Con questi versi il poeta inglese John Keats celebrava il suo amore per la donna che gli aveva rubato il cuore, e quest'ode è stata scelta dalla regista neozelandese Jane Campion come titolo del film omonimo con cui ha descritto lo svolgersi dell'amore appassionato, ma purtroppo senza lieto fine, fra il poeta John Keats e la giovane Fanny Brawne.
Antefatto: io questo film dovevo già andare a vederlo con MG e Beastie il 15 giugno scorso (in Italia è uscito l'11 giugno 2010 ma era già stato presentato al Festival di Cannes del 2009... mah?), tuttavia causa tonsillite, rinofaringite, otite e chi più ne ha più ne metta, non ci riuscii. Sigh, sob, vabbé, me ne faccio una ragione e invece ... io e il tesorillo naturalista, giunti in vacanza nelle lande pinerolesi, diamo un'occhiata alla programmazione nei cinema di zona e, meraviglia, trasmettono Bright Star al cinemino comunale di
Barge (CN) in occasione dei "venerdì culturali"(1): é un segno del destino!!! Tesorillo dobbiamo andare a vederlo. Detto fatto, ci prepariamo per la visione delle 21,15 (orario unico). Presto, corri, faremo tardi, prendi la macchina (il cinema dista una decina di Km, da dove ci troviamo noi, é in altro comune e altra provincia e non é che fra paesini i collegamenti con i mezzi pubblici siano frequenti come in una grande città, sicché). Per farla breve, arriviamo a Barge in largo anticipo, in tempo per fare un giretto in centro e poi via, verso il cinema. Siamo i primi e, dopo aver pagato il dovuto, entriamo nel cinemino cullati dalla musica di sottofondo (Van Morrison, l'album é "Down the road"). Il tesorillo, uomo di poca fede, dubita che qualche altro avventore possa arrivare tuttavia, dopo un paio di minuti, la sala comincia a riempirsi soprattutto di carampane e di qualche coppia giovane: fosse capitata lì per caso? :-)
Sta di fatto che la teoria del tesorillo naturalista viene smentita e il film inizia addirittura con un po' di ritardo per il continuo afflusso di gente, in totale saremo stati un centinaio.... ssshhhhh, silenzio, le luci si abbassano ...
The plot - la trama
Come anticipato nell'incipit, il film narra la struggente storia d'amore fra il poeta inglese John Keats e la signorina Fanny "maliziosa" Brawne. Il termine virgolettato viene creato da Keats appositamente per la giovane dato che ella era un tipino un po' civettuolo e sempre molto alla moda essendo abilissima nel cucito, tanto da andare fiera del fatto che gli abiti e gli accessori da lei indossati li cuciva da sé, facendone poi sfoggio in ogni occasione, e che addirittura questa sua abilità le avrebbe permesso di guadagnare e vivere bene. I due giovani si incontrano nella casa che l'amico di Keats, Charles Brown, eccolo in una "simpatica" espressione quando non fa l'orso contro Fanny,
(foto tratta dal sito http://trailer-film.35mm.it/bright-star-2009)
affitta alla famiglia Brawne composta da una madre vedova, dalla figlia maggiore Fanny, da un figlio mezzano, da una figlia minore, da una governante e da un gatto.
Inizialmente l'incontro fra i due futuri innamorati é improntato a una reciproca diffidenza: lei non conosce e non apprezza la poesia, lui conia per lei il termine "maliziosa" per questo suo atteggiamento un po' troppo frivolo e ribelle. La morte per tisi di Tom, il fratello minore del poeta, sembra scuotere la giovane dal suo mondo fatto di trine, merletti e balli, tanto da spingerla a chiedere allo stesso Keats di darle delle lezioni di poesia. L'iniziale diffidenza reciproca si trasforma presto in qualcosa di più profondo; inizia così una storia d'amore fatta di sguardi, passeggiate, casti baci, lettere e poesie (in queste immagini
alcuni di questi momenti)
(foto tratte da http://www.elle.it/entertainment/cinema-tv/bright-star-le-immagini-dal-set)
Sono soprattutto le poesie, recitate da lui o da lei, in diversi momenti della storia, la vera e propria colonna sonora del film.
