giovedì 26 aprile 2007

Il battesimo del nipotino sabaudo!

Alias... ciccio pasticcio... :-D
Ma poverino, che crudele sono! >:-]]
Ricapitoliamo.... l'assenza dal blog per una settimana buona fu dovuta alla mia partenza verso le lande sabaude ove, domenica scorsa, il "piccolo" (ahem!!) Pietro - figlio di Chiara, la sorella ["libraia-cuciniera"] del naturalista, e del di lei marito Luca [l' "avvocato"] - è stato battezzato.
Il piccinin ha solo cinque mesi e mezzo ma è già un bel "vitellino" e adorabilissimo ^___^
Due occhioni che sono due laghi, un sorriso (vabbè, un pò sdentato ma sempre sorriso) che illumina il suo viso e chi lo guarda, e una stazza da vero lumberjack! :-D
A parte queste considerazioni "cannibalesche" (gliel'ho detto al piccinin "io, per te, lascio perdere il vegetarianesimo e gnam! ti sommergo di coccoline e baci e te magno in un boccon!"), la mia permanenza nelle lande sabaude mi ha fatto bene; ho riposato, ho spupazzato il pupo, ho atteso il ritorno del naturalista dalle lande sarde, mi sono strafogata di tutte le cose buone che riesco a mangiare quando sono su perchè la "libraia-cuciniera" è un'ottima cuoca e per il battesimo del bimbo ha cucinato tutto lei, coadiuvata dalla mamma e dalla suocera... io mi sono limitata solo a dare un piccolo contributo per le crostate [invece delle solite striscioline decorative vi abbiamo messo su degli orsetti e dei maialini ricavati dagli stampini per biscotti] e per gli spiedini di frutta.
E non paga di ciò, ella ha pure preparato qualcosina per il rinfresco del pomeriggio, quando sono venuti alcuni amici con una torma di bimbi al seguito (età variabile dai 3 mesi ai cinque anni!). Eravamo una ventina... :-D
Ma è andato tutto bene, grazie al fatto che la casa della cognata "libraia-cuciniera" è in campagna, e quindi è provvista di prato regolamentare ove far scorrazzare i pupetti (ma anche gli adulti, in alcuni casi ^___^
Ma vediamo alcune creazioni:
qui si nota la tavola imbandita per il "petit-déjeuner" del pomeriggio... in primo piano i "buonissimi spiedini alla frutta, incarcagnati su una forma di pane.







Ecco un'altra visuale della tavola, quasi imbandita (ancora mancava qualcosa)

Qui sotto due foto degli spiedini in tutto il loro splendore scenografico!


Ma andiamo a vedere anche un antipasto che, a pranzo, ha fatto furore (veramente molto buono sia come idea che come sapore): terrina di robiola, uova ed asparagi... voilà


La preparazione è semplice:
Ingredienti:
pane in cassetta non a fette ma intero (se ho visto bene)
robiola
asparagi (un bel mazzetto)
uova (sei)
erba cipollina
Non metto le dosi precise perchè ci si può sbizzarrire come si vuole, in base anche alla capienza della terrina che conterrà il tutto.
Si affetta il pane in cassetta per lungo, in modo da ricavare due belle fettone più lunghe che larghe, che faranno da base e da "coperchio" alla farcia.
Si prepara la farcia in codesto modo: la robiola e l'erba cipollina sminuzzata si devono amalgamare ben bene, nel frattempo si fanno cuocere gli asparagi e le uova e quando sono cotti si procede al riempimento della terrina.
Si mette, in uno stampo per plum cake, precedentemente foderato con della pellicola trasparente, la fetta oblunga di pan carrè appena appena bagnata con poco latte, per ammorbidirla un pò; indi si versa un primo sottile strato di robiola aromatizzata all'erba cipollina; poi, sopra lo strato vi si appoggiano le uova sode al centro e gli asparagi ai lati; si ricopre il tutto con altra robiola e poi, quando tutto è stato coperto da questo manto bianco, si ricopre con l'altra fetta oblunga di pan carrè, che verrà anch'essa bagnata con un pò di latte (sarebbe meglio usare un pennello da pasticciere). Sistemare in frigo per un'oretta, circa.
Trucco del cuciniere: prima di sistemare tutta la roba nello stampo del plum cake, è bene metterci la pellicola trasparente e poi effettuare tutte le operazioni sopradescritte poichè, quando lo vado a "sformare", la pellicola mi permette di mantenere la forma ed evitare, così, che il tutto si sfrantumi vanificando l'effetto "terrina", che è quello delle foto.
Proseguiamo con le cibarie andando direttamente al dolce....
Ecco qui, il tris di dolci comprensivo di crostate alla pera (con gli orsetti), all'albicocca (con i maialini) e la torta del cercatore d'oro (o del Klondike, come l'ho ribattezzata)


