo modo poteva esplorare, ma non più di tanto, l'auto, muovendosi almeno nella zona dei sedili posteriori, con me che la tenevo d'occhio; alla bisogna, inoltre, poteva usufruire della lettierina che le avevamo messo dietro il posto di guida.




Proviamo, ci siam detti, male che vada il viaggio durerà di più, faremo più fermate... e invece.
Certo, miagolicchi vari ci sono stati, momenti in cui aveva bisogno di guardare dal finestrino per capire che cosa stesse succedendo pure, tuttavia era più il tempo che passava o accovacciata sulle mie gambe o distesa accanto al trasportino o addirittura ai miei piedi incuneandosi quasi sotto il sedile del passeggero anteriore. La lettiera l'ha utilizzata senza colpo ferire (meno male che ha fatto solo pipì ...) e come mossa precauzionale, ma doverosa, la piccina si è sciroppata il viaggio a stomaco vuoto. Eh sì. I veterinari, ma anche amici gattofili, già con Tabatuga ci avevano consigliato di non far mangiare il gatto prima della partenza per evitare che vomitasse e noi, col cuore infranto, abbiamo tenuto duro e non ci siamo fatti intenerire dagli incessanti miagolii che chiedevano cibo e cibo e cibo... Meeeeooowww, stupidi umani, mi fate mangiare? :-((( NO!
Al ritorno è stato ancora meglio perché a parte il tratto iniziale del viaggio condito da miagolii e incessanti avanti e indietro da un finestrino all'altro, ad un certo punto com'è, come non è, ha dato un'occhiata dentro al trasportino e poi... pluffete, ci si è infilata dentro, si è distesa ed ha cominciato a ronfare bellamente: qui alcune foto che incastrano la micia dormigliona



Che dire, noi siamo stati più che contenti anche perché quando siamo arrivati nel Regno Sabaudo la piccina non ha avuto remora alcuna ad esplorare la nuova casetta delle vacanze, a parte una prima puntatina sotto il letto per rinverdire i fasti della prima ora ma che sono durati pochissimo perché poi lei sotto il letto non c'è più andata. Le piaceva molto mettersi sul davanzale delle finestre (ecco una prova)


a dormire o a guardare il panorama, ma dato che per un certo periodo di tempo anche nel Regno Sabaudo è arrivato il caldo afoso micidiale, la sua cuccetta era sotto un tavolinetto mai esposto al sole, in un angolino della casa.
La parte, diciamo, meno bella è che la situazione dermatite era ad uno stallo. La micina aveva un'estesa zona sotto il collo e su lato sinistro ormai senza peli e abbastanza martoriata dalle grattate che si dava con quelle unghine affilate. Hai voglia a medicarla, metterle cremine e cremone: con una sola zampata mandava all'aria il paziente lavoro nostro di medicazione.


Ecco come si presentava la situazione prima che la portassimo dal veterinario :-(((

Dovevamo fare qualcosa. Questo qualcosa si è trasformato nella decisione di far visitare Parisina presso un veterinario di Pinerolo per fargli valutare la situazione e decidere cosa fare; appena il veterinario l'ha vista s'è spaventato non poco perché la situazione era bella estesa e non molto rassicurante (anche se non era così grave come quando la prendemmo dal gattile. Lì sì che le zone "graffiate" e prive di peli erano veramente mooolto estese). E allora vai di antibiotico (una punturina ma con effetto per due settimane) e disinfezione frequente della zona con un prodotto specifico (che comunque già facevamo su indicazione della veterinaria di Roma). A malincuore decidiamo anche di rimetterle il collarino perché altrimenti si sgrattugiava troppo sotto il collo. A onore della piccina dobbiamo dire che ella ha accettato tutto questo senza colpo ferire. E' una micina che, effettivamente, non è scalpiti molto quando dobbiamo "manipolarla" per darle le medicine o metterle il collarino. Siamo fortunati, almeno per ora. Ma non è finita: il veterinario concorda una visita di controllo dopo due settimane (ed eravamo ancora su a Pinerolo) con la dermatologa. Va bene! Quando siamo andati dalla dermatologa la situazione sotto il collo era migliorata di molto (te credo, la piccina non poteva più grattarsi) ma sul lato sinistro, la cui lesione andava anche oltre il collarino la situazione era sempre critica. Bon, consiglio della dermatologa: metterle una bandana. Eh? O.O
Eh! E mettiamole pure la bandana, santa miciolina, oltre al collarino, e anche in questo caso la micina si è fatta mettere il fazzoletto senza colpo ferire.

