venerdì 30 marzo 2007

Ciao Mamma ^___^

Sei anni, ma sempre nel mio cuore.
Ti voglio tanto tanto bene.
@->--
:-**
Cris

giovedì 29 marzo 2007

Il vuoto

come altro potrei titolare questo post visto che è da un pò di giorni che ho la mente persa e non so cosa scrivere, cosa pubblicare.
E soprattutto... ma è poi così necessario? O__o
Inoltre, da quando il naturalista è migrato in terra sabauda a me non mi va più di fare nulla; la sera quasi non ceno, non mi preparo nulla e non ho quello slancio che mi fa pensare a nuove ricettine, soprattutto se paragonate ad alcuni blog di cucina che girano per la rete e che sono veramente fenomenali.
E sì che il ranocchio torna domani, epperò.. inoltre mi ritrovo Tabatuga che, da un pò di giorni a questa parte, miagola sempre (mai fatto da quando ce l'abbiamo).
Ora mi sta girando attorno miagolando, ma con discrezione... eppure il cibo gliel'ho dato, le coccoline pure.... non so cosa voglia dirmi con questo suo "Meow, meow".. è abbastanza straziante. E poi mi guarda e io... boh? Forse sta male e io non la capisco.
Per cui questo post non può che titolarsi "Il vuoto", proprio perchè... nun c'ho gnente da dì e da fà

lunedì 26 marzo 2007

Bagna Caòda



Sì, la foto è una vera ciofeca, non rende l'idea, ma il risultato del piatto preparato dal naturalista (piemontese) è questo.
Della bagna caòda avevo sentito parlare, ma non avevo mai osato provarla. Chissà, forse a causa delle "leggende" che circolano su questo piatto descritto come buono ma abbastanza fetente (nel senso che puzza e ammorba gli ambienti in cui viene cucinato e servito, oltre a lasciare un saporito retrogusto in bocca capace di ammazzare le mosche al volo, ma questa è un'altra storia).
E allora, visto che il naturalista aveva invitato a cena un suo amico entomologo, promettendogli una "Cena sabauda", ecco a voi.. la bagna caòda (in una delle sue molteplici versioni).

Ingredienti:
1 litro di latte
4 spicchi d'aglio
1/2 bicchiere di olio d'oliva
4 o 5 cucchiai di farina
8 acciughe

Mettere il tutto in una casseruola e sminuzzare con il Minipimer.
Porre sul fuoco a fiamma media e far cuocere per almeno un quarto d'ora.
Quando la farina comincia ad addensare, quasi a formare una besciamella, la bagna è pronta.

Essendo una salsa che accompagna le verdure (noi vi abbiamo accompagnato patate e cipolle lesse, cavolo rosso appena sbollentato, peperoni passati in forno per dieci minuti, sedano crudo), dovrebbe essere servita calda e su quei pentolini dove si cuoce la fonduta (in modo tale da tenerla sempre calda), ma noi non l'avevamo e quindi ci siamo arrangiati, come si vede dalla foto (il pentolone è stato l'unico testimone della crapula mangereccia), anche perchè la bagna è finita quasi subito avendo, i due naturalisti mangiatone a quattro palmenti.
La cena sabauda è stata innaffiata da un rosso corposo, il Pelaverga - come si "evince" dalla foto - originario del saluzzese (quindi più piemontese di così la cena non poteva essere).
Anch'io ho voluto assaggiare la salsa, nonostante la presenza delle acciughe (non mangio carne nè pesce), ma credo che non ripeterò l'esperienza ...
Burp! O____o

giovedì 22 marzo 2007

Yogurt bianco e crema di mele


Ho scoperto [grazie Miki] che esiste un modo alternativo per mandare giù l'aciderrimo yogurt bianco magro, che tanta pace allo stomaco infonde ma a me, gustandolo, non mi fa fare i salti di gioia. Ecco una rivisitazione della degustazione yogurt che non è un semplice "vabbè, aggiungici qualcosa di dolce e vedrai cambierà", ma è un andare oltre.
Per farla breve, una mia amica [grazie Miki, reprise] mi ha consigliato di sfruttare lo yogurt, sia quello bianco che quelli alla frutta (sto parlando di yogurt commerciali, non quelli fatti in casa che ancora non ho sperimentato, ma un giorno.....), nella modalità che ho sperimentato, per farli diventare più cremosi e sorprendentemente, più dolci: basta metterli a scolare in un colino tutta la notte (vedi foto) possibilmente in frigorifero.