Di quest'ultima, fornirò la ricetta quando il suocero ciclista me la invierà via mail... e ne vale la pena! Ecco un primo piano


Bè, credo che per ora possa bastare.
Alla prossima con altre ricettine sfiziose e, spero, con la torta del Klondike
Ciaooo piccolo (???) Pietro! Smack!

giovedì 19 aprile 2007

Ditemi perchè?

la mucca fa mu e il merlo non fa me? NO!
In breve: quando vado a dormire, mi sdraio bella ordinata nel lettone. Occupo la parte a me riservata, ^___^, mi metto parallela al lato del letto da cui ci si alza e ci si corica, tuttavia.....
durante la notte mi sveglio e scopro che sto dormendo in diagonale e "Tabasgnappa" si è comodamente adagiata là dove prima dormivo io!
Ma come fa?
Precisazione: il naturalista ora è perso nelle lande sarde (nell'Ogliastra, credo) alla ricerca di euprotti, per cui c'è la piccina che mi fa compagnia, quando vuole lei, of course!
Ritornando al nocciolo della questione, io non mi accorgo di nulla, almeno scientemente; mi addormento per poi risvegliarmi e sentire che c'è qualcosa di strano. Mi sveglio meglio e mi scopro in diagonale. Mi sveglio ancora meglio e vedo la gnoccolina tutta raggomitolata che praticamente m'ha quasi scalzato dal letto!
Mah? Misteri della natura, soprattutto quando sono effettuati nell'incoscienza più assoluta.
E' mai capitato a qualcun'altro?
Buonanotte!
Yawwnnnn

martedì 17 aprile 2007

La torta al testo....

... condita con il pesto, me la mangio lesto e mi dia subito il resto. Orsù faccia presto e la metta dentro al cesto....
Vabbè, sono deliri post domenicali che non sono ancora stati smaltiti. Questo perchè... domenica scorsa gita a Spello!!! ^__^
Un gruppo di indominti arditi, io, MG e Lord Ricuzzo, ha deciso di passare una domenica diversa, una domenica culturale, una domenica da sfangasse i piedi! ^___^
Orsù, dunque, andiamo a Spello.
Dribblate magnificamente le resistenze del Lord, che mattiniero non è (ma come? Il treno alle 8.14? Dai che se non vieni ti spezziamo le rotuline....^__^), il gruppo di indomiti, biglietto obliterato alla mano, domenica 15 aprile sale sul regionale che li porterà nell'amena cittadina umbra.
Viaggio tranquillo e sonnacchioso e arrivo in orario [10.15] alla stazione di Spello. MG, pronta con le sue fotocopie di pianta della città e descrizione dei monumenti, ci avverte che dovremmo imboccare viale Kennedy...O__o "Scusa, ma sulla targa stradale non c'è scritto viale Kennedy, dov'è?" - "Ah, vuoi vedere che forse è fuori pianta?"... questa del fuori pianta sarà un leit-motiv presente per buona parte della gita ^_________^
Vabbè, dai, andiamo a naso e vediamo dove riusciamo a sbucare, tanto Spello ce l'abbiamo davanti!