Parisina dallo sguardo assassino... e te credo. Guarda te come è dovuta stare tutto agosto :-((

Ora stiamo aspettando che ci invii via mail i risultati di alcune analisi del pelo, e di quello che è riuscita ad asportare dalla cute lesionata, per capire bene se le bollicine che vengono di tanto in tanto a Parisina sono dovute ad un'allergia da cibo, da ambiente o da altre cause. Nel frattempo la micina deve assumere ancora dell'antibiotico per bocca che, ovviamente, ormai accetta con rassegnato mutismo... ma abbiamo un peluche o una micia? Mah?
Però, effettivamente, l'averle messo una bandana ha di molto ridotto l'estensione della lesione e la cute si sta rimarginando. Bollicine non stanno comparendo per cui, al momento siamo abbastanza fiduciosi.
Il titolo del post lo si deve al fatto che, tornati a Roma, ho messo una bandana rossa alla piccina e da quel momento per noi è diventata "compagna" Parisina.
Piccolina aspettami che adesso ti coccolo tuttaaaaa!!!!
Meooowww tavarisch!


sabato 9 luglio 2011

Orata con patata e riduzione di birra "Isaac"

(L'orata prima della cottura e dopo la cottura)

Sì, il post è praticamente uguale a quello dell'altra volta, ma con un po' più di foto e un'aggiunta: la riduzione di birra.
E che d'è? Mah, io ho provato a seguire le istruzioni datemi da Late Think ma penso di aver sbagliato il procedimento ^___^
Tuttavia, per la preparazione dell'orata rimando al post del 25 giugno scorso, ma per la riduzione questo è quanto mi è stato indicato:
far evaporare lentissimamente in una padella antiaderente e abbastanza capiente il quantitativo di birra che si vorrà utilizzare per la riduzione. Io ho utilizzato una birra artigianale, la "Isaac" della Baladin, una birra chiara che, a detta di coloro da cui l'ho acquistata, e anche spigolando qua e là fra alcuni siti - fra cui quello della Baladin, appunto - è adatta per il pesce. Ho lasciato sfumare piano piano, a fuoco basso, circa 25 cl di birra fino a che il quantitativo di liquido non si è ridotto di parecchio; poi però m'è preso il dubbio ossia se continuavo a far sfumare non mi rimaneva nulla in padella, e quindi ho spento il fuoco e ho condito l'orata al forno con il sughetto che era rimasto. Era molto più concentrato e forte della birra iniziale, ma il fatto è che avrebbe dovuto caramellare - secondo le istruzioni - diventare forse un po' più denso, e invece...
Oh, però l'orata è venuta buona lo stesso, e anche l'aggiunta della birra sì conciata non ci stava male. Ecco le foto dell'orata cucinata con la riduzione di birra che era stata abbondantemente cosparsa sul pescino e un po' ne era rimasta in tazza



Alla prossima ricetta e vediamo che viene fuori. La riduzione la voglio riprovare!
Salutisssssimi
Burp! Pardon! :-))

sabato 25 giugno 2011

L'orata con patata ...

(Sì la foto non è un granché... accontentatevi! ^__^)

O bella, che detta così, nevvero, potrebbe dar adito.. ma andiamo subito al sodo e veniamo a spiegare questa semplicissima ricetta che, veramente, si cucina da sè.

Ingredienti (per due persone o per una persona particolarmente ghiotta)
1 orata da 1Kg (costicchia, ma una volta al mese se pò fa')
una patata
mezzo limone
sale e olio q.b.