L'indomani si mettono in una ciotolina (o in un piatto, cercando di centrarlo, non come ho fatto io, sigh!) e si "condiscono" con ciò che più aggrada.
Grazie al processo di colatura, lo yogurt perde tutta la parte liquida e si trasforma in una morbida e gustosa cremina, e anche quello bianco magro ci guadagna perchè, avendo perso la parte liquida, tira fuori quel poco di dolce che gli rimane. Se poi lo vogliamo accompagnare a mousse di frutta (in questo caso mela) o a una cucchiaiata di marmellata, male non gli fa.
Inoltre, con gli yogurt alla frutta la porcata è assicurata! ^___^

martedì 20 marzo 2007

Polenta e carciofi



Bè, la foto non promette nulla di buono.... sembra voler partecipare al "ciofeca's day", tuttavia non è da disprezzare del tutto, il sapore non era male, e come idea per un antipasto penso possa andare bene.
Ma vediamo cosa ho combinato.

Ingredienti:

Una confezione di polenta pronta (Valsugana)
3 carciofi taglia media
1 cipolla
il succo di 1 limone
erbette fini (timo, maggiorana)
spezie varie (zenzero, Saporita, cumino)
sale
pepe
olio

si puliscono i carciofi e si tagliano a fettine molto sottili, idem per la cipolla. Si mette il tutto a "macerare" in un composto di limone, zenzero, "Saporita", timo, maggiorana, sale e un pò d'olio per circa un'ora e anche di più
Finito il tempo di macerazione, i carciofi e la cipolla vengono cotti per un quarto d'ora circa, e nel frattempo si prepara la polenta Valsugana (quella pronta in un minuto).
Cotta la polenta, la si stende su una spianatoia formando un rettangolo, o un quadrato, dello spessore di un paio di centimetri. La si fa raffreddare per benino e poi la si taglia a quadrotti (la polenta fredda si taglia meglio e viene via dal tagliere con più facilità).
Mettere i quadrotti di polenta su una teglia ricoperta di carta forno bagnata d'acqua e strizzata (tiene meglio la cottura) e sopra i quadrotti adagiarvi un cucchiaio di carciofi e cipolle cotte e poi.... via, in forno per almeno venti minuti.
Terminata la cottura, i quadrotti si servono caldi con un contornino di verdure (io ho i miei immancabili cetriolen!) ^___^
L'unica pecca, questa volta, è non aver usato la polenta Valsugana ma una sottomarca comprata alla Lidl ed ecco il risultato: la polenta, anche se fredda, mi si disfaceva... e blob e blob e blob!! :-[

sabato 17 marzo 2007

La belva feroce



Eccola, in tutto il suo splendore, la mia piccola belva feroce che, non paga la mattina di venire a scassarci i cabasisi a letto per farla mangiare, se la prende con il giochino che le ha fatto il naturalista.... vai belva feroce... azzanna.



Sullo sfondo, ecco come riduce ciò che sta sul comodino quando ci sale e comincia a strofinarsi il muso sull'abat jour: me lo fa sempre crollare!!!
Piccola impertinente, stai in campana che finito questo post vengo a coccolarti a tutta manetta....
Tabatughinaaaaaa|!
smack!

mercoledì 14 marzo 2007

Tofu alla piastra


Ecco come riesco a mangiare il tofu: crudo no, in padella neanche... alla piastra sì.
Prima, però, di metterlo sulla piastra lo lascio marinare per almeno un'ora.
Ma andiamo con ordine.

Ingredienti:
1 panetto di tofu al naturale
succo di 1 limone
olio
sale
spezie (zenzero, "Saporita")
erbette (timo, rosmarino, maggiorana)

Si prepara la marinatura mescolando il succo di un limone (o anche di più se il tofu è tanto) con, diciamo, tre cucchiai d'olio, un pizzico di sale e le spezie e le erbette; sulla quantità ognuno si regoli come meglio crede, però più la marinata è speziata, meglio il tofu prende i sapori, o no?
Si taglia il tofu a fettine non troppo spesse, lo si mette in un piatto cupo*, vi si versa sopra il succo della marinata, si rivoltano più e più volte le fette di tofu per far assorbire il liquido e poi le si lascia marinare per circa un'oretta. Ecco il tofu come si presenta durante la marinatura:















Passata l'ora, si prepara la piastra ponendola sul fuoco bello vivo; si fa scaldare per cinque minuti e poi... viaaaa, si mettono le fette di tofu sulla piastra lasciandovele circa due minuti per lato. Attenzione a rigirarle perchè all'inizio tendono ad attaccarsi alla piastra. Quando hanno preso un lieve colore brunito, toglierle dal fuoco e servirle su un letto di lattuga, spolverate con ancora un pò d'olio.
Bè, io me le sono piazzate sul piatto così come sono saltate fuori dalla padella e vi ho aggiunto anche un pò di salsa verde preparata da me. L'insalata è in fondo! :-D
Buon appetito.

