lunedì 26 febbraio 2007

Cronaca di un sabato FeSToso


Ovvero come trascorrere un bel sabato in compagnia di amici sparsi per l'orbe italico ^___^
Andiamo in ordine.
In una _calda_ serata invernale, uno sparuto manipolo di gagliarde internaute tolkieniane decide: ce dovemo da rincontrà!!! Decidi dove e decidi quando, si profila un mini raduno per sabato 24 febbraio in quel di Bologna, per una riunione "intima" tra tolkieniane di lunga data.
Intima... eravamo una ventina, se non di più, ma ciò era dovuto alla presenza degli "accompagnatori" delle internaute (più qualche ospite gradito invitato all'uopo) che non potevano rimanere a casetta, essendo anche loro tolkieniani :-]
E allora decidi, confabula, organizza [tutto via mail] per sapere in che punto della città incontrarsi ma soprattutto: che mezzo prendere per raggiungere la città delle due torri? [che nome evocativo, eh? ^__^]
Questa volta la questione s'è fatta spinosa perchè, grazie alle Ferrovie Italiane, i viaggi in treno cominciano ad essere un lusso per pochi a vantaggio delle compagnie aeree low cost, che ti propinano un Bergamo-Roma (ad esempio) sola andata a 25 €. E scusate se è poco! Va finire che la prossima volta ci andiamo in aereo ai raduni.
Ritornando alla preparazione dell'evento, il gruppo di Roma, ma anche quello di Milano e Bergamo, decide di andare in macchina: i romani sono cinque e il posto in macchina c'è: si smezzano le spese ed effettivamente si risparmia.
Il gruppo romano si prepara all'evento presentandosi a casa dell'audace accompagnatore venerdì 23 febbraio: pernotterà da lui in modo tale che l'indomani si possa partire tutti insieme appassionatamente, senza doverci stare a raccattare in un determinato punto di Roma (abitando, i cinque prodi - posso usare questo sostantivo? :-)) - ai capi opposti della città).
Veniamo accolti da un solerte padrone di casa (e dai suoi cani lupo, uno dei quali un cucciolotto di sei mesi, festoso e giocoso che non fa altro che saltarti addosso per quanto è contento) che ha già preparato il desco per la cena: pasta con le melanzane, "pesce finto" (ossia patate e tonno tritati e mescolati il cui risultato è un composto a cui si dà la forma di un pesce, infilandogli una cipollina al posto dell'occhio, o delle carotine sott'aceto per le pinne), spinaci all'agro e creme caramel preparato dalla mamma dell'ospite. Burp!
Rifocillatici in siffatto modo ce ne andiamo a nanna poichè il montanaro del gruppo decide che "dovemo da partì alle 7.00" per essere a Bologna, davanti allo stadio, alle 11 (N.B.: l'appuntamento con il resto del gruppo è per le 12, ma "hai visto mai!?", esclama il prode scalatore ^__^)
L'indomani: ore 6.30... Yawnnnn. Ci si alza, ci si veste, si fa colazione e alle 7.30 in punto (abbiamo sforato, gne gne, gne gne) i cinque "prodi" (ma si potrà usare questo sostantivo di 'sto periodo? reprise) si incamminano per Bologna. Fortunatamente in autostrada non c'era traffico, e per allietare la monotonia del viaggio decidiamo di sentire un pò di musica su CD debitamente preparati dal nostro ospite. Inutile dire che ho fatto da juke box per tutto il tempo del viaggio (con grande soddisfazione del naturalista e degli altri compagni di viaggio) perchè il 99% delle canzoni presenti sui CD le conoscevo tutte! ^________^
Alle 11.30 precise arriviamo all'appuntamento: noi primi fra tutti (te possino al montanaro, potevamo rimanere a letto un pò di più ^__^)
Telefona, aspetta, chiacchera, verso le 12 arriva il resto della comitiva composta dai padroni di casa bolognesi, dai milanesi, dai parmensi, dai trento-siculi, dai bergamaschi. Baci, abbracci, festosità e poi via per un aperitivo apri budella e poi... al ristorante, a magnà pizza o pesce, queste erano le alternative.
Finito il pranzo - durante il quale si è ciacolato del più e del meno e si sono tenute sessions di "alta sartoria" ^___^, sono stati distribuiti simpatici ricordini per le "signore" e per gli accompagnatori, si è festeggiata un'internauta che compiva gli anni [auguri Silvana!!] -, ci siamo incamminati per il centro di Bologna e, pedibus calcantibus, dopo circa una mezz'oretta, durante la quale la session di "alta sartoria" è continuata bellamente, siamo giunti alla piazza centrale di Bologna, con la chiesa di S. Petronio e il municipio. Ecco che, tuttavia, principia a piovigginare e allora via sotto i portici a cercare un alimentari ove comprare "turtelen" e mortadella per allietare il pranzo della domenica. Effettuate le compere d'ordinanza (a me la cara "soreta" m'aveva fornito di lista della spesa che è stata rispettata in ogni suo dettaglio), via a farci un altro aperitivo in un bar che dà sulla piazza, veramente carino, con una barista le cui tette hanno dato origine a speculazioni, le più varie: sono le sue, non sono le sue; usa un Wonderbra che raccatta pure la pelle del culo (ops :-O) per poterle innalzare in siffatto modo; sono rifatte perchè sono troppo distaccate fra loro e troppo piene sotto e ai lati etc. etc. etc. di questo passo. Io ho preso un ottimo tè verde aromatizzato con foglie di menta e pinoli.
Ma la giornata volgeva al termine: piano piano il gruppone si scioglie: chi deve andare a riprendere il treno, chi deve affrontare quattro ore di macchina per tornare a casa... sigh! Alle 19,00, salutati tutti, il gruppo romano si reimbarca in macchina e affronta con piglio deciso e sicumera il viaggio di ritorno. Anche qui, dopo quattro ore esatte, arriviamo a casa del nostro ospite che, mosso a umana pietate, ci riospita fino all'indomani (solo il montanaro tornerà alla sua magione che non è tanto distante).
E dopo un buon sonno ristoratore domenica mattina io, il naturalista e la dama che "nosco" era venuta, siamo pronti per tornare a casa e ripensare con nostalgia alla bella giornata trascorsa, augurandoci che si possa ripetere presto.. magari a Firenze, magari per più giorni, visto che il viaggio A/R è stato proprio un'ammazzata! panf, panf.
A presto!
Tolkien rules the world! ^__^
A presto, giovani internaute! A presto tolkieniani della prima ora!