Comprate l'orata e fatevela pulire se volete, altrimenti ve la pulite voi,
Sbucciate la patata e tagliatela a fettine. Lavate bene un limone, prendetene solo metà che affetterete finemente.
Prendete una teglia, ricopritela con carta forno, irroratela con un po' d'olio e sale, ponetevi l'orata che irrorete di olio e sale: buttate dentro le patate mentre le fettine di limone le sistemerete sul pescino come più vi aggrada, qualche ciuffo di prezzemolo, indi coprite la teglia con della carta argentata - a mò di coperchio - e via... dentro il forno a 200° circa per una mezz'oretta.
Tolta dal forno sporzionatela, pulitela, fateci ciò che vi pare ma soprattutto... magnatela. E' buona, nutriente, saziante. Accompagnatela con un'insalatina e voilà: il pranzo è servito.
Gnamme!
P.S.: la prossima ricetta vedrà l'impiego della "riduzione" di qualche cosa come suggeritomi da LateThinkCamillus

giovedì 26 maggio 2011

Born to be "waa aa aa aa aaild"

Foto tratta dal sito

Eeeeh! Sospirone!
Ho mai confessato che dentro di me si cela l'anima della road runner, di "born to be waild" ^___^ di easy rideriana memoria, di colei che "vorrei ma non posso"?
Ebbe confesso... faccio "auting": i' me vulesse accatta' la moto custom (vabbè, quelle in foto sono due chopper) ma nun tengo dinero e tanto meno il coraggio di farlo. Alla faccia dell'essere Easy Rider.
Tutto quest'interesse nacque... boh? Non ricordo neanch'io quando, ma so che ad un certo punto della vita mia, forse più verso gli anni di università, cominciai ad interessarmi a queste moto che, diciamolo, sono proprio un gran bel pezzo di ferraglia. E guardale, e immagina di percorrere e macinare chilometri (ma anche solo andare all'università) con quel tipo di moto... poi certo, ti dici "ma io non lavoro, studio, i sodi chi me li da? E i miei genitori mi gonfierebbero come una zampogna" - in senso lato, nevvero, però sicuramente non avrebbero apprezzato per nulla - e io che non ho mai osato ribellarmi apertamente, come un vero easy rider avrebbe fatto, insomma.... quel tipo di moto è rimasta sempre nel mio cuore. Gli anni passano, le passioni si smorzano ma non poi tanto, la moto rimane "in cantina" ma un evento imprevedibile riaccende il sacro fuoco, che covava sotto la cenere e aspettava solo il refolo di vento giusto per potersi scatenare.
Domenica, 22 maggio, h. 10.00, Roma - Terme di Caracalla. La sottoscritta, insieme ad altri due indomiti amici, partecipa alla maratona amatoriale "Race for the cure". Non correrà, perché nun c'ha er fisico e nun je reggerebbe la pompa, ma la passeggiata amatoriale che copre il percorso della maratona la percorrerà senza colpo ferire. Ecco, nel mentre stavo "passeggiando" lungo il percorso segnato (Caracalla, Circo Massimo, Bocca della Verità, Campidoglio, Piazza Venezia, Fori Imperiali, Colosseo e ritorno a Caracalla) ad un certo punto un "rombo di tuono" si staglia per l'aere: che d'è? che non è? Guarda bene dall'altro lato della strada e delle transenne e cosa ti vedo? Un raduno di riders! Aaaaaahhh! La mia mente è andata completamente in pappa! Mentre mi avvicinavo alle transenne gridando come una erinni e facendo gestacci che però nulla avevano di volgare ma anzi, tendevano a sostenere ed incitare i centauri motorizzati, cercavo disperatamente di far funzionare la macchina fotografica del mio cellulare. Tuttavia, tanta e tale era l'emozione che non sono riuscita a scattare neanche una foto! Tra un "Yeaaah, Woooow, Uuuaaaaoooo, Youuu - uuuuhhh" e grida belluine similari, le mie dita non riuscivano minimamente a connettersi con il cervello (o viceversa) e a far sì che quel maledetto aggeggio di cellulare potesse scattare qualche foto ricordo dei riders ma soprattutto delle moto. Che moto! O___O
E allora chi se ne importa, vai Cris... grida tutto il tuo entusiasmo per le moto, i motociclisti (alcuni veramente niente male!) e uno stile di vita che forse avresti voluto vivere e che, chissà, magari sei ancora in tempo..... :-))
Saranno passati almeno un paio di minuti buoni prima che il corteo delle moto finisse e io riprendessi il contatto con la realtà continuando a marciare instancabile verso la meta finale. Il mio cuore era in subbuglio e la mia mente pure, ma ciò che più mi ha lasciato esterrefatta è il fatto che alla mia età (43) mi sono comportata come una "groupie" ventenne che sbava dietro il suo artista/gruppo musicale preferito (vabbè, io sbavo dietro gli Iron Maiden ma questa è un'altra storia)
Che ne pensate?
Vabbè, tanto per mettere qualche pensiero in libertà su "carta" perché l'emozione e soprattutto la reazione che ho avuto domenica scorsa mi hanno lasciato veramente basita!
Dite che dovrò seriamente pensare ad acquistare una moto, usata ma tenuta bene?