Dieci minuti di camminata e via....imbocchiamo la prima porta che "porta" dentro la città e da quel momento ... il delirio.













Segui la mappa, no segui le indicazioni, no segui l'istinto, no segui il naso (ahò, è quasi ora de pranzo e i profumi del cibo cominciano ad invadere le stradine dell'amena cittadina).
La cittadina è veramente carina, un piccolo gioiellino, ben curato e con una particolarità: gli spellani curano molto i balconi e le zone verdi che creano, dando origine a una sorta di competizione per il miglior balcone fiorito.













E sempre in tema di fiori, a giugno, per il Corpus Domini, si svolge anche l'infiorata... un paese profumato!
Ma la nostra missione deve andare avanti: esplorare mondi sconosciuti e arrivare là dove nessun umano è mai giunto prima... Villa Fideliaaaa!

Dopo aver scorto quà e là qualche monumento carino del posto (vedi il loggione di casa Urbani, se non ricordo male)










ed essere arrivati in cima al paesello, da lì riusciamo a scorgere, nella pianura sottostante, i resti dell'anfiteatro romano e giù, oltre l'orizzonte - bè via, non tanto - scorgiamo gli alberi che circondano la fantomatica "Villa Fidelia", menzionata nelle fotocopie di MG e quindi... annamola a vede! ^__^
Ovviamente, anche Villa Fidelia è fuori pianta! ^___^
Comincia la lenta e perigliosa discesa verso la piana, per le stradine di Spello, tutte acciottolate ed erte anzichenò!













Arrivati a fondo valle, imbocchiamo la strada, non molto trafficata, che ci porterà verso la chiesetta di S. Claudio,












i resti dell'Anfiteatro e la fantomatica Villa.
Durante il percorso, ecco un corteo nuziale che esce proprio da S. Claudio [anche mio "cugggino" d'oltremanica si sposò l'anno scorso a Spello, ma in una chiesetta in cima al paese... panf, panf]. Gli ospiti sono vestiti secondo prammatica, ma la sposa era vestita tutta di rosso e i due nubendi stavano "fuggendo" su una motorona stile Dune Bugghy [sì è una macchina, ma la stazza della moto ricordava in piccolo la vetturina compagna di mille avventure di Bud e Terence]; il pilota pilotava, of course, e i nubendi seduti dietro come piccioncini (c'erano proprio due sedili dietro il pilota). Non so proprio che tipo di moto fosse, però erano carini. Vabbè, non divaghiamo... dopo una camminata di almeno 30 minuti (dalla sommità del paesello a valle) arriviamo a S. Claudio, che ha appena chiuso i battenti visto che sposi e ospiti se n'erano andati. OK, proseguiamo che dietro l'angolo c'è Villa Fidelia... tataaaa!















3 euro per entrare, visitare i giardini (carini, il barocco e all'italiana) mentre la villa la vediamo solo esternamente (e non è male come architettura); la custode avrebbe aperto la villa solo per noi (te credo, eravamo gli unici), ma non osiamo addentrarci: non avevamo ancora mangiato (ore 13.30) e dovevamo ritornare in centro per rifocillarci. Facciamo una visita lampo ai giardini con MG sempre più provata, io che arranco e Lord Ricuzzo che continua ad avere le visioni parlando e straparlando di una dea "Kulì" che vede camminargli innanzi... tanto le gambe un giorno o l'altro te le sfrantumo.. ma andiamo avanti. Ritorniamo sui nostri passi (panf, panf... ma quante salite in questi paeselli) e, ritornando in centro,



prendiamo ristoro in un bar con giardino che ha una bella veduta della valle e del Subasio, ma con un vento che sfiora i 70 km/h come minimo... e difatti ci spostiamo dal belvedere per arretrare un pò indietro, altrimenti Eolo ci avrebbe fatto sparire quanto avevamo ordinato: torta al testo con salumi; formaggi vari; salumi vari; bruschette varie. La torta al testo, che a me piace molto, è anche facile da fare. Credo sia proprio una specialità umbra e una delle mie zie la prepara così.

