Tutto iniziò sabato 9 giugno. Il naturalista non stava più nella pelle: "oggi si esce!". E' in progetto, infatti, un'escursione abbastanza facile verso Monte Costasole (m. 1253) della catena dei Monti Ruffi) vicino Saracinesco (m. 903), in provincia di Roma.
Va bene! ^___^
Armati di guida "Stefano Ardito - A piedi nel Lazio vol 1" (questo Ardito lo è di nome e di fatto: si è girato tutta Italia e mezzo mondo e dalle sue escursioni ne ha tratto delle guide per gli escursionisti di tutti i formati - dall'inesperto escursionista della domenica al camminatore folle votato a compiere il tragitto descritto nel tempo impiegato dall'Ardito o anche meno!!!) alle ore 7.30 di un terso sabato pre-estivo siamo partiti per l'escursione. Dopo neanche un'ora siamo arrivati nel luogo convenuto e, seguendo le indicazioni della guida, abbiamo cominciato la nostra ascesa. Tuttavia: l'Ardito, se non ricordo male, faceva iniziare l'ascesa del Monte dal secondo spiazzo per picnic facilmente raggiungibile con l'auto, e da lì l'ascesa - secondo la tempistica "Ardito" - non sarebbe durata più di un'ora e un quarto. Ahem! Noi praticamente, abbiamo parcheggiato proprio sotto il paese, all'imbocco della strada che porta alle aree per i picnic, e ce la siamo fatta a piedi per cui, dopo 45 minuti, siamo arrivati al secondo spiazzo indicatoci dalla guida. Ma chi ci corre dietro? guarda la natura, guarda gli uccellini! E le orchidee (poche).... o che carine; e stai attenta alle pozzanghere di "cacchiglia" (cacca mista a fanghiglia), e cerca di svicolare con eleganza quanto prodotto dalle mucche e dai cavalli che vedi in lontananza (e quanto hanno mangiato).
Vabbuò... io, poi, che non ho il passo del "Camoscio delle Alpi Cozie", alias il naturalista, ci avrei impiegato anche più di 45 minuti per arrivare al punto di partenza indicato dalla guida, ma ormai ci siamo: la strada cementata finisce e comincia l'ascesa in mezzo alle fresche frasche: tempo totale impiegato: due ore e mezzo! :-) [ma non era un'ora e un quarto? O___o]
Ma sì, perchè poi ci fermavamo abbastanza spesso, anzi, io mi fermavo, non avendo più fiato, panf, panf, e il naturalista ne approfittava per scattare foto a fiorellini e paesaggi. A corollario di tutto ciò, il sentiero si presentava "ostinatamente" pieno di cacche di mucca e cavalli. Uffa!
Giunti alla cima, un grido si è levato dai nostri cuori: se magna! Sì, la vista era bella, un pò di foschia, ma neanche tanta, però, essendo partiti alle 8.45 dal parcheggio ed essendo arrivati in cima che erano le 12.15 o giù di lì, lo 'stommmaco' cominciava a brontolare e quindi: cerca uno spiazzo dove poterti stravaccare, tira fuori ciò che avevi preparato e goditi la cima mangiando pomodori, pane, una cremina (comprata) fatta di lievito, fecola di patate, concentrato di pomodoro, olio di palma (?) estratto di lievito (a descriverla così sembra faccia un pò schifo ma alla prova assaggio si è comportata abbastanza bene), banana, ciliegie e scatoletta di Simmenthal per il naturalista.
Ed eccomi in posa plastica ad ammirare il paesaggio e a puntare dritta verso Saracinesco (a destra) ^___^
Dopo esserci riposati un pò, via, si comincia la discesa. Tempo impiegato: un'ora e un quarto per arrivare dalla cima all'area da picnic (e cribbio! Si fosse sbagliato l'Ardito e la tempistica si riferiva alla discesa?). Un'altra mezz'oretta per coprire la distanza fra l'area per picnic e lo spiazzo dove avevamo la macchina ed ecco che alle tre eravamo pronti per il rientro.
Oddio, il naturalista voleva proseguire per Arsoli, a vedere non so quali gole, ma io ho ceduto la spugna, sì ho dato forfait e ho chiesto che si ritornasse a casa, non prima di essere passati da Ikea a prendere un pò di cibo svedese per rinfrancarci lo spirito. Boh? L'ispirazione è venuta di getto.