martedì 19 aprile 2011

44 anni ...

sono passati da quando vi siete sposati!
Sì, lo so... non ci siete più e che si festeggia?
Ma io voglio ricordare ugualmente quel giorno di quarantaquattro anni fa quando avete deciso di camminare insieme e poi avete prodotto oltre alla mia sorellina cippi pippi ^___^, 'sto gran cervello pensante che sarei io, nevvero???


^____________________^


Cari papà e mamma, auguroni per il vostro anniversario!
Cris e Alex

martedì 5 aprile 2011

La picciottina viaggia da sola

Ormai la micina Parisina senza il collarino comincia a esplorare casa e a trovare nuove cucce e nuovi anfratti ove nascondersi. Che poi .... anfratti. Questa è una delle cucce da lei trovate che però né io né il naturalista avevamo visto





Mi spiego. Ad un certo punto non vediamo più la miciolonzola. Ma dov'è? Ma dove non è? E gira per casa, e avanti e indietro, e guarda sotto il letto, e guarda nel ripostiglio e guarda in ogni loco guardabile. Ad un certo punto il naturalista fa "Guarda un po'?" ^_________^
Bing! Era sul mobiletto delle scarpe che teniamo all'ingresso che ci guardava un po' perplessa per questo nostro "avanti e 'n dre'" che le facevamo sotto il suo musino. Avra' forse pensato: "Stupidi umani. Io songhe qua e manco me vedono". Bah? Sta di fatto che Parisina diventa giorno dopo giorno sempre più curiosina, ma soprattutto imperiosa come solo i gatti sanno esserlo, senza che tu te ne accorga e ti asservisci, così, a ogni loro desiderio. Ora, infatti, quando ci vede e ha fame miagolicchia, ci conduce in cucina dove abbiamo le ciotoline, attende fiduciosa e miagolicchia e poi, quando ha consumato il fiero pasto, miagolicchia ancora e ci guarda come per dirci "Bè? Che state facendo la'? Seguitemi che è ora delle coccole", e noi, proni e chini a ogni suo desiderio, la seguiamo, vediamo dove va e poi cominciamo a smanazzarla senza ritegno alcuno.
Piccola miciolina, spero tu stia bene con noi!
Purtroppo, sul fronte della malattia autoimmune che ha, la situazione non è ancora delle migliori perché proprio in questi giorni le sono nuovamente spuntate le bollicine che la costringono a grattarsi, e a volte ciò provoca dei micro traumi e delle micro ferite perché lei, con le sue zampette de fata, grattandosi si estirpa brutalmente le bollicine e le crosticine che si formano quasi subito e quindi ha sempre qualche zona un po' più rossa delle altre. Ma noi la teniamo sotto controllo con betadine, quando occorre, una cremina disinfettante e tante tante tante coccoline!
Eccomi, o mia faraona, arrivo per esaudire ogni tuo desiderio... MEOOOWWW!!
^()^