Ingredienti:

1/2 kg di farina
olio (1/4 di bicchiere)
1 etto di parmigiano
sale
acqua, quanto basta per impastare
se la si vuole rendere un pò più morbida, e far alzare, si può provare a mettere un pò di bicarbonanto o addirittura una bustina di lievito per pizza.

Si uniscono tutti gli ingredienti, si impasta fino a far diventare la pasta elastica e che si stacca dalle dita. Si stende la pasta come a formare una pizza, non troppo fina, e nel frattempo si fa scaldare il "testo", una lastra di pietra refrattaria o di coccio, ma anche ghisa, sulla quale adagiare la pasta. Se non si ha il testo si può utilizzare la piastra per cucinare la carne o le verdure alla griglia, che è quella che ho io.
Quando il "testo" è bello infuocato (bastano dieci minuti a fiamma vivace), ci si mette sopra la pasta, bucherellata con i rebbi della forchetta, e la si cuoce per venti minuti circa a fuoco lento, girandola ogni tanto.
Bella calda la si apre a metà in modo da farcirla con ciò che più aggrada, di solito con salumi e prosciutti, ma anche con verdure ripassate in padella o formaggi.

Tornando al nostro "parco" pranzo, finito di sbaf... ahem di degustare quanto avevamo ordinato, ricominciamo il giro visitando quei monumenti che non eravamo riusciti a vedere (la chiesa di S. Lorenzo con gli affreschi del Pinturicchio, veramente molto molto belli) e poi via a fare i topini nel formaggio per acquistare tipici prodotti umbri da portare a casa: olio, lenticchie, strangozzi.
Ma la giornata volgeva al termine. Mesti e pesti (per quanto avevamo camminato) ci avviamo verso la stazione, ma col cuore festoso, per la bella giornata trascorsa.
Il rientro in treno è stato anch'esso tranquillo e puntuale, e l'arrivo a casa non ha presentato problema alcuno, a parte le coccole infinte che ho fatto a Tabatughina che non la smetteva di miagolare ... e poi... a nanna che l'indomani se doveva tornà a lavorà :-[[
Il prossimo mese, molto probabilmente, si replicherà, ma in altro loco! Alleniamoci dunque!!!
Cicoriaaaa!

sabato 14 aprile 2007

Il papino cuciniere

Andare a pranzo da papino non è solo un ritorno all'infanzia, vabbè non esageriamo, è un ritorno, ma è anche scoprire le qualità culinarie del papino cuciniere che riesce a preparare un pranzo completo in una mattina, ha il tempo di andare a fare la spesa, di comprare il giornale, di tornare a casa, di mettere via la roba comprata, leggere il quotidiano e poi "conzare la tavola" per il pranzo: ma come fa????
E il frigo... ah, il frigo di papino, sempre pieno di roba buona che inevitabilmente poi finisce nel mio di frigo perchè il caro papà comincia a dire "Ma ce l'hai questo, e quest'altro? Non ti serve niente?" e io non posso mica sottrarmi a tanto amore paterno... o no? O___o
Per farla breve, oggi ha preparato:
Polpette al sugo di pomodoro (che se le magnano lui e mi' sorella), la "bandiera" (melanzane, cipolle e peperoni stufati in padella), tre carciofi alla romana (quelli che si cuociono con la mentuccia, l'aglio), patate al forno. Mah?
A pranzo mi ha anche fatto trovare i tortelli alle erbette del nonno che va a rompere i cabasisi nelle case altrui, per vedere se se magnano la "robba" sua, pena indicibili tormenti fisici.
Ma come fa? E ha preparato tutto in mattinata. Sì, vabbè, è solo, si svaga cucinando, ma il fatto è che lui prepara tutto la mattina anche per la sera: ciò che è avanzato viene riposto in frigorifero e scaldato per cena.
Santo papino cuciniere....:-))
Che c'è? E mò te cerco i voli per la Siciliaaaa!!!!
Scusate il dovere mi chiama, sarà bravo in cucina ma con Internet e "ste cose muderne" è 'na vera frana!

