martedì 9 gennaio 2007
I tortelli di zucca
Ed eccomi giunta a magnificare le mie doti "coquinarie" con la ricetta dei tortelli di zucca preparati per S. Silvestro. Veramente volevo prepararli per la vigilia ma i suoceri mi avevano preceduto acquistandoli da un pastificio: mai tale scelta fu nefasta e funesta. I suddetti tortelli più che di zucca sapevano di limone O___o
Corriamo ai ripari, dunque... se a Natale abbiamo sofferto [ma poi non tanto perchè il resto del pranzo (fette di polenta ripassate al forno con sopra o gorgonzola o un trito di cipolla e acciughe, antipastini vari, cacciagione per i carnivori - io no che mi cibo solo di verdure -, dolce, spumante caffè) ha compensato magnificamente la caduta di stile sul tortello] a Capodanno si doveva porre rimedio all'onta e quindi... ecco la ricettina dei tortelli di zucca da me preparati:
per il ripieno:
2 kg. di zucca
2 etti abbondanti di parmigiano grattugiato
una quindicina di amaretti (meglio se duri, non quelli morbidi)
100 gr. di mostarda
un cucchiaio di marmellata di prugne
un cucchiaio di brandy
sale
buccia grattugiata di 1/2 limone
noce moscata (a proprio gusto).
Per la pasta:
3 etti di farina
3 uova
un pò di sale.
Il ripieno l'ho preparato il giorno prima perchè si deve rassodare ben bene e tutti gli ingredienti così si amalgamano per bene.
Si taglia la zucca a fette,
si eliminano i filamenti interni e la si inforna per almeno un'ora.
Appena cotta va passata al passaverdure o frullata con il mixer. Ho scelto quest'ultima opzione incaricando mio suocero di frullare tutto ciò che c'era da frullare perchè, dopo aver ridotto a pezzettini fini la mostarda
l'ho incorporata alla zucca insieme a un cucchiaio e mezzo del suo liquido; nel mentre che il composto veniva frullato ho incorporato il parmigiano, gli amaretti ridotti in polvere,
la noce moscata grattugiata, la buccia grattugiata del limone, il cucchiaio di brandy e quello di prugne. L'effetto finale è il seguente:
Indi, abbiamo messo il composto, coprendolo, in una parte fredda della casa (non in frigo, ma non ho ancora capito perché) e l'abbiamo lasciato lì per una giornata intera affinchè si rapprendesse bene e gli ingredienti si amalgamessero.
Il giorno dopo, S. Silvestro, sono iniziate le grandi manovre. Prepara il tavolo, la macchinetta per fare la sfoglia e viaaa con la preparazione della suddetta. 20 minuti a lavorar di braccia per ottenere un panetto che abbiamo (in questa giornata ho coinvolto mia suocera) iniziato a lavorare per creare le sfoglie ove porre il ripieno. Era un ripieno abbondante perchè ne mettevamo un cucchiaino da caffè bello colmo! Preparati i "turtelen"[103, diconsi centotre],
li abbiamo cotti e "magnati" conditi con burro e parmigiano. Gnam! Ed erano veramente migliori dei precedenti.
Devo, però, migliorare ancora il ripieno...forse aggiungendoci pan grattato per rapprenderlo meglio e far sì che tenga di più la cottura.
Mi piace preparare la pasta fatta in casa, è qualcosa di rituale che mi rimanda ai tempi dell'infanzia, di mia mamma che preparava agnolotti, tortellini, tagliatelle nei giorni di festa (non sempre).
Certo, il lavoro, il logorio della vita moderna spesso ci sottraggono la forza e la motivazione per compiere gesti e azioni che 40/50 anni fa erano la norma, ma è bello talvolta lasciarsi andare ai ricordi e compiere piccoli gesti che riportano all'infanzia o a momenti belli. Per me fare la pasta in casa è uno di questi... sarà laborioso ma mi dà veramente una grande soddisfazione.
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4 commenti:
Ma qui siamo a livelli d'alta gastronomia! Brava, Morrigan!
Poi hai ragione: anche se preparare certe specialità è faticoso, e non sempre i risultati sono quelli sperati... mettersi a lavorare, magari in compagnia, fa pensare subito a quando si era bambini, e si pasticciava in cucina per aiutare la nonna. :)
Grazie cara... quando vuoi "mi casa es tu casa" e potremmo sbizzarrirci a preparare qualcosa di sfizioso e "maialo" (inteso in senso buono!!!!)
Non provocarmi... Gnamme! :9
Non sarebbe male, un pomeriggio di spignattamento sfizioso.
Poi facciamo lavare i piatti a qualcun altro, però!
"Mi piace preparare la pasta fatta in casa": non l'avrei mai detto :-))
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