P.S.. la foto è di ... mumble mumble ... cinque anni fa! Sigh. E' un altro raduno tolkieniano, sempre a Bologna, e lì in mezzo, oltre ad alcune internaute presenti anche stavolta, ci songhe pure io! ^___^

giovedì 22 febbraio 2007

Uova e capperi



Il governo è caduto, il paese è depresso (???) e io mi metto a preparare questo antipastino che ha salutato la venuta di alcuni amici a casa e che, pare, sia stato gradito.
Trovo le uova estremamente versatili. Ci puoi fare veramente molto, se la fantasia ti sfruguglia e hai voglia di sperimentare.
Questo non è stato proprio un esperimento, avendo letto la ricetta su un giornale ma la ricetta in questione non applicava il condimento che si vede sulla foto alle uova, tutt'altro. Ma questa è un'altra storia.
Per preparare un antipasto veloce come questo occorrono:

4 uova
2 etti di ricotta
1 caprino
capperi in quantità
olio
sale

Si fanno bollire le uova, si sgusciano e le si tagliano a fette con l'apposito attrezzo.
Nel mentre che cuociono, si prepara il condimento da sbatterci sopra ossia:
ricotta+caprino+capperi tritati finemente+olio+sale
Si amalgama per bene, assaggiando di tanto in tanto poichè il sapore del caprino è abbastanza forte e tende a nascondere un pò quello della ricotta epperò messi insieme danno un gusto particolare alla "salsa" che si forma.
Preparato il composto vi si aggiungono i capperi tritati finemente e un pò d'olio, che aiuta ad amalgamare meglio e dà un sapore particolare, e il sale, pochino.
Si mescolano per bene gli ingredienti e poi si pone il composto su ogni fettina d'uovo, impreziosita da un cappero, come da foto.
Se avanza un pò di salsa essa può essere usata per guarnire il piatto mettendola al centro a mò di fontana. Chi ne vuole ancora ne prende.
Buona giornata e buona mangiata.

martedì 20 febbraio 2007

Noodles e vegetali



Piatto semplice, semplicissimo, anzi... stasera me lo rifaccio ^__^
Gli ingredienti sono pochi ma buoni:
1 confezione di Noodles cinesi
1 carota
1 melanzana
1/2 sedano rapa (dipende dalle dimensioni dell'ortaggio in questione)
un pò di baked beans (o anche fagioli cannellini)
cipolla
sale e pepe
olio