mercoledì 30 marzo 2011

Dolce mammina

Cara mamma,
oggi a Perugia era una giornata bellissima, superprimaverile e tu, oggi, fanno già dieci anni che sei partita. Io e Alessia siamo state proprio bene e abbiamo pensato tantissimo a te e a papà.
Dolce mammina, il tempo passa veloce e non è vero che lenisce o fa dimenticare. Sembra ieri che tu sei andata via e noi avevamo, e abbiamo, ancora tante cose da dirti e fare insieme.
Un bacino dolce stellina
Cristina e Alessia

mercoledì 16 marzo 2011

Fra alti e bassi

Gli alti e bassi, ovviamente, sono quelli che sta vivendo Parisina con il suo nuovo look elisabettiano, però pure noi non è che navighiamo con calma piatta, anzi.
Povera miciolonzolina, non possiamo esimerci dal toglierle il collarino poiché ella, proprio nel momento in cui noi ci giriamo per un nanosecondo per poggiarlo da qualche parte, riesce a sgrattugiarsi proprio lì vicino l'occhio dove si sta formando la crosticina; anche due sgrattate, ma date bene e da zampa felina, riescono a rimettere a nudo la ferita e a farla "essudare" ben bene... ma che capperonzi!
Ecco quindi che, oltre a marcarla stretta ogni volta che sta senza collarino, le disinfettiamo la feritina, la cospargiamo o di Cicatrene o di altra pomata per animali atta a cicatrizzare le ferite, e poi per distrarla cominciamo a farle tante coccoline!
Tuttavia, a parte questi inconvenienti, la piccina continua sempre più ad essere meno timorosa, a vagare un pochino di più per casa, a mangiare anche in posti che non siano solo il nostro letto o la nostra camera da letto! ^__^
A volte la vediamo avventurarsi in cucina e cominciare a miagolare per chiederci il cibo oppure non avere remora alcuna nell'avventurarsi per casa, con noi che andiamo da una stanza all'altra, per raggiungere la sua toilette e fare ciò che deve esser fatto! Poi, riprende con movenze sussiegose, ma anche feline e abbastanza veloci, la strada per la camera da letto e con un balzo...oplà, si riaccuccia sulla sua cuccia preferita (spesso il cuscino del naturalista ^__^)
Piccina di micina, abbi ancora pazienza e son sicura che per i primi di aprile il collarino sarà solo un ricordo lontano.
Incrociamo l'incrociabile!!!
Miaoooo

martedì 22 febbraio 2011

Il soprammobilino

Sì, vabbè ... questa foto e le seguenti non rendono un granché, avendole scattate con il cellulare Qui è il momento in cui la piccina aveva interrotto il lavaggio del pelo e mi guardava per chiedermi "E allora? Cos'hai da guardare?", ma vi assicuro che ci sono momenti che con quegli occhioni ti lancia uno sguardo mieloso e coccoloso che ti sciogli. Il piccolo soprammobilino! ^___^



Stavo riposando, che c'èèè????

Ma povera micina, come mi rivolgo a lei. Bè, però dai ... una micia che ti sta tutto il giorno sul letto, pascendosi delle coccoline che di tanto in tanto le facciamo ....

(e coccola di qua, e coccola di là... in questo momento la coccola è a tenaglia... yeaaah. Notansi come la micia si "dibatte" per evitare le coccole... ehehehehe!!! :-)))

basta, nun je la faccio più!

che ha addirittura il cibo a portata di zampa visto che glielo portiamo noi come novelli schiavi di fronte alla faraona (intesa come moglie del faraone, ovvio),

(ecco un momento della pappa, anche se spesso va sotto il letto a mangiare perché è lì che teniamo acqua e crocchette. Quando non avrà più il collarino sposteremo piano piano il tutto in un'altra stanza e vediamo l'effetto che fa. La macchiolina che si vede sulla spalla è ancora il residuo delle crosticine che si sgrattugia e che siam costretti a ricoprire con cicatrene sperando non si sgrattugi più; solo che lì è difficile perché il collarino non lo copre quel punto!)