---***---***---***---***---***---***---***---
* il piatto cupo è anche conosciuto come "fondo", ma in famiglia si è sempre usata la locuzione "cupo". C'è anche un simpatico scioglilingua che rafforza quanto detto "In un piatto poco cupo poco pepe cape, in un piatto molto cupo molto pepe cape" O___o

martedì 13 marzo 2007

Orate fratres et sorores


Ameeeeen!
Domenica scorsa, scampagnata in Sabina alla ricerca di una vera spiritualità trascendentale.
Eh? O___o
Vabbè, gitarella all'abbazia di Farfa e a S. Maria in Vescovìo per spezzare la monotonia delle domeniche passate e ciondolare a casa.
La foto è di S. Maria, perchè quelle di Farfa non è che siano venute un granchè, per una bella foto dell'entrata a Farfa reindirizzo qui.
Farfa è sicuramente un posticino carino. La chiesa con annesso monastero sono da visitare, ma anche il paesino che gravita intorno non è male. Per arrivarci abbiamo preso la Salaria e in un'oretta ... ecchice qua.
Visita alla chiesa, con messa inclusa perchè al ranocchio piaceva e io invece ho sonnecchiato, non al monastero perchè ... "nun c'avevamo una lira", essendoci dimenticati la moneta sonante a casa [ahò, ma noi ogni volta che andiamo da qualche parte dimentichiamo qualcosa!] Giretto per il paesino composto da quattro, diconsi quattro, case tutte molto carine (vai qui per vedere le foto del paesello), rottura di maroni ai molteplici gatti presenti nelle viuzze del paesello e poi via, verso l'altro santuario di cui non sapevamo nulla e che il naturalista aveva individuato sulla cartina "Che facciamo? Andiamo qua?" - "E andiamo" [entusiasta io, eh?]. Per la cronaca, lui voleva andare alla riserva naturale di Tevere-Farfa ma pensa che ti ripensa, ha puntato il dito (su mio suggerimento, of course, ^___^) sulla chiesina.
Attraversati non so quanti paesini, per stradine quasi deserte, ma con panorami veramente notevoli, eccoci giunti alla nostra seconda méta: S. Maria in Vescovìo (con l'accento sulla i).
Carina, ma quante macchine, ci sarà un matrimonio? No... attaccato alla chiesa c'è un ristorante preso d'assalto dagli indigeni, penso, o da persone che conoscono bene la zona perchè, assicuro, arrivarci non è così intuitivo.
Ci piazziamo in una panchina proprio di fronte alla chiesa, consumiamo il nostro frugale pasto che c'eravamo portati da casa (io il seitan non lo faccio più) e poi via per un'escursione interna ed esterna del complesso.
Aggirato il ristorante abbiamo fatto anche una "breve" (per i canoni del naturalista) passeggiata seguendo una strada che costeggiava la chiesa










Ecco il complesso visto da dietro.
Rientro a casa seguendo la via Tiberina, stavolta, con me che mi addormento in macchina come una pupa... Ronf, ronf, ronf.
Giudizio complessivo: 7
La giornata era bella, i posti visitati suggestivi, io non ho scassato i maroni al naturalista ed è già un bel risultato! ^___^
E dulcis in fundo, ecco una foto di me che avanzo con piglio deciso, da "capitano madamo" come mi definisce l'altra metà, su per la stradina di S. Maria in Vescovìo



















Orate frates et sorores.......

sabato 10 marzo 2007

Seitan brasè... ?___?



Bè, i puntini interrogativi al posto degli occhietti sono d'obbligo perchè anch'io rimango un pò perplessa del risultato visivo. Quello gustativo... ahem... è la consistenza del seitan che non mi soddisfa e forse, per dargli un pò di sapore, quando lo preparo lo dovrò far cuocere più di 40 minuti e mettere nell'acqua di cottura più spezie e più salsa di soia.. o forse potrei farlo marinare prima di cucinarlo? O___o
Comunque, questa è la visione finale del seitan brasato al vino, che non è un barolo ma un rosso senza infamia e senza lode.
Gli ingredienti:
seitan (quattro o cinque pezzi)
1 carota
1 cipolla media
1 patata media
Erbette fini
droga "La Saporita" [grazie Santa Polenta per avermela fatta scoprire]
un cucchiaino di zenzero in polvere
sale e pepe
due bicchieri di vino rosso
si tagliano la carota, la cipolla e la patata a listarelle, si mettono in padella con le erbette fini, lo zenzero e una spruzzata di "Saporita", in questo modo:

