E a proposito di paesi nordici, vi lascio con le parole della canzone dei Röyksopp , band norvegese, "What else is there" - (qui il link al video, con un'atmosfera un pò da incubo, stranina, ma la canzone a me piace)
It was me on that road /But you couldn't see me / Too many lights on, but nowhere near here /
It was me on that road / Still you couldn't see me / And then flashlights and explosions /
Roads and getting nearer / We cover distance but not together / I am the storm and I am the wonder / And the flashlights, nightmares / And sudden explosions /
I don't know what more to ask for / I was given just one wish / It's about you and the sun /
A morning run / The story of my maker / What I have and what I ache for / I've got a golden ear / I cut and I spear / And what else is there /
Roads and getting nearer / We cover distance still not together / If I am the storm, if I am the wonder / Will I have flashlights, nightmares / And sudden explosions /
There is no room I can go and / You've got secrets too / I don't know what more to ask for / I was given just one wish /
Va bene! ^___^
Armati di guida "Stefano Ardito - A piedi nel Lazio vol 1" (questo Ardito lo è di nome e di fatto: si è girato tutta Italia e mezzo mondo e dalle sue escursioni ne ha tratto delle guide per gli escursionisti di tutti i formati - dall'inesperto escursionista della domenica al camminatore folle votato a compiere il tragitto descritto nel tempo impiegato dall'Ardito o anche meno!!!) alle ore 7.30 di un terso sabato pre-estivo siamo partiti per l'escursione. Dopo neanche un'ora siamo arrivati nel luogo convenuto e, seguendo le indicazioni della guida, abbiamo cominciato la nostra ascesa. Tuttavia: l'Ardito, se non ricordo male, faceva iniziare l'ascesa del Monte dal secondo spiazzo per picnic facilmente raggiungibile con l'auto, e da lì l'ascesa - secondo la tempistica "Ardito" - non sarebbe durata più di un'ora e un quarto. Ahem! Noi praticamente, abbiamo parcheggiato proprio sotto il paese, all'imbocco della strada che porta alle aree per i picnic, e ce la siamo fatta a piedi per cui, dopo 45 minuti, siamo arrivati al secondo spiazzo indicatoci dalla guida. Ma chi ci corre dietro? guarda la natura, guarda gli uccellini! E le orchidee (poche).... o che carine; e stai attenta alle pozzanghere di "cacchiglia" (cacca mista a fanghiglia), e cerca di svicolare con eleganza quanto prodotto dalle mucche e dai cavalli che vedi in lontananza (e quanto hanno mangiato).
Vabbuò... io, poi, che non ho il passo del "Camoscio delle Alpi Cozie", alias il naturalista, ci avrei impiegato anche più di 45 minuti per arrivare al punto di partenza indicato dalla guida, ma ormai ci siamo: la strada cementata finisce e comincia l'ascesa in mezzo alle fresche frasche: tempo totale impiegato: due ore e mezzo! :-) [ma non era un'ora e un quarto? O___o]
Ma sì, perchè poi ci fermavamo abbastanza spesso, anzi, io mi fermavo, non avendo più fiato, panf, panf, e il naturalista ne approfittava per scattare foto a fiorellini e paesaggi. A corollario di tutto ciò, il sentiero si presentava "ostinatamente" pieno di cacche di mucca e cavalli. Uffa!
Giunti alla cima, un grido si è levato dai nostri cuori: se magna! Sì, la vista era bella, un pò di foschia, ma neanche tanta, però, essendo partiti alle 8.45 dal parcheggio ed essendo arrivati in cima che erano le 12.15 o giù di lì, lo 'stommmaco' cominciava a brontolare e quindi: cerca uno spiazzo dove poterti stravaccare, tira fuori ciò che avevi preparato e goditi la cima mangiando pomodori, pane, una cremina (comprata) fatta di lievito, fecola di patate, concentrato di pomodoro, olio di palma (?) estratto di lievito (a descriverla così sembra faccia un pò schifo ma alla prova assaggio si è comportata abbastanza bene), banana, ciliegie e scatoletta di Simmenthal per il naturalista.
Ed eccomi in posa plastica ad ammirare il paesaggio e a puntare dritta verso Saracinesco (a destra) ^___^
Dopo esserci riposati un pò, via, si comincia la discesa. Tempo impiegato: un'ora e un quarto per arrivare dalla cima all'area da picnic (e cribbio! Si fosse sbagliato l'Ardito e la tempistica si riferiva alla discesa?). Un'altra mezz'oretta per coprire la distanza fra l'area per picnic e lo spiazzo dove avevamo la macchina ed ecco che alle tre eravamo pronti per il rientro.
Oddio, il naturalista voleva proseguire per Arsoli, a vedere non so quali gole, ma io ho ceduto la spugna, sì ho dato forfait e ho chiesto che si ritornasse a casa, non prima di essere passati da Ikea a prendere un pò di cibo svedese per rinfrancarci lo spirito. Boh? L'ispirazione è venuta di getto.
E a proposito di paesi nordici, vi lascio con le parole della canzone dei Röyksopp , band norvegese, "What else is there" - (qui il link al video, con un'atmosfera un pò da incubo, stranina, ma la canzone a me piace)
It was me on that road /But you couldn't see me / Too many lights on, but nowhere near here /
It was me on that road / Still you couldn't see me / And then flashlights and explosions /
Roads and getting nearer / We cover distance but not together / I am the storm and I am the wonder / And the flashlights, nightmares / And sudden explosions /
I don't know what more to ask for / I was given just one wish / It's about you and the sun /
A morning run / The story of my maker / What I have and what I ache for / I've got a golden ear / I cut and I spear / And what else is there /
Roads and getting nearer / We cover distance still not together / If I am the storm, if I am the wonder / Will I have flashlights, nightmares / And sudden explosions /
There is no room I can go and / You've got secrets too / I don't know what more to ask for / I was given just one wish /
1 commento:
Bella gita, Morrigan!
E bella scelta, questa canzone, anche se ovviamente non so che voglia dire... Non avevo ancora visto il video, ma mi piace anche quello!
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