In una padella si fa soffriggere la cipolla e la carota, poi si aggiunge il sedano rapa e la melanzana e i fagioli e si fa cuocere a fuoco lento fino a quando non vedrete le verdure squagliarsi sotto il maglio feroce dello sgommarello! ^___^
I noodles si fanno cuocere per neanche cinque minuti (a seconda delle indicazioni riportate sulla confezione) in acqua salata bollente, volendo si può aromatizzare con un pò di erbette fini o con del dado; a fine cottura si scolano, si gettano nella padella ove le verdurine sono giunte al punto di cottura, si dà una veloce rimestata e poi si impiatta, condendo con un pò di pepe, parmigiano e un filo di olio a crudo.
Si può considerare un piatto unico perchè è una buona combinazione di carboidrati e verdurine... se si ha ancora spazio nello stomaco, mah? un frutto? Ma non è consigliabile, visto che la frutta a fine pasto fermenta e provoca quel bell'effetto "panza de tamburo" che a me dà innegabilmente fastidio.
Forse una semplice insalatina non ci starebbe male!

lunedì 19 febbraio 2007

Mais e fasù :-[


Ecco come ci si riduce a tornare a casa tardi e non trovare il naturalista che spignatta per te!!!
Come si nota, il piatto in questione è di una semplicità disarmante.
Aprire una scatola di fagioli Baked Beans, una scatola di sott'olio, una scatoletta di mais.
Far cuocere un pochino i fagioli per non mangiarseli proprio freddi, costruire il piatto da portata come ce pare e piace e accompagnare con fette di pane in questo caso di segale, fatto in casa con l'aggiunta di un pò di farina integrale, spalmate con un pò di burro.
Sigh, me misera me tapina!
Però è veloce! :-D
Gnam!

sabato 17 febbraio 2007

La giornata del gatto


Buona giornata del gatto, Tabatughina cara.
Non so chi ha deciso che oggi è la giornata in cui si festeggiano i gatti. Un pò come per la giornata delle donne, e dei nonni, e delle mamme... e vabbè.
Io la mia Tabatughina la festeggio ogni momento soprattutto ora che sta tentando di "scalare" la scrivania dalla quale sto scrivendo, artigliandola e spuntandosi così le unghie. Ecco, le sta prendendo il momento in cui va a caccia del topino di plastica che le abbiamo comprato. Sì, la vedo di soppiatto che se ne sta in corridoio in posa plastica d'attacco, peccato però che questi momenti durino 5 secondi per poi cessare di botto e trovarmela stravaccata per terra come se avesse affrontato le fatiche d'Ercole... vai belva feroce, attacca.
Vabbuò, fateme andare a coccolarla che la piccina reclama.
Nella foto: Tabatuga circondata dalle girls e dai topini! :-DD
Miao

mercoledì 14 febbraio 2007

San Valentinooooo...


la festa dell'innamoratino, cretino... ma no!!! ^____^
Ebbene sì, oggi c'è un picci picci nell'aria... facce sognanti, occhi dementi... ahem, no! Però la giornata è bella, tersa, limpida e il naturalista è partito per casa sua perchè c'aveva da fa'! Ma se pò? O____o
Vabbuò, mi consolerò con quella "cipollina" della gattina che, povera, sfruguglio, abbraccio, coccolo e squizzo ogni volta che mi capita sotto mano.
Dite che oramai s'è rassegnata? ^___^
Andando a studiare le origini di questa festicciuola, perchè proprio Valentino?
Ho trovato in rete che il santo è patrono di Terni, ma sul fatto che divenne patrono degli innamorati le versioni sono molteplici: e perchè donò a due fidanzati bisticcioni una rosa per far pace, e perchè unì in matrimonio una giovane cristiana ed un legionario romano, e perchè donò a dei bambini dei fiori da portare alla mamma in modo da coltivare sentimenti di rispetto e amore, e dona de qua, e dona de là ma proprio santo m'adduvite da fa'?. Anche qui ho trovato altre informazioni sul santo e pure quane.
Stasera pasteggerò con una parca minestrina in ricordo del naturalista in missione in terra sabauda e poi via... con la traduzione di un altro capitolo della MOME ovverossia Master of Middle Earth, altro lavoro [il precedente fu la ROTOME, Road to Middle Earth, andare qui per i dettagli] che un pugno di indomiti tolkieniani ha voluto tradurre per permettere al mondo italico di non perdersi tale opera, fondamentale per capire il prof. e il mondo da lui creato. Attendete fiduciosi, o miei fidi: la traduzione è in dirittura d'arrivo.
Miao

