martedì 16 gennaio 2007

Rule Britannia, Britannia rules the waves (1a parte)


.. britons never, never, never will be slaves
vabbè, ma questa è un'altra storia.
Io invece me ne esco con le mie avventure in terra d'Albione. Sì, non è successo nulla di eclatante, tuttavia un piccolo diario di viaggio lo posso tenere, sì o no? O____o
Partenza il 3 gennaio alle 18.40... bene, io e il naturalista cerchiamo di andare in largo anticipo in aeroporto per la questione dei controlli di sicurezza etc. etc. etc. Non prendiamo la macchina ma il treno epperò... le coincidenze saltano, i miei nervi pure e decidiamo (plurale majestatis ^__^) di prendere un taxi da Torino Porta Nuova fino a Caselle ... e arriviamo suppergiù alla stessa ora in cui saremmo arrivati se avessimo preso il bus per l'aeroporto... sgrunt!!!
Dopo il check in, a zonzo per l'aeroporto, visto che il volo era in ritardo, e poi alle 19.30 circa viaa verso Londra Gatwick. Volo tranquillo, a parte l'atterraggio fatto a grande velocità per compensare la forza del vento che a Londra, in quel momento, si divertiva a far sbarellare non solo gli alberi ma anche gli aerei in ascesa e discesa. Di corsa con il treno da Gatwick a Victoria station e da lì, by tube, verso la pensioncina che avevamo prenotato vicino Paddington Station, l'Albro House. Senza infamia e senza lode. Ore 24 e qualcosa, buonanotte.
The next day. Colazione alle 8, allietata dalla simpatica sirena dell'antincendio che era stata fatta scattare dalla signora che preparava la colazione: si era dimenticata il pane nella macchina per i toast e il poco fumo che è uscito dalla cucina ha fatto saltare tutto. Cinque minuti buoni durante i quali lei e altri della pensione cercavano di trovare l'interruttore per spegnere l'allarme e avvertivano la caserma dei pompieri che era tutto a posto, noi invece trangugiavamo uova e bacon e salsiccie (vabbè, io solo un'omelette) sorseggiando del tè.
Indi, via per la nostra prima tappa: il castello di Windsor. Treno da Paddington fino a Slough e da lì trenino locale, che fa un pò da navetta, fino a Windsor. A pochi metri dalla stazione, bam! here is the Castle. 13.50 sterline di ingresso a cranio e via a farci gli affari di Elisabetta & Co.
Ovviamente, le parti visitabili sono quelle di rappresentanza, più il cortile ove si affaccia la St. George Chapel che ci è piaciuta molto.
Spesa quasi tutta la giornata nell'amena cittadina, e pasteggiando a sandwiches, che in GB sono belli pasciuti (gnam) e pure gustosi, siamo tornati alla base per prepararci alla serata spumeggiante che ci attendeva.... il musical "Spamalot" dei Monty Phyton.
Chi non ha mai sentito parlare di questo gruppo comico inglese che ebbe molto successo negli anni '70-'80. Qualcuno di loro si trascina ancora oggi (John Cleese, Michael Palin), qualcun'altro è diventato regista (Terry Gilliam), qualcun'altro è passato a miglior vita (Graham Chapman), altri scrivono musical (Eric Idle). Il musical in questione si ispira al film "Monty Phyton and the Holy Grail" (it., "Monty Python e il Sacro Graal"); due ore e un quarto trascorse in maniera divertente, gradevole, spassosa, con un fantastico Tim Curry nella parte del protagonista. Certo, i posti in cui io e il naturalista eravamo non erano dei migliori (la piccionaia del Palace Theatre, con una pendenza verso la platea di quasi 90° - e porca miseria ti sembrava di poterti lanciare in volo direttamente sul palco per quanto era erta), ma siamo riusciti a seguire ugualmente lo show!
Finita la rappresentazione alle 22.15 siamo rientrati alla base verso le 23.30, avendo fatto a piedi il tratto che divide il Palace Theatre dall'Albro House.
Bon, citando gli Elio e la loro canzoncina sul fantasma formaggino.... "fine della prima parte"

P.S.: foto tratta dal sito: http://www.lemonlight.org/photos/uncategorized/britannia.jpg

1 commento:

pasadena ha detto...

siete andati a vedere Spamalot!!! che invidia! io avevo paura di non capirci un accidenti e ho scelto il RHPS, certo che Tim Curry... ciao ciao