Il loro amore, però, non é destinato ad un lieto fine. Il giovane Keats é costretto a lasciare per lunghi periodi di tempo la casa che divide con la famiglia Brawne per seguire il suo amico, Brown, il quale si mostra sempre molto sarcastico e talvolta livoroso nei confronti di Fanny , da lui considerata una donnicciola dedita solo ai vestiti e a civettare e la cui influenza potrebbe compromettere l'estro creativo del suo
protégé ossia il giovin poeta. La lontananza, però, non é "come il vento, che fa dimenticare chi non s'ama" (cit. Domenico Modugno), anzi. Il ricordo e l'amore non si attenuano ed entrambi cominciano ad intrattenere una "corrispondenza d'amorosi sensi"
(foto tratta da http://www.elle.it/entertainment/cinema-tv/bright-star-le-immagini-dal-set/3no28) Tuttavia, il destino é cinico e baro e mentre i due innamorati proseguono il loro idillio, nubi di tempesta si addensano sul loro amore. In poche parole: il paese é piccolo, la gente mormora e la giovane Fanny - di famiglia benestante - non può certo fidanzarsi né accasarsi con un giovane spiantato, per di più poeta e le cui poesie (all'epoca) non ricevono un gradimento unanime dalla critica e dal pubblico, anzi, e quindi non sono fonte di guadagno. I due giovani, soprattutto Fanny, sono decisi a continuare la loro storia solo che dove non poterono le male lingue o le convenzioni dell'epoca poté la natura, madre e matrigna. Il giovane Keats, così povero da non potersi permettere neanche un tabarro per ripararsi dai rigori dell'inverno, prende un'infreddatura tale che si ammala di polmonite e di tubercolosi (ma probabilmente era già malato da tempo, come il fratello Tom) e la sua vita é così segnata. Gli amici poeti che gli sono vicini - soprattutto Shelley -, su consiglio di un medico, gli pagano il viaggio per andare e soggiornare in Italia, a Roma, dove il clima mite, anche d'inverno, potrà, forse, aiutarlo a riprendersi. Fanny e Keats sono entrambi annientati per l'imminente separazione; la sera prima della partenza cercano di fantasticare su un ipotetico futuro insieme (la madre di lei, nel frattempo, ha acconsentito al fidanzamento) stesi su un letto
(foto tratta da http://www.elle.it/entertainment/cinema-tv/bright-star-le-immagini-dal-set)
ma é soprattutto Keats che "sente" essere l'ultima volta che vedrà e toccherà la sua Fanny e che morirà di tisi come morì suo fratello minore.
Lui parte, lei resta, le giornate passano nell'attesa di una lettera o di una buona notizia che purtroppo non arriverà: il 23 febbraio 1821 John Keats muore a Roma lasciando l'inconsolabile Fanny nella disperazione più totale.
Il film termina come inizia, ossia con lei che cuce ma, se all'apertura del film ciò che veniva cucito era un vezzoso abito alla moda, ora Fanny cuce un vestito nero per il lutto, si taglia i capelli e si dirige, recitando "Bright Star", verso il parco della villa che fu testimone silenzioso dello sbocciare e del crescere dell'amore dei due giovani amanti.
(foto tratta da http://www.elle.it/entertainment/cinema-tv/bright-star-le-immagini-dal-set)
The end
Giudizio critico: da vedere.
Non sono e non pretendo di essere un critico cinematografico e quanto vado ora ad esprimere sono le sensazioni "epidermiche" trasmessemi e ciò che io ho "interpretato" vedendo il film.
La storia d'amore non é stucchevole e zuccherosa e la regista é riuscita, a mi avviso, a dare il senso dell'amore disperato vissuto dai due giovani, in un'epoca in cui ognuno aveva un preciso posto nella società e le convenzioni erano dure da scrdinare. La figura di Fanny mi ha ricordato le protagoniste femminili dei romanzi di Jane Austen: la ragazza della buona borghesia che attende l'arrivo del principe azzurro tra una chiacchera, un té e una "session" di cucito. Solo che il ritratto che ne fa la Campion é quello di una donna determinata, all'apparenza fragile ma pronta a combattere e a sfidare le convenzioni pur di vedere coronato il suo sogno di vero amore. Keats sembra essere il personaggio un po' più fragile, ma probabilmente ciò era dovuto al fatto che non si sentiva ancora pienamente realizzato e non avrebbe potuto offrire alla sua Fanny l'agio e la serenità (anche economica) a cui era abituata. Tuttavia la giovane sembra avere le idee chiare tanto che, come già scritto, mentre battibecca con l'amico di Keats, il signor Brown, ella sottolinea il fatto che é proprio la sua bravura nel cucito che le avrebbe permesso di guadagnare e, se vogliamo, di emanciparsi dallo stereotipo della ragazza di buona famiglia in attesa del buon partito con cui sistemarsi per la vita.