P.S.: per la legge del contrappasso, i piatti però lo lavo io, eh!

venerdì 13 aprile 2007

Il veterinario!!!

Stamattina... Tabatughina è andata (vabbè, ce l'ho portata io) dal veterinario. ^O^
Piccolina... ero un pò in ansia. La piccina mangia come una piccola maialina, ma è sempre magra. Da almeno due settimane miagolicchia di tanto in tanto, come a volere cibo o coccole che le vengono fornite in quantità industriale ma sembra che non le bastino mai.
In più, aggiungici i consigli degli amici "gattari" che mi hanno detto "in fondo una visitina di controllo non fa male, meglio prevenire che curare" e ieri mi sono decisa: porto Tabby dal veterinario!
Fortunatamente sono riuscita a trovare una clinica abbastanza vicino casa: sorry Claudia, per ora è quella sulla Prenestina che ha preso il sopravvento; a Gregorio VII, senza macchina, penso che sia dura per la piccina.
Dunque oggi, il grande giorno. Preparo il trasportino, mi coccolo la micina e poi viaaaa, verso un futuro radioso.
Tempo un quarto d'ora di camminata, con Tabby che è rimasta molto tranquilla - certo qualche meow, meow l'ha fatto ma nulla di parossistico -, e siamo arrivati alla Clinica.
Visitina molto veloce perchè la piccina, al tatto, sta bene e non si è neanche innervosita. Stava tutta compita sul tavolo a farsi "tastare" (la porcona) ^___^
Il veterinario mi ha consigliato di farle fare le analisi per vedere se ha qualche disfunzione metabolica o altro - per capire questa magrezza a cosa è dovuta visto che magna come 'na sprocedata - e anche perchè io la storia pregressa di Tabatuga non la so. Vedremo... se la piccina è riuscita a stare buona, spero e mi auguro che la prossima passeggiata sia piacevole come quella di oggi.
Tabasgnappolina mia! Smack :-***

martedì 10 aprile 2007

"Conversion, software version 7.0..... *

...... / Looking at life through the eyes of a tired hub, / Eeeating seeds as a pastime activity, / the toxiciy of our city, of our city, / New, what do you own the world? / How do you own disoorder, disoorder, / now, somewhere between the sacred silence, / sacred silence and sleep, / somewhere between the sacred silence and sleep, / disooorder, disooorder, disoooorder.
More wood for their fires, loud neighbors / flashlight reveries caught in the headlights af a truck, / eeeating seeds as a pastime activity, / the toxicity of our city, of our city, / New, what do you own the world? / How do you own disoorder, disoorder, / now, somewhere between the sacred silence, / sacred silence and sleep, / somewhere between the sacred silence and sleep, / disooorder, disooorder, disooorder. / New, what do you own the world? / How do you own disoorder, disoorder, / now, somewhere between the sacred silence, / sacred silence and sleep, / somewhere between the sacred silence and sleep, / disooorder, disooorder, disooorder.
When I became the sun, / I shone life into the man's hearts. / When I became the sun, / I shone life into the man's hearts.