(Ah! che dura vita, che vita dura!)

che si fa una camminatina giusto per espletare i suoi bisognini, dato che la lettiera è posta in un'altra stanza, e poi si fa curare le crosticine e le orecchie senza batter ciglio e neanche la coda, come la chiamereste voi? Piccolo soprammobile? ^___^
Parisina coccolina sta diventando lentamente, moooolto lentamente, sempre più "espansiva". Si forse il termine è esagerato però ricordandomi i primi giorni in cui non usciva da sotto il letto o a malapena si faceva prendere, ad ora che invece si fa smandruppare tutta, si fa girare a destra e manca per farsi curare, ci miagola appena ci vede (e te credo, je portiamo la pappa) e anche quando noi le facciamo un verso micesco ci risponde, bè, sono piccoli risultati però ci sono. E la mattina è una festa con lei che ci sveglia camminando senza requie sul letto per farsi fare le coccoline e richiamarci all'ordine, ovviamente: "Ah giovani!!! La pappa!"

(Parisina ombrosina)
Ahò, ma la volete firni'!!!
Piccola orsacchiottina, se ti prendoooo!
Salutammo
Miaaooo


martedì 15 febbraio 2011

Consigli per gattare

Ordunque, vi avevo lasciato qualche giorno fa con la notizia di Parisina, micina timidina, che è stata adottata dai sottoscritti (me e il naturalista) ma che aveva qualche problema fisico legato a una dermatite da cibo (come ci ha detto recentemente una veterinaria).
Questa dermatite l'ha costretta ad indossare (bè, certo non di sua sponte) il collare elisabettiano (come si evince dalle foto del precedente post). Come procede la guarigione? Bon, le crosticine vicino alle guance e un po' sotto il mento sono andate via e ora ella ha la pelle libera e bella, tuttavia: una crosticina vicino l'occhietto ce l'ha ancora e noi non ce la sentiamo di lasciarla totalmente libera senza collarino elisabettiano perché abbiamo notato che, oltre a lavarsi (ed è cosa buona e giusta), la piccina continua a sgrattugiarsi un pochino soprattutto dove ha la crosticina; siamo stati costretti a rimetterle il collarino dopo poco tempo poiché si era nuovamente arrossata tutta proprio dove aveva l'ultima crosticina e sulla pelle fresca fresca, dove non c'erano più le altre crosticine. Continuiamo a darle il Cicatrene polvere e il Ribes Pet - cristalli liquidi, addirittura la veterinaria ci ha prescritto un quartino di pillolina di cortisone per far sì che la sensazione di prurito sparisca, ma parmi non sortire effetto alcuno. Inoltre, la timidezza della piccina ancora prosegue. Di notte viene da noi sul letto a dormire, a farsi coccolare e a volte vorrebbe anche giocare tanta è la voglia di muoversi e di godere della nostra compagnia, ma la mattina, quando uno di noi si alza, vediamo subito che cambia atteggiamento: si fa più guardinga, spalanca gli occhioni e .... pluffette, via sotto il letto! Uffffiiiii!!!!!
Anz, oggi invece è rimasta sopra il letto tutto il giorno, ed è già un bel risultato.
Riuscirà la piccina a farsi passare 'sta benedetta voglia di grattarsi e soprattutto la paura di esplorare la casina, che è piccina, in modo da poter interagire un pochino di più? Certo, il collare elisabettiano non l'aiuta molto, e mi dispiace che abbia questo profilo basso e si muova con il "passo del giaguaro", ossia quasi spiaccicata a terra per non essere notata.
Piccina ma noi ti facciamo tante coccoline, ti diamo tanti bacini e grattatine sulla panciottina.
Sul fronte cibo parmi non presentare problemi. Le diamo del cibo ipoallergenico che al momento sembra gradire, ma sul fronte approvvigionamento idrico mi sembra scarseggi. Sì, lo so che il collare non aiuta (reprise), ma lei riesce a bere dalla ciotolina, solo che durante il giorno sembra non farlo mai. Boh? La lettiera però la usa e questo, quindi, è buon segno, giusto?
Bon, al momento è tutto sul fronte miciolina. Ora scappo che devo nuovamente tirarla fuori dalla sua tana perché le voglio fare tante coccoline senza spezzarmi la schiena, che ho anche un po' di sciatica, santa paletta.
Meoooowwww