P.S.: l'immagine è tratta dal sito www.specialgratis.it, ma è stata da me modificata un pochino.

lunedì 12 febbraio 2007

La concessione del telefono


Ovvero: cronistoria di un pomeriggio a teatro.
Domenica pomeriggio, una bella giornata solare passata in compagnia di amiche a vedere la trasposizione teatrale del romanzo "La concessione del telefono" di A. Camilleri, che firma egli stesso la riduzione teatrale insieme a Giuseppe Dipasquale, a sua volta regista.
A me piace Camilleri, ha uno stile nello scrivere che, non so, mi piglia. Sarà anche il siciliano che utilizza, inframmezzandolo con l'italiano, che desta in me ricordi atavici (io per metà "sicula sugnu") e mi ritornano in mente i miei parenti, il mio papà - che tuttavia siciliano non lo ha mai parlato in casa, sarà che mamma era perugina ^___^ - e tutto il modo di fare e pensare dei siciliani.
Orbene, appuntamento ieri pomeriggio alle 17.00 per la pomeridiana all'Eliseo. Ci troviamo tutte e tre, "moi" & MG & "Beastie", davanti al teatro, giunte appena in tempo per entrare senza doverci scapicollare, ma non prima di aver notato che l'età media degli spettatori oscillava fra i 60 e 70 anni :-D
Era simpatico vedere soprattutto le signore vestite come se stessero andando ad una "prima" teatrale. Io a teatro ci vado pochino, ma le rare volte in cui ci sono stata mi sono sempre vestita abbastanza casual, forse perchè non riesco proprio a entrare nell'ottica che a teatro ce devi da annà elegante; per me è come andare al cinema, anche se a volte ciò che viene messo in scena è qualitativamente superiore.
Ma torniamo al teatro... ci mettiamo in fila aspettando che il nostro biglietto venga "punzonato" e vediamo che sulla scala che porta al foyer c'è una, diconsi una, sola ragazza con i capelli letteralmente dritti che fa da "bigliettaia" e regolatrice del traffico scaligero, cercando di agguantare le nonnine che, con fare sciolto e noncurante, le passano accanto senza far vedere il biglietto [N.B. il teatro era "Tutto esaurito"]
Superata questa prima barriera ci avviamo verso i nostri posti: Balconata B, fila V posto 16, 24 e 26.
Entrate in balconata, comincia l'affannosa ricerca del posto perchè, non si sa per quale oscura ragione, credevamo che la fila fosse la B e V stesse per "quinto"... comunque, perdiamo almeno cinque minuti per capire che: da metà del teatro, guardando il palcoscenico, verso la nostra sinistra i posti sono dispari, dalla metà verso destra i posti sono pari. Bene!! Troviamo la fila V (come Venezia) e cominciamo a cercare i numeri che, alla fioca luce delle lampade, non è che si vedessero un granchè. Trovati finalmente anche i posti (tuttavia non eravamo le uniche "rintronate" nel cercare il posto a sedere: c'è stato un via vai di persone per parecchio tempo, anch'esse intente a capire come funzionassero le file, non come al cinema), cerchiamo di non scapicollarci per i ripidi scalini e, soprattutto, cerchiamo di metterci sedute con fare compito e composto perchè la distanza fra un posto e l'altro è veramente risicata. Io, forte della mia altezza di un metro e una banana, sono riuscita a non toccare il sedile della persona che mi stava davanti mantenendomi composta e con la schiena dritta, le altre due amiche hanno faticato un pò ma siamo riuscite a sistemarci proprio pochi minuti prima che iniziasse lo spettacolo.
Voce fuori campo registrata che avverte che lo spettacolo sta per inziare e viaaaa... ecco la scenografia molto spartana, che ricorda molto i vecchi archivi polverosi con faldoni enormi piazzati in ogni punto del palcoscenico e poi.. quasi tre ore di puro divertimento che mi hanno lasciato più che soddisfatta.
Per farla breve la storia è questa:
SPOILER chi non ha letto il libro e non vuole sapere la trama si fermi qua perchè inizia l'avventura.