Tiè!
'Toxicity', dei "System of a down", gruppo alternative metal statunitense O___o, scioltosi nel 2006, i cui componenti sono di origini armene ed utilizzano la musica come mezzo di denuncia per il genocidio subito dal loro popolo; di tanto in tanto me li mi sparo "inta 'a rrecchie" ^___^ così, per rivitalizzarmi un pò!
Oggi poi, che mi sono fatta il tragitto per tornare a casa sul 19,
storico tram romano che da S. Pietro arriva a Centocelle... aaahh, puoi farci un giro turistico e paghi solo un euro!!! Certo, ce 'mpieghi 'n'ora, ma cos'è il tempo di fronte alla bellezza della città eterna?
Vabbuò! Se riesco a caricare anche la radio on stream sul blog ve la propongo insieme agli Iron Maiden e, ovvia voglio esagerare, ai Dead Can Dance et similia
Stasera per cena: cavolo rosso cinese stufato in padella.
Preso mezzo cavolo, tagliato a pezzettini, messo in padella, aggiunto sale, olio, un pò di aceto balsamico e del rosmarino.
Fatto cuocere con un pò d'acqua per circa una mezz'oretta. Immaginate come dev'esse venuto fuori... dai su, un pò di immaginazione non fa male!
^__-

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*the song is @ 2001 Sony/RTV Tunes LLC and Devil music - All rights administered by Sony/RTV Music publishing, Nashville - All rights reserved
Ho cambiato un pò il testo perchè dovrebbe essere "used under permission" ma a me m'é venuto lo sghiribizzo di scriverlo adesso, potevo aspettare che da Nashville mi rispondessero? ^O^
** la foto è stata tratta da http://it.wikipedia.org/wiki/Officine_Meccaniche_della_Stanga

sabato 7 aprile 2007

Il porridge

alias... avena cotta.. credo. 'n attimo...la definition che fornisce il Worldreference online è la seguente: "soft food made by boiling oatmeal or other meal or legumes in water or milk until thick", e il Merriam Webster online aggiunge: "Etymology, alteration of pottage: a soft food made by boiling meal of grains or legumes in milk or water until thick". Bè, penso che ci siamo!!! ^__^
Oggi ho voluto prepararmi per colazione… l’avena…... parlo dei fiocchi, non dei chicchi che ancora non ho acquistato e che a breve comprerò: ho un ricettario con delle ricettine sfiziose che vorrei provare.
L’avena è forse un cereale più da stagione fredda, ma a me piace e l’ho cucinato così.
Una piccola premessa è d’uopo: una mia compagna di meditazione mi ha caldamente consigliato di non mangiare mai i fiocchi d’avena “crudi” ossia tolti dalla busta, messi nella scodella e innaffiati da latte caldo, o freddo a seconda dei gusti. Lei è macrobiotica a tutto tondo e mi ha suggerito di far scottare in padella i fiocchi, poi di aggiungervi un po’ d’acqua e farli cuocere a fuoco lento per almeno 30-40 minuti. Ellapeppa! ^O^
E sì, solo che adesso non ricordo bene le motivazioni, che sicuramente hanno a che fare con lo Ying e Yang, con il fatto che l’avena cruda viene data ai cavalli, e noi non siamo cavalli, e qualcos’altro che ora non mi torna in mente.
Ma passiamo all’elaborazione della colazione energetica.

Ingredienti:
Una tazza di fiocchi d’avena
Tre tazze d’acqua
Una manciata di uvette
Una manciata di nocciole sgusciate ^____^
Un pochino di sale (che ho aggiunto io ma non so se ho fatto bene, secondo i dettami della macrobiotica)
Un cucchiaio di malto di riso, o orzo

Ho fatto tostare per circa 30 secondi i fiocchi in padella e poi vi ho aggiunto l’acqua. Ho lasciato cuocere secondo le modalità già riportate, e a fine cottura ho aggiunto un po’ di malto di riso, delle nocciole che avevo fatto tostare in forno e delle uvette che avevo lasciato precedentemente in ammollo.
Ho mescolato il tutto e gnam! Buona colazione.
Se si lo si vuole rendere ancora più carico lo si può cuocere nel latte (o metà acqua e metà latte) e aggiungere frutta, semi, insomma renderlo una sorta di muesli stracotto! ^___^
La foto è stata tratta da Wikipedia, questo perché il naturalista, in spedizione sicula con gli inglesi (“Oh! look at the daffodils”), s’è portato via le macchine fotografiche e a me non ha lasciato nullaaaa! Buaaaaaahhh!
:-°°°O
Vabbè, requisirò 'manu militari' la macchina foto di mia sorella! ^__^
Alla prossima e buona Pasqua con la speranza che il pranzo diventi sempre più vegetale e meno carnivoro!
Beeeeeeee!