venerdì 4 febbraio 2011

La piccina timidina

Io mentre "impasto" Parisina!

Eccomi qua a raccontare come sta procedendo l'ambientamento della piccina in casa nostra. Da timidina e impaurita, piano piano si sta sciogliendo e ci sta permettendo di entrare più in confidenza con lei.
Qui alcune foto della "progressio avvicinandi" che ci permette, pian pianino, di conoscere meglio la miciolina ma, soprattutto, permette a lei di conoscere meglio noi. Il primo giorno che è arrivata a casa la piccina si è fiondata immediatamente sotto un divano e lì è rimasta per un paio di giorni. E vai di smanazzamenti con noi stesi per terra che la coccolavamo e lei si lasciava coccolare.


Un paio di giorni fa un primo passo. Durante la notte sentiamo dei flebili "miao" in avvicinamento verso la nostra camera da letto e poi sentiamo che la piccola è entrata in camera. Bene, e poi? Più nulla. Ma dove è andata, sotto il letto? Il naturalista mi fa "Guarda che sta sopra il letto". Sopra? Ma io non l'ho sentita affatto. E poi era ancora vivo il ricordo del modus operandi di Tabatuga che per salire sul nostro letto doveva prima salire su dei libri vicino al comodino, poi andava sul comodino e poi saliva sul letto. Parisina, invece... zomp! Con un balzo ci è saltata sul letto e si è distesa fra di noi. Capperi! Abbiamo cominciato a farle tante coccoline e il motorino di avviamento si è messo in moto. Poi l'abbiamo lasciata riposare e noi ... ronf. L'indomani, ancora sul letto per altre coccole, ma poi si è spostata sotto il nostro letto. E vabbè. La sera stessa, prima di andare a dormire, si fa prendere senza tanti problemi da sotto il letto per essere depositata sul nostro letto e da lì non si sposta. ^___^



Ieri è stata tutta la notte con noi e stamattina se n'è ritornata nella sua tana sotto il letto; per l'occasione - e affinché non prenda freddo al pancino stando a contatto con il pavimento - ho messo una copertina e uno sciallino sopra una busta, al momento vuota e che utilizziamo per conservare la coperta che ora abbiamo noi sul letto, di modo che lei possa stendervicisi con comodità! Bè, sono piccoli passi e spero che piano piano la piccina possa prendere maggior confidenza con noi e con la casa. Ancora non esplora e non fa la curiosina, ma penso sia anche comprensibile data la sua situazione fisica. Come si nota dalle foto, porta il collare elisabettiano poiché ha sviluppato una forte dermatite che l'ha portata ad avere delle vere e proprie piaghe tra gli occhi e le orecchie e attorno al collo. Le signore del rifugio sono state molto brave a starle dietro e a curarla ma, ovviamente, non potevano pensare esclusivamente a lei, dato che al rifugio vi sono almeno una novantina di gatti. E quindi ora noi ci prendiamo cura della piccina curandole le feritine con il cicatrene, ma soprattutto con tanto amore e coccole. E poi la piccola sembra un orsettino, data la stazza, ed è bellissima quando la coccoliamo poiché ad un certo punto si distende tutta, mostra la pancina e aspetta che noi si continui a coccolarla.