Si cominciano a far rosolare e dopo cinque minuti si aggiungono i pezzi di seitan.. ecche qua (signora mia fanno un pò impressione):

















si aggiunge anche un pò di acqua, e poi si comincia a far cuocere il tutto a fuoco lento per almeno un'ora se non di più.
A fine cottura il liquido deve essere stato assorbito del tutto dal seitan e dagli ortaggi presenti fino a formare un ammasso del genere


















Quindi si impiatta (nella foto di apertura il piatto è un grazioso piatto a tre scomparti della linea "Beatrix Potter" - sì Hiri lo so che a te non piace, ma a me sì :-P), si accompagna con delle verdurine fresche, in questo caso con pomodorini e cetrioli in agrodolce, e si degusta con un buon vino rosso.
Giudizio finale:
6+
Il seitan per me è ancora troppo molliccio e anche dopo un'ora e passa di cottura sembra non aver assorbito per nulla gli ingredienti che ho messo. Dove ho fallato?
Forse la cara Anonimo ha ragione... sto cucinando pezzi de cadavere (o di cervello secondo il naturalista) e non me ne rendo conto O___o
help!

giovedì 8 marzo 2007

Seitan alla moda mia


Ebbene sì!
Ho provato anch'io a fare il seitan ed ecco il risultato.
Una massa informe, molliccia, cervellotica, nel senso che assomiglia a un cervello tanto che il naturalista, quando stava cuocendo il blobbone mi ha chiesto: "Ma che cos'è? Cervello?" - Grazie mille! :-[
Ad esser sincera, per preparare il seitan ho utilizzato quelle bustine con la farina (e forse qualche altro ingrediente) già pronte per confezionare il seitan, senza spenderci troppo tempo.
Effettivamente, in pochi minuti aggiungendo acqua al composto, mi è venuta fuori una palletta molliccia che ho opportunamente fatto a pezzetti e a cui ho dato la forma di piccole bistecchine; me ne sono venute fuori nove, grandi quando il palmo della mia mano (piccolino). Indi, ho preparato la pentola in cui le bistecchine avrebbero bollito per non meno di 40 minuti, con i seguenti ingredienti: acqua, salsa di shoyu, timo, rosmarino, pepe, zenzero, masala e un pò di sale.
Mescolato il tutto, ho posto le bistecchine dentro la pentola e via... alla cottura.
Terminata la medesima le ho immediatamente invasate e poi coperte con la loro acqua di cottura. Non ho chiuso subito i barattoli ma li ho leggermente coperti cercando di far freddare il tutto e in seguito, quando li ho potuti tenere in mano senza rischiare un'ustione di terzo grado, ho avvitato per bene i coperchi e ho messo i barattoloni in frigo. Ora aspettano solo me che me li mangi in un boccon... le bistecchine, of course! ^___^
Sayonara!

martedì 6 marzo 2007

Cipolline in agrodolce


Gnammmm
Già mi sta venendo l'acquolina in bocca a vedere queste belle cipolline pronte per essere azzannate.
Ma andiamo con ordine.
Il caro papino, dispensatore di frutta e ortaggi [tipiche sono le sue frasi "Ti serve qualcosa?" oppure "Hai da mangiare?" o anche "Ho un pò di frutta e verdura per te, quando passate e a prenderla?" e giù palate di ortaggi, arance, puntarelle, verdure e verdurine] stavolta mi ha smollato un pacchetto di bellissime cipolline da fare in agrodolce.
Ricordo ancora quando le preparava mia mamma....gnaaaaammmm!
Provo a farle io.. ahem

Ingredienti
Un sacchetto di cipolline (almeno due, tre etti)
aceto rosso
50 gr. di zucchero

Si mettono le cipolline in acqua con aggiunta di un bicchiere di aceto e basta.
Si iniziano a far cuocere e quando l'acqua comincia a sobbollire vi si aggiunge lo zucchero, indi ho coperto la pentola e le ho lasciate cuocere a fuoco lento. Tuttavia, c'era chi remava contro.. il naturalista aveva fame e ogni due per tre mi chiedeva "quando è pronto?". per cui dopo una quarantina di minuti (quando ho visto che le cipolline si erano imbiondite e si tagliavano senza particolari problemi) le ho tolte dal fuoco e le ho servite spolverandoci un pò di pepe che a me piace ma non è obbligatorio.
Epperò penso dovessero cuocere di più... il colore biondo doveva essere più brunito e forse dovevo anche aggiungere più zucchero.
Vabbuò, stavolta sono venute così, e comunque erano buone. La prossima mi industrio meglio e relego il naturalista nella sua stanza fino a quando non lo decido io!! O___O