Sicilia, 1891/92. Il protagonista, Filippo Genuardi, fa "rispettosa domanda" per ottenere la concessione di una linea telefonica privata al prefetto di Montelusa ma, il tapino, erra nello scrivere il cognome del suddetto prefetto (da Marascianno lo trasforma in Parascianno che, pare, nel dialetto napoletano sia parola ingiuriosa assai) e da quel momento iniziano i suoi guai, con il prefetto paranoico e amante della smorfia che, spesso, parla solo tramite i numeri del suddetto gioco. Marascianno, convintosi che il Genuardi sia un pericoloso sovversivo lo fa controllare dalla Benemerita Arma dei Reali Carabinieri, mentre il caro Pippo si mette nei guai di suo volendo ottenere l'aiuto anche di un mafioso locale, il commendatore Longhitano, e cercando, tramite lettere spedite a Ministeri e Direttori, di poter ottenere questa agognata linea telefonica che, sapremo alla fine, gli avrebbe permesso di concertare con la seconda moglie [giovane] del suocero i convegni amorosi.
Il libro, ma anche l'opera teatrale, si sviluppa quasi tutto sulle lettere che vengono inviate dal Genuardi al Prefetto o al Ministero, oppure dal Prefetto ai Carabinieri e viceversa, oppure dal Reale corpo di Pubblica sicurezza al ministero dell'interno e così via, con alcuni intermezzi di "vita vissuta" quando il Genuardi, o gli altri protagonisti, devono interagire fra di loro. Si crea così questo doppio piano di lettura: da una parte i botta e risposta tramite lettera, dall'altra le quotidiane miserie del Genuardi (non proprio uno stinco di santo visto che cornifica la moglie, non esita a vendere il suo migliore amico, Sasà La Ferlita, al mafioso locale a cui Sasà doveva molti denari, e in pratica vive alle spalle del suocero che gli fornisce soldi e mezzi per campare in mezzo al lusso).
La storia non finisce bene: il Genuardi verrà ucciso dal suocero che scopre, tramite lettera anonima speditagli da un "caro amico di Pippo" (Sasà) la tresca fra la sò mogghiera e quel grannissimo cornuto di Pippuzzo. Il suocero stesso si uccide e la Benemerita, per mettere tutto a tacere e non passare ancora come l'Arma che si accanisce sui deboli [i Carabinieri non avevano mai smesso di considerare Pippo un sovversivo socialista], fa scoppiare il magazzino nel quale si era consumata la tragedia asserendo che fu tutta opera del Genuardi che stava costruendo una bomba per chissà quali futuri attentati, e il suocero c'era andato di mezzo, meschino!, mentre le uniche due persone che credevano nell'innocuità di Pippo [il delegato Spinoso della polizia e il commendatore Parrinello], vengono spedite in Sardegna, ritenuta la punizione peggiore che poteva esistere nella mente dei burocrati sabaudi.
Anche nella trasposizione teatrale la lingua di Camilleri la fa da padrone, con i suoi modi di dire, i suoi neologismi, i suoi intercalari particolari che danno alla recita quel qualcosa in più che, forse, nel libro non si riesce a cogliere. Un conto è leggere che "il tizio si cataminò in tutta prescia e in un vìdiri e svìdiri s'arritrovò dabbanne", un altro è sentire questa stessa frase in siciliano.
Il protagonista a teatro era Francesco Paolantoni coadiuvato da attori siciliani veramente molto bravi. Gli unici momenti, per me, di stanca o durante i quali non riuscivo a capire bene che c'azzeccasse questa o quella battuta sono stati quando il Paolantoni dava sfogo alla sua verve comica cominciando a parlare in quel suo napoletano stretto, tipico di alcuni suoi sketch, che francamente non è che c'entrasse molto, e quando due protagonisti si intrattengono in una sorta di siparietto da varietà sull'incomprensione linguistica, carino ma francamente un pò lungo.
Giudizione globalone 8+
A fine rappresentazione, passeggiata per via Nazionale e poi alla staziun a prendere, ognuna, il mezzo fornito dal Comune di Roma per tornare a casa.
Alla prossima!!