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foto tratta da http://en.wikipedia.org/wiki/Porridge

giovedì 5 aprile 2007

Tolkieniana

Ariecchime, ma non per lodare le mie qualità di Tolkieniana, ma per pubblicizzare un evento che avverrà in quel di Buccinasco, prov. di Milano, a fine mese dal 28 aprile al 1° maggio 2007 a Cascina Robbiolo: il Festival Tolkieniana Net.
L'occasione si presenta ghiotta, per tutti coloro che vogliono approfondire la conoscenza di questo scrittore e per chi vuole rivedere amici tolkieniani sparsi per l'orbe italico.
Dal sito della Tolkieniana si apprende che: il festival si articolerà su due filoni paralleli, il primo per celebrare il 70° anniversario della pubblicazione de "Lo Hobbit" e si intitola 'HobbiTana 70°', e si svolgerà a Cascina Robbiolo, il secondo si intitola 'Ritorno a Númenor', presso il complesso della Cascina Fagnana e dell'auditorium, ed avrà come tema Le città fantastiche, invisibili, reali e futuribili: da Tolkien a Calvino, da Dick a Renzo Piano.
Cito dal sito "Il festival si concentrerà qui sul tema della città letteraria, ideale e reale, toccando non solo Tolkien ma anche le sue fonti, i suoi epigoni, i testi a lui correlati, la fantascienza, per arrivare al dibattito attuale".
Ma la parte più coinvolgente sono le attività parallele che prevedono:
•conferenze di tutti i livelli, da quello più divulgativo per chi vuole cominciare ad affacciarsi al mondo tolkieniano, agli interventi di più alto livello, riservati a studiosi ed appassionati ma anche a chi vuole cominiciare ad affacciarsi al mondo tolkieniano [reprise] da un punto di vista un pò più scientifico;
•interviste con artisti italiani ed internazionali tra cui spicca la presenza di Daniel Reeve, illulstratore e calligrafo, colui che ha disegnato tutte le mappe presenti nel film di Peter Jackson e che curava le opere calligrafiche (vedi il Libro di Marzabul, che Gandalf - nel film - legge nelle miniere di Moria).
Sono previsti anche laboratori per adulti e per i più piccoli, nei quali si cercherà di illustrare e rievocare gli aspetti della subcreazione ispirata a Tolkien, dall'illustrazione alla calligrafia, dalla scrittura alla lettura alla recitazione e inoltre: mostre-mercato di artigianato a tema, esposizioni artistiche per bambini e per adulti, con opere di pittori, illustratori e scultori noti ed emergenti provenienti da tutta Italia e dall’estero, concerti di musica classica, folk, progressive e rock con alcuni tra i gruppi più noti del panorama musicale italiano tra cui i Lingalad e i Will o' the Wisp, spettacoli di letture, spontanee e non, piece teatrali e rappresentazioni in costume, rievocazioni storiche in armi e non, incontri con il pubblico, nella forma di caffè letterari e spazi liberi, concorsi di illustrazione, sartoria, arti applicate e saggistica.
L'appuntamento sembra interessante ma, purtroppo, io non ci potrò andare :-[[[
Pazienza... chi è di Milano e zone limitrofe non perda l'occasione di gustarsi l'evento e conoscere tanti tolkieniani oramai persi per l'opera del "nonno".
Miaoooo