Ed eccoci qua, nel caos caotico della stanza da letto, a goderci le coccoline.
Notansi la posizione che Parisina micina prende quando comincio a coccolarla: porcellina!!!! ^__^

Piccola carciofina adesso ti prendo e ti do tanti bacini! Spero proprio che la dermatite si risolva presto perché mi fa una pena vederla con questo collarino che, ovviamente, la impedisce un pochino nei movimenti e anche nel mangiare e bere. In alcune occasioni glielo togliamo proprio per permetterle di nutrirsi e abbeverarsi, ma in quei momenti dobbiamo essere vigili per evitare che Parisina si gratti e si "scortichi" un'altra volta le ferite. Ciao patatonzolina, aspettami che tra un pochino vengo a nanna e ci facciamo tante tante coccoline.Meeeooowww

lunedì 31 gennaio 2011

Un regalo poi non tanto inaspettato

Cari tutti, avevo lasciato questo blog con la triste notizia del viaggio oltre l'arcobaleno di Tabatuga. Oggi, invece, la notizia buona che vorrei condividere con i miei tre affezionati lettori tre è questa: nel giorno del mio compleanno, ossia oggi, una nuova micina è entrata nella casa della sottoscritta e del naturalista. E' sempre una micina tartarugata, molto più piccina di Tabatuga, avrà all'incirca quattro anni, ed è stata adottata dai sottoscritti presso il rifugio felino "La casetta dei gatti" di Roma.
Il rifugio è veramente carino, ben tenuto e gestito dalla signora Anna unitamente a uno stuolo di volontari che lo rendono veramente accogliente. Si trova all'interno di un piccolo parco in zona Cecchignola. I gatti sono circa una novantina: trovatelli o mici abbandonati o che per molteplici motivi, non possono più rimanere con i loro vecchi padroni.
Questa micina è un amorino ma è molto, molto timida e forse un po' spaventata. Si starà chiedendo, da sotto il letto ove si è andata a rifugiare: cosa mi capiterà adesso? Dove sono? Chi sono questi due "stupidi" umani. ^__^
Diamole tempo e vediamo che riusciamo a combinare io e il naturalista. Nel frattempo coccole e tanto amore non le mancheranno affatto. Inoltre la micina ha anche una dermatite dietro le orecchie che le ha procurato delle lesioni abbastanza serie. Ora si stanno cicatrizzando e si stanno formando le crosticine, ma deve portare il collare elisabettiano altrimenti se si grattasse siamo punto e a capo. Come terapia deve prendere un antibiotico in sciroppo al gusto di fragola (fragola??? Per i mici??? Bah?) e le dobbiamo mettere il cicatrene sulle feritine! Avendo avuto anche un'otite, ogni quattro giorni le dobbiamo mettere le goccine per le orecchie! Micionzolina!
Riguardo al nome. Al rifugio l'avevano chiamata Bella due, sicuramente per non confonderla con una sua omonima arrivata lì prima di lei. Noi ci abbiam pensato e ripensato e vorremmo chiamarla Parisina. Mi piace il nome, mi ricorda un'opera letteraria di Byron che studiai per la maturità, inoltre una mia prozia si chiamava così e nel film "Non ci resta che piangere" c'è questo personaggio, un po' svampito, di nome Parisina ("... Grazie Mario!").
Il naturalista, ovviamente, è d'accordo e non ha posto veto alcuno, anzi (vero che sei d'accordo? ^____^) e quindi per noi la micina sarà PARISINA!
Meeoooowww a tutti!!!!

lunedì 10 gennaio 2011

Un pensierino per Tabatughina


Oggi Tabatughina ha attraversato l'arcobaleno ed ha ritrovato la sua vecchia proprietaria, Tullia, e uno stuolo di micini e topini con cui giocare.
Io e il naturalista siamo, invece, annientati.
Grazie piccola micina per tutte le coccoline che ci hai dato e tutto l'amore micesco. Sei una coccobilla di micina, per sempre nel mio cuore.
Un bacino e tante coccole, amorino. Gioca felice.
Cristina e Stefano

lunedì 3 gennaio 2011

Al professore

E anche oggi:

BUON COMPLEANNO PROF. TOLKIEN!!

e grazie per il bel mondo e le storie che hai creato.
Namarie!