"Gewürzgurken cetriolen"


Sembrerebbe il titolo di una striscia di Bonvi, ma in parole povere si parla di cetrioli in agrodolce, piatto molto semplice da preparare e che può essere degustato da solo o in compagnia di una bella insalata o di formaggi (dolci o piccanti, a seconda del gusto)
La preparazione è semplicissima:

cetrioli in quantità... vabbè due o tre medi
zucchero
sale
acqua
aceto

non metto le dosi perchè preparo il piatto "a vista", secondo l'estro del momento. La "bravura" (ahem) sta proprio nel riuscire a imbroccare quanto aceto, quanto zucchero e quanto sale mettere. Io di solito non metto molto aceto (la proporzione acqua/aceto dovrebbe essere 3/1 ossia tre parti d'acqua e una di aceto), ma riguardo allo zucchero e al sale lì la questione si fa perigliosa. Per poter far sì che il gusto dolce/salato si amalgami e non prevalga o l'uno o l'altro occorre fare prove, e prove, e prove, e prove. Di solito tendo a mettere un pò più di zucchero che di sale (facciamo 5 parti di zucchero e 3 di sale) ma ripeto, tutto dipende dal gusto.
Esecuzione:
Lavare bene i cetrioli, sbucciarli con il pelapatate in modo da creare parti in cui la buccia rimane e altre no. Farli a fettine sottili con gli appositi attrezzi in commercio o con un coltello se si è particolarmente abili.
Completata l'operazione affettaggio, e avendo creato una bella montagna di fettine, sciacquarle sotto acqua fredda corrente per dieci secondi e poi mettere le fettine in una capace terrina aggiungendo acqua fredda, aceto (bah? diciamo un bicchiere. L'aceto può essere bianco o rosso, a seconda del gusto; io uso quello rosso, per ora. Quando esso finirà passerò al bianco e vedrò), zucchero (due o tre cucchiai), sale (stessa proporzione o poco meno).
Si mescola il tutto e lo si pone in frigo a riposare per almeno un paio d'ore, o anche di più.
All'ora del desinare il destino dei "Gewürzgurken cetriolen" (è che li chiamo io così, ma già la parola tedesca Gewürzgurken indica i cetrioli in agrodolce) si compie!
E' un piatto veloce, fresco e versatile perchè, come ripeto, i _cetriolen_ si possono mangiare da soli o come accompagnamento a ciò che più vi piace. ^___^

giovedì 8 febbraio 2007

Sedani al ragù destrutturato ^__^


Yeaaah!!!
Mi sono cimentata nel ragù vegetale e devo dire che il blob che ne è venuto fuori non era male, anzi!!!
Sicuramente ripeterò l'impresa ma stavolta voglio fa' er botto, voglio penzà 'n grande... la lasagnaaaaa
Ma limitiamoci agli ingredienti di questo primo piatto.

- 1 confezione di soia destrutturata granulare
- 1 barattolo di pelati
- coriandolo, cumino, timo, maggiorana, basilico
- 1 cipolla
- 1/2 carota
- 1/2 sedano
- sale e pepe
- olio
- parmigiano
- 1 confezione di pasta corta, meglio se rigata (qui ho usato dei sedani lisci che mi aveva gentilmente dato papà. Per carità, buoni son buoni, ma vuoi mettere il rigato su cui il sugo resta attaccato? O___o Andiamo avanti).
Si sminuzza la cipolla, la carota e il sedano e ci si fa il soffritto in una pentola delle dimensioni che più vi aggradano, dipende da quanto sugo volete fare.
Quando la cipolla imbiondirà, e gli altri ingredienti si ammorbidiscono, vi si getta il granulare di soia.
Il granulare, come tutta la soia destrutturata, deve essere fatto rinvenire per almeno una mezz'oretta in acqua e sale, o nel brodo (così acquista più sapore). Lo si strizza bene e lo si getta, finalmente, in pentola.
Una veloce ripassata di modo che cominci a cuocere e poi vi si aggiungono i pelati spezzettati, o la passata di pomodoro. Se la mistura è troppo densa si allunghi con un pò d'acqua, si aggiusti di sale, si gettino anche le erbette e le spezie e si cominci a far cuocere il tutto a fuoco lento per almeno un'oretta.
Quando a occhio si vedrà che il sugo comincia a rapprendersi ben bene, si faccia cuocere la pasta.
Appena cotta e scolata si metta in una zuppiera e si condisca con il ragù destrutturato.
Abbondante spolverata di grana o parmigiano grattugiato, un pò di pepe (a me piace), olietto a crudo e buona mangiata e pennica post-prandiale! ^___^
Morrigan