lunedì 5 marzo 2007

Etruskhobbiton


Ossia, come passare una "afosa" domenica in giro per l'Etruria meridionale e scoprire che.... anche qui abitavano gli hobbit!
Antefatto. Il naturalista organizza una giornata culturale in quel di Cerveteri: vuole visitare la necropoli etrusca della Banditaccia. Bene! Sarà un ritorno alle origini, a quando io, giovin pulzella, mi dilettavo allo scavo e alla ricognizione con il Gruppo Archeologico Romano (che in quel di Tolfa scavò, ah se scavò, ma io scavavo nella zona di Nepi-Faleri Novi, la via Amerina ... tutta un'altra banna).
Orbene, ieri decidiamo di fare questa breve gitarella fuori porta: giornata bellissima, solatia e calda (panf, panf). Partiamo ardimentosi - parentesi: dimenticammo di prendere con noi il libretto della macchina per cui ci siamo fatti il viaggio di A/R con l'incubo di essere fermati da una pattuglia che chiedeva "patente e libretto per favore".... aaaaaargh!-; dopo un'oretta giungiamo nella zona della necropoli ceretana. Si passano le forche caudine della biglietteria e via.... un giro per i tumuli della necropoli come novelli Indiana Jones. La necropoli è affascinante, ma soprattutto, piena de tumuli!!! :-O
Molti hanno la caratteristica forma a "tetta" altri sembrano piccoli condomini [le c.d. tombe a dado], con l'affaccio sulla strada e una attaccata all'altra. Andiamo esplorando sia i tumuli segnalati dalla guida fornitaci all'entrata, sia seguendo l'ispirazione, quando un tumulo o un "bucio" ^___^ ci sembravano particolarmente intriganti!
Finita la ricognizione, e pronti per uscire dalla necropoli, .... tataaaa! Ecco il pertugio che ci ha fatto riconsiderare tutta la storia etrusca e quella degli hobbit: ma la vera Terra di Mezzo stava forse in Etruria Meridionale? O___o
Gli Etruschi, in realtà, erano Hobbit?
Chi non è avvezzo a Tolkien e agli Hobbit si legga l'incipit de "Lo Hobbit" in cui vengono descritte le abitazioni dei simpatici personaggi tolkieniani poi ne riparliamo... vabbè, fornisco un'aiuto qui, ma esorto alla lettura del libro.
Bella, bella, bella giornata!

venerdì 2 marzo 2007

Lenticchie stufate


Ecco un piatto semplicissimo, che mi aiuta a rimettermi in forma e che anche il naturalista prepara senza remore.
Le lenticchie migliori, per me, sono quelle piccine, quelle di Castelluccio, ma qui ci avanzava un pacco che ci avevano regalato a Natale e allora...
Ho intitolato il post "lenticchie stufate" perchè per tutto il tempo che le lascio a cuocere credo che esse arrivino a un punto di rottura [di lenticchie, of course] tale che le porta a gridare "Facci uscire dalla pentola, disgraziata!!!!".
Il procedimento è il seguente:
due etti di lenticche (per due persone, e vi assicuro che ne viene fuori una quantità notevole)
una manciata di erbette fini
sale
olio
dado per il brodo (magari quello senza glutammato)
Si dà una sciacquata veloce alle lenticchie, le si mette a cuocere in una pentola non proprio piena d'acqua, diciamo che il livello deve arrivare a coprire a filo il legume, insieme al dado o alla polvere di dado.
Dopo una mezz'oretta, l'acqua sarà già stata assorbita dalle lenticchie e starà al vostro cuore se continuare a farle cuocere un altro pò oppure desistere e impiattarle.
Condirle con sale, olio, pepe ed erbette fini (timo, rosmarino, maggiorana) tritate.
E' un piatto molto proteico e neanche eccessivamente calorico (sempre che non le inondiamo di olio, naturalmente). Si accompagnano bene a una bella insalata oppure a della verdura cotta ripassata. Per cena vanno benissimo!
Cicoriaaa!

giovedì 1 marzo 2007

Tanti auguriiiiii!!!!



Tanti auguri a te,
tanti auguri a te,
tanti auguri Tabatughina,
tanti auguri a teeeeee!
Bella cipollina mia! ^________________^
Buon 15esimo compleanno!
Aspettami che, oltre a stamattina, stasera ti riempio di coccoline!!
Ciao belva feroce!
Smack :-****