Molto belle le scene in cui i due amanti cercano di esprimere il loro amore anche "attraverso" degli ostacoli fisici, come la parete che divide la loro camera da letto
(foto tratta da http://www.elle.it/entertainment/cinema-tv/bright-star-le-immagini-dal-set)
o una finestra oppure in presenza dei fratelli minori di Fanny, che la seguono sempre per rispettare "le convenzioni", ma che più che degli chaperon sembrano essere gli amorevoli testimoni e complici dell'amore di Fanny e John.
Dal punto di vista visivo il film é veramente suggestivo; i colori della fotografia, i paesaggi, la scelta degli interni e delle luci da utilizzare a parer mio sono "azzeccatissimi". Spesso avevo l'impressione di guardare dei "
quadri viventi". Bellissima la scena nella quale viene portato via il catafalco con i resti del giovin poeta in una piazza di Spagna che più deserta del deserto non si può (la casa del poeta, che ora é diventata
museo, é proprio attaccata alle scalinata della piazza)! Mi sono stupita assai di vedere questo pezzo di Roma, sempre incasinato al massimo, senza anima viva: e capperi! Avranno transennato ben bene e credo anche che abbiano girato di mattina molto presto.
Se volete passare due ore immersi nella campagna inglese dei primi anni dell'800, saperne di più su un periodo della vita di questo poeta romantico, bistrattato all'epoca e rivalutato dopo la morte (e in rete si trovano molte e molte informazioni sul poeta, su Fanny e sul film), se volete deliziarvi nel vedere le diverse "mise" che vengono fatte indossare alla protagonista (l'attrice australiana
Abbie Cornish),
(foto tratta da http://www.elle.it/entertainment/cinema-tv/bright-star-le-immagini-dal-set)
ma soprattutto, invito rivolto alle giovin donzelle, se volete lustrarvi gli occhi con l'attore che interpreta Keats (il giovane Ben Wishaw, protagonista del film "Profumo") e che nei panni del poeta romantico "ci sta tutto" (vedi foto)
(foto tratta da http://www.elle.it/entertainment/cinema-tv/bright-star-le-immagini-dal-set)
allora vale la pena andare a vedere questo film.
Menzione speciale per il gatto Topper, che di tanto in tanto appare nel film, sempre coccolato, a turno, da qualcuno e che se la gode della grossa: bravo micino!!!
Ma soprattutto menzione speciale alla regista (o a chi ha avuto l'idea) non solo per aver portato a conoscenza di un più vasto pubblico questa storia d'amore struggente e triste (ricordo che la storia é vera e si basa sulle lettere che Keats scrisse a Fanny - quelle di Fanny furono distrutte per espresso desiderio del poeta dopo la sua morte - e che sono anche state utilizzate per scrivere una biografia di Keats che ha fatto da base per il soggetto del film), ma anche perché é riuscita a tenere incollati alla poltrona gli spettatori - salvo pochissime eccezioni - fino alla fine dei titoli di coda grazie ad un espediente: la "declamazione" di una poesia di Keats la cui durata é stata pari alla durata dei titoli di coda. Finalmente mi son potuta godere questo momento in santa pace senza dover fare il saltapicchio da una parte all'altra del cinema per poterli leggere. Ebbene sì: sono una patita dei titoli di coda. Mi interessa soprattutto sapere dove é stato girato il film, la colonna sonora e quante persone vi hanno lavorato; sono venuta anche a conoscenza del nome del micino coccolinoooo. Meeeeoowwww!
Che aggiungere oltre se non ...
Fulgida stella, fossi fermo come tu lo sei
ma non in solitario splendore sospeso alto nella notte
a vegliare, con le palpebre rimosse in eterno,
come paziente di natura, insonne eremita ...
(1) - nota: per i residenti il costo del biglietto é di 2,50 euro, per gli alloctoni di 5, é un'ingiustizia! Protesterò formalmente all'ONU ^__^ -