martedì 6 febbraio 2007

Tolkien's events


Ossia ... come andare in giro per la rete a curiosare e trovare notizie riguardanti alcuni eventi tolkieniani che si terranno durante l'anno in tutta Europa, se non nel mondo.
Iniziamo con ordine.
Spulciando sul sito della Tolkien Society si trova un ricco carnet di eventi che va dai corsi universitari organizzati, rispettivamente dalla University of Lancaster, a Keswick (UK) [6 febbraio - 28 marzo ] e dalla University of Cardiff [12 febbraio - 23 aprile], al trekking attraverso la "Terra di Mezzo", ossia in Nuova Zelanda [16-29 marzo] legato ad un progetto benefico per raccogliere fondi per l'Acorns Children's Hospice che ospita bambini malati che non raggiungeranno la maggiore età*.
Ma vi sono anche alcune iniziative italiche come quella organizzata dallo smial "Faggiorosso" di Reggio Emilia (a proposito... ciao Cirdan!) che propone "una presentazione di J.R.R. Tolkien, filologo, scrittore e professore, seguita da letture recitate di brani dell'autore".
Ma c'è di più O____o
:-DD
Oltre ad un appuntamento fuori della Vecchia Europa, e precisamente nel Vermont per il Fourth Annual Tolkien Conference
segnalo anche il IV° DTG Tolkien Seminar: Beyond Middle-earth: Tolkien’s Smaller Works, una tre giorni [4-6 maggio] organizzato dai Walking Tree Publishers (Svizzera) e dalla Società Tolkieniana Tedesca e ospitato presso l'Università di Jena, in Turingia, Germania, il cui scopo è quello di far conoscere le cosiddette "opere minori del prof. come "Il fabbro di Wootton Major", "Foglia di Niggle", "Mr Bliss", "Le Lettere di Babbo Natale", "Roverandom", "Le avventure di Tom Bombadil" etc., ingiustamente snobbate dai critici e invece da rivalutare perchè tali lavori mostrano sfaccettature insolite e nuove della creatività di Tolkien. In questa tre giorni si segnala la partecipazione anche di alcuni italiani e precisamente di Raffaella "Nienna" Benvenuto con un suo saggio su Tolkien & the Perils of Faërie.
Gli eventi potrebbero continuare ma se ne riparlerà in prossimi post altrimenti si pone troppa carne al fuocoooo.. ahia!!! :-D

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*In genere il termine "Hospice" sta per ospizio ma in questo caso si riferisce a una struttura che ospita solo i malati terminali, e i loro familiari, e che dovrebbe rendere gli ultimi giorni di vita del malato un pò più "lievi" e meno angoscianti di quelli che potrebbe vivere in un ospedale

La minestra del "naturalista"


Bè, voglio far contribuire anche "l'omo de casa" a questo blog pubblicando una delle sue molteplici minestrine (ahem!) che spesso mi fa trovare la sera quando torno, stanca e affamata, dal lavoro.
Questa, illustrata dalla foto, è solo una delle tante varianti, la cui preparazione è semplicissima. Il naturalista ha utilizzato:

- fagioli in scatola (quantità secondo l'estro del momento)
- ceci secchi (quantità secondo l'estro del momento, ammollati tutto il giorno da mane a sera)
- patate (secondo l'estro del momento da una a enne infinito) ^____^
- 1 dado da brodo
- pastina (non tanta)
- erbette e spezie varie

Che dire. Lui fa cuocere tutto, tranne la pastina, per una ventina di minuti. Indi, quando si accorge che fagioli, ceci e soprattutto la patata sono giunti al punto di cottura, butta giù la pastina per minestre (qui ha usato dei ditalini, che a me non è che facciano impazzire epperò... s'hanno da finì!!) e cuoce per il tempo stabilito sulla confezione.
Quindi versa la minestra nel piatto, io ci aggiungo ancora un pò di pepe, olio a crudo e una generosa spolverata di parmigiano, e viaaaa, la serata si rinfranca e si riscalda.
Varianti alla minestra prevedono l'uso di: fagioli, mais, patate, carote; patate, carote, cipolle; fagioli e mais.... ad libitum e come la vostra fantasia vi sfruguglia.
Dopo una sì lauta cena, riesco a ingurgitare solo un'insalatina e a volte neanche quella, perchè la minestra che prepara il naturalista l'è tanta e avanza. Stasera me tocca ^___-

