mercoledì 3 marzo 2010

I cuddureddi delle zie!


Ed eccomi qua a magnificare e cercare di descrivere in che modo ho preparato questi dolcetti che a me piacciono tanto e che, fino al mio ultimo viaggio in Sicilia dalle zie, non sapevo affatto come si preparassero. Li ho chiamati "delle zie" perché questa è la ricetta che le mie zie mi hanno passato e i "cuddureddi" (o collorelle in italiano) loro li preparano così.
E allora lor signori s'assettassero e prestassero attenzione perché i dolcini sono buoni a vedersi, a mangiarsi ma lunghi assai a farsi.
Iniziamo dagli ingredienti:
per circa un chilo di prodotto finito occorrono:

per il ripieno
1/2 kg. di miele di zagara, mi raccomando di zagara (ossia fiori d'arancio) che le mie zie sono state categoriche. Più che altro perché il miele stesso dà sia un buon sapore che un buon "odore"
200 gr. di semolino
100 gr. di mandorle tostate e tritate
1 bicchiere d'acqua

per la pasta
400 gr. di farina bianca
un pezzetto di burro (125 gr.)
1 bicchiere d'acqua non colmo

Si inizia il giorno prima con la preparazione del ripieno.
Si pelano le mandorle, si fanno tostare leggermente in forno e poi si tritano fino a formare una granella non molto fine.
In una capace pentola versare il miele e l'acqua e cominciare a far sciogliere il miele, rimestando con una "miscola" (il cucchiaio) di legno. Quando tutto il composto comincia a sobbollire (blob, blob, blob) versare il semolino a pioggia e continuare a rimestare. Quando il pappone sì preparato si stacca dalla pentola, ossia quando il semolino comincia a rapprendersi, spegnere il fuoco, continuare a mescolare e versare le mandorle tritate. Amalgamare con forza tutto il composto e poi metterlo in un piatto in cui avrete versato un po' di olio, poco, per non far attaccare il pappone alla ceramica. Lasciare riposare fino al giorno dopo.


(ecco il pappone, un po' sfocato ma sempre pappone!)

L'indomani si prepara la pasta in siffatto modo: farina a mo' di fontana, versarvi il burro che non sia freddo ma a temperatura ambiente così si lavora meglio, manipolare per bene il tutto e quando burro e farina si saranno ben amalgamate, aggiungere il bicchiere d'acqua e cominciare a lavorare il tutto sino a formare una palla di pasta. Indi si procede alla creazione dei cuddureddi! Si prende un pochino di ripieno, lo si modella a salsicciotto e poi lo si lavora come se dovessimo preparare degli gnocchi. Il risultato sono una serie di vermoni grandi quanto un dito che, mano a mano che si preparano, vanno messi da parte ma non lasciati per tanto tempo all'aria.



Essendo sola ho dovuto alternare preparazione dei vermoni e preparazione della pasta che dovrà essere così lavorata. La si stende con la macchina per fare la sfoglia. Occorre fare delle sfoglie non molto sottili, ma neanche tanto spesse, regolatevi! Una volta preparata una sfoglia, si adagia su di un lato il vermone di ripieno cercando di ricoprirlo tutto. Attenzione!!! La sfoglia non dovrà essere impiegata tutta per ricoprire un solo vermone, altrimenti non vi basta per fare tutti i dolcini. Come spiegarlo... bisogna solo che il vermone sia ricoperto da uno strato di pasta largo quanto il vermone stesso. In questo modo più vermoni possono essere ricoperti da una sola sfoglia. E' chiaro il concetto? Orsù, ricoperti in siffatto modo, si taglia la pasta eccedente con un coltello e poi si comincia a lavorare il vermone ricoperto come se dovessimo ancora preparare degli gnocchi. Vedrete che ripieno e pasta cominceranno ad allungarsi ma attenzione: fate in modo che non risultino sottilissimi e che la pasta non si assottigli troppo. Regolatevi (reprise).
Fatto ciò, tagliate il vermone in tanti piccoli vermini che andrete ad unire in modo da formare una ciambellina che andrete a decorare con taglietti sparsi utilizzando delle forbici e delle pinzette! Mi raccomando: pulizia di forbici e pinzette (meglio se nuove o mai usate). Io le ho messe a bollire e poi sterilizzate su fuoco per poterle usare poi sulla pasta.
Li vedete i taglietti e i pizzicotti sulla pasta?



Nel frattempo, accendete il forno a 180-190°, mettete su una teglia della carta forno e mano mano che preparate i cuddureddi metteteli in forno per una decina di minuti. Io li ho cotti lasciando il forno aperto per paura che bruciassero troppo. Il punto giusto di cottura si determina nel momento in cui i cuddureddi cominceranno a scurirsi, ma non troppo, alla base e la pasta diventa leggermente duretta. Dalle foto si arguisce che i cuddureddi non devono "colorarsi", non devono diventare bruniti ma rimanere di un candido color panna.
Proseguite nel confezionamento di tali dolcetti e buona fortuna perché a me son servite in tutto 3 ore per produrre Kg 1.2 di cuddureddi, come da foto allegate. Certo, con le zie è stata tutta un'altra cosa





Tali dolcetti si conservano abbastanza bene per almeno una settimana, se messi in un apposito contenitore e al chiuso e sono buonissimi sia a colazione che come snack, che come antidepressivo. Parmi ricordare che possono essere preparati anche con altro tipo di ripieno, con il mosto se non erro, ma secondo me ci si potrebbe sbizzarrire alquanto.
Buona mangiata!

Addendum: risentendo le zie, e spiegando loro quanto fatto, mi è stato fatto notare che mi sono dimenticata un altro ingrediente essenziale per il ripieno: la buccia di un mandarino grattugiata!!!!

6 commenti:

nightfairy ha detto...

Meravigliose queste ciambelline!

Morrigan ha detto...

Grazie piccina, e ti assicuro che sono anche buoneee!!!!

Hirilla ha detto...

Sei stata bravissima, sembrano proprio fatti a regola d'arte.
La dea è sempre più cuciniera! :9

Unknown ha detto...

Gnam! Ma che lavorone!

yari ha detto...

Imperdonabile dimenticanza ;-) Che lavoraccio!!! Effettivamente sarebbe da fare in collettività. Comunque il risultato è eccezionale!

Claud ha detto...

Già ti dissi... voglio le tue zie! Adottano nipoti malmostose, ma di animo buono (come chi?! Io!!)