venerdì 2 febbraio 2007

Tolkien Encyclopedia


Oggi voglio esagerare.
Ben due, diconsi due, post e la giornata non è ancora finita ^___^
Vorrei segnalare un "lavorone" curato da Michael C. Drout, professore di letteratura inglese al Wheaton College, Norton, Massachussets, ove insegna Old English (Anglo-Saxon), Middle English, letteratura medievale, fantasy, science-fiction e scrittura... tiè! Drout cura anche un blog nel quale parla del suo lavoro accademico e anche dell'opera da lui curata, ossia la J.R.R. Tolkien Encyclopedia: Scholarship and Critical Assessment. Il tomo (almeno 800 pagg.), a cui hanno lavorato alcuni fra i più famosi studiosi dell'opera di Tolkien (Shippey, Flieger, lo stesso Drout, Burns, Anderson) e altri meno noti, è una raccolta di saggi e approfondimenti riguardanti gli aspetti fondamentali del mondo di Tolkien, soprattutto legati alla sua esperienza scolastica come professore a Oxford. Dalla quarta di copertina si apprende che il libro esplora la vita privata del professor Tolkien e il suo lavoro viene calato all'interno del contesto storico-culturale dell'epoca. Gli scritti di Tolkien e le sue fonti vengono esaminate unitamente ai successi in campo artistico e accademico - includendovi le traduzioni che il prof. fece di testi medievali, i suoi lavori linguistici e le lingue che creò. Alcune delle materie trattate comprendono: i personaggi nelle opere di Tolkien; i linguaggi; la biografia; le fonti letterarie; le creature e popoli della Terra di Mezzo; gli studiosi medievali; la letteratura medievale; gli elementi stilistici; i concetti teologico-filosofici e i filosofi etc.
Sembra interessante come opera anche perchè, a quanto ho potuto leggere sul blog di Drout, ha avuto un parto molto travagliato soprattutto in fase di correzione. Lo stesso Drout ha rilasciato un'intervista all'eZine tolkeniano “La voce di Edoras”in merito alla nascita dell'Enciclopedia.
Il prezzo del lavorone non è che sia proprio accessibilissimo: 100 sterline o 175 dollari (a seconda se lo si vuole comprare tramite Amazon UK o USA). Certo, se si fa una colletta fra amici forse si riesce a comprare. Io ci sto ancora pensando, anche perchè mi intriga pure il lavoro curato da W.J.Hammond e C.Scull The J.R.R.Tolkien Companion and Guide: v. 1 & 2 di cui parlerò un'altra volta.
Per chi fosse interessato a saperne di più, oltre al blog di M.C. Drout, segnalo anche il blog di un tizio di nome The Squire che sta praticamente facendo le pulci - su questo sito - agli autori dei saggi presenti nell'Enciclopedia, e non ci va certo leggero. Ah, nota bene: lo stesso Squire ha contribuito alla stesura di qualche voce dell'Enciclopedia e vi hanno contribuito anche alcuni italiani che fanno parte, chi più chi meno, delle molteplici realtà virtuali legate a Tolkien (Il NG dei FeSTosi, la ML Listari, l'Associazione romana studi tolkieniani).
Quindi, prima di procedere all'acquisto del tomo, penso di controllare di tanto in tanto il blog e il sito dello Squire e poi... ci penserò.
Intanto, pijateve 'sta dritta! ^___^

Uovo al tegame "accompagnato"


Anche in questo caso la foto non rende giustizia al piattone che mi sono preparata ieri.
Un semplice uovo al tegame ma adagiato su un letto di puntarelle bollite e accompagnato da polenta al formaggio.
Come preparare tutto ciò? Seguitemi....
Ingredienti
1 uovo
1 cespo di puntarelle
1 confezione pronta di polenta (tipo la Valsugana)
Formaggio fontina o similare
erbette e spezie varie (timo, rosmarino, maggiorana, coriandolo, cumino)
sale
pepe
olio
Si parte dalle puntarelle, che vanno lavate bene ma capate poco, nel senso che, a differenza delle puntarelle fresche, quelle bollite si possono cuocere con le spigotte intere. Basta tagliare bene la base (che è dura) e raggiungere il buco della spigotta. In pentola per 10 minuti con abbondante acqua. Si ripassano poi in padella con un pò d'olio, sale e erbette e spezie varie (timo maggiorana, anche il coriandolo e il cumino che conferiscono al piatto un sapore esotico) per almeno cinque minuti e poi.... ci si piazza l'uovo sopra, si copre e si fa cuocere a fuoco lento fino a quando il tuorlo dell'uovo non si è cotto bene (per chi vuole il tuorlo un pò più morbido, la cottura sarà più breve, of course). Io faccio tutto a occhio quindi non so dare orari e tempistica. Regolatevi come più vi piace.
Nel mentre che l'uovo si cuoce si può preparare la polenta, che se è la Valsugana abbisogna solo di due minuti di cottura, terminati i quali ci si sbriciola dentro il formaggio e si gira fino a quando non si è sciolto.
Terminata la cottura di entrambe le pietanze, si impiattano e buona mangiata.
La presenza dell'uovo, del mais, la verdurina fanno sì che il piatto sia abbastanza ricco in proteine e carboidrati: secondo me va anche bene come piatto unico, accompagnato con un pò di pane per fare la scarpetta o per inzupparlo nell'ovetto (nel caso di cottura breve)