martedì 27 ottobre 2009

In Bitinia e ritorno - 1a parte

(visuale dalla camera d'albergo a Kuşadası)

Sulla scia di commenti entusiasti ^___^ e di anelanti attese, ecco che vado a incominciare la stesura del diario di viaggio turco.
Dal 2005 a oggi è il terzo viaggio che il naturalista ed io effettuiamo in Turchia.
Periodo: 27 settembre - 11 ottobre 2009
Località visitate: Kuşadası (si pronuncia Kusciadas(e) poichè la i finale, che non ha il puntino, è una vocale che non si pronuncia e che ha un suono quasi gutturale tra la 'e' e la 'i' un po' trattenute), il "Bafa gölü", Cumalıkızık (si pronuncia "Giumal(e)k(e)s(e)k"), Bursa e Istanbul.
Prima di addentrarmi nella narrazione vorrei solo dare delle piccole nozioni sulla lingua turca perchè ritengo importante scrivere i nomi dei luoghi visitati seguendo la grafia turca e dando anche delle dritte nella pronuncia che poi non è così difficile, è solo molto agglutinante ^__^.
Attenziòn, la lingua non è arabo, come ho sentito da più parti, ma appartiene al gruppo uralo-altaico ed è imparentata con la lingua finlandese, ungherese, mongola, uzbeka; di arabo aveva soltanto la grafia dell'alfabeto che, con la riforma del 1928 di Mustafà Kemal Atatürk, venne sostituito con quello latino e l'idioma venne anche depurato da alcune parole arabe e persiane che erano entrate nel linguaggio comune durante l'Impero ottomano. Grazie alla nuova ortografia, tutti i vocaboli si leggono come si scrivono ma un minimo di difficoltà si incontra nella pronuncia poichè vi sono alcune lettere che per noi italiani possono trarre in inganno.
Esempio: l'alfabeto si compone delle seguenti lettere:
a b c ç d e f g ğ h ı i j k l m n o ö p r s ş t u ü v y z.
Le lettere a cui dobbiamo prestare maggiore attenzione sono:
la ç - che si pronuncia come in "ciao", mentre la c turca è più vicina a una g
la ğ - che non si pronuncia affatto ma allunga la vocale che la precede (quindi il nome del primo ministro turco Erdoğan non si pronuncia "Erdogan" ma "Erdohan", la g nun se deve sentì)
la g - che si pronuncia come in "gatto"
la ı - che, come già detto, non si pronuncia, è una vocale gutturale a metà strada fra la i e la e
la j - che ha un suono simile allo "you" inglese ma anche a "ja" in tedesco
la ö - da pronunciarsi come una o stretta (un suono tra la o e la u)
la ş - da pronunciarsi "sc" come "sciocchina"! (mentre la s turca è più vicina a una s sorda di "rosa")
la ü - che ha un suono simile a "iu"
la z - che ha un suono simile a una zeta dolce, non molto marcata
Spero di aver scritto tutto bene!
Ma iniziamo la prima parte del viaggio!
Antefatto: la piccirilla, la stellina di casa, la reginella, Tabatuga insomma, doveva trovare una sistemazione acconcia, visto che per due settimane avrebbe fatto a meno delle nostre coccoline e attenzioni; la scelta ricadde sulla splendida MG che, insieme alla mamma, non hanno fatto mancare nulla alla piccolina e, anzi, si sono talmente affezionate alla stellina/luce dei miei occhi che al nostro rientro volevano organizzare una fronda non permettendoci di entrare in casa loro... sigh! Scherzi a parte, ringrazio MG e la sua mamma per aver "accudito" Tabatughina per queste due settimane di nostra assenza, e parmi anche che la miciottola abbia risposto molto bene all'accudimento! ^__^
Si parte!
Domenica 27 settembre ci avviamo verso l'aeroporto di Fiumicino con largo anticipo: abbiamo il volo alle 10.30 per Istanbul e la giornata si presenta tersa e cristallina. Ma Istanbul non è la méta del nostro viaggio, ma solo un passaggio verso il sud della Turchia verso Kuşadası, amena località turistica vicino Izmir (Smirne) perchè il naturalista ha da partecipa' al 15° congresso europeo di erpetologia, con tanto di poster da esibire e intervento da presentare: WOW!!!!
In questa pagina le foto del congresso scattate da un membro dello staff. Ci siamo anche io e il naturalista e vi sfido a trovarci; bè, chi ci conosce ci riconoscerà, per chi non mi conosce dico solo che ho i capelli rosso mogano e in una foto appaio addormentata! ^___^
Quanto era interessante il congresso, eh? ^___-
Arriviamo a Istanbul che sono le 13 ora locale (la Turchia è un'ora avanti a noi) e ci smazziano sette ore di attesa in aeroporto poichè prendiamo l'aereo per Izmir solo alle 20.00 O____o
Ronf, ronf, ronf e nel frattempo guarda la varia umanità che popola gli aereoporti e gira per i negozietti (pochini nell'area dei voli domestici) e siediti nelle comode panchine e ronf, ronf, ronf.
Arrivata la sera riprendiamo l'aereo che dopo un'ora circa atterra a Izmir e da lì, non paghi dello smazzamento, con borse e valigie e il "poster", che ci seguirà per tutta la vacanza, delle dimensioni, mi pare, di 70 x 120 e su cui era riportata una ricerca che il naturalista e altri suoi colleghi avevano compiuto sul "canto dei rospi", prendiamo un taxi che ci porta a Kuşadası. A me, stanca e digiuna, già eran partite le trombe e ho cominciato a tartassare il povero naturalista chiedendo: "E adesso? E quanto ci verrà a costare questo trasferimento? Ci costerà più che da Roma a Istanbul! Ecco, e non potevamo contattare la società di taxi che ci aveva consigliato una nostra amica turca!" (e che avremmo rivisto al congresso) e menate varie con il povero naturalista che cercava di tranquillizzarmi. In effetti, Izmir-Kuşadası non è che sia vicinissimo, sono almeno un centinaio di Km, ma il tassista viaggiava abbastanza spedito e siamo arrivati dopo circa un'ora nell'amena cittadina (e con 140 lire turche in meno, pari a circa 70 euro) ma non prima di esserci "persi" per trovare il nostro hotel che, a quanto pare, il tassista di Izmir non conosceva ma neanche i tassisti locali avevano idea di dove fosse: annamo bene!!!
L'hotel, infatti, è una struttura inserita all'interno di una scuola superiore per il turismo, il suo nome occidentale è "Coral Hill" ma quello turco è Kuşadası Anadolu Otelcilik ve Turizm Meslek Lisesi Uygulama Birimleri (no la traduzione non la fo), qui una simpatica galleria di foto dell'hotel in questione. I prezzi sono veramente mooolto convenienti rispetto ad altri hotel del luogo come il Sea Light ove si teneva il congresso e che distava un tiro de schioppo dal nostro!
Ma come è andata la prima settimana di permanenza in suolo turco? Molto bene. Per il naturalista le giornate erano improntate primariamente a finire la relazione che doveva presentare e frequentare il congresso e i convegni, io, invece, mi dividevo fra il congresso (qualche volta l'ho seguito ...zzzzzzz .... ehm, no volevo scrivere "O quante cose si imparano!" ^__^), i pisolini pomeridiani cullata dal suono del mare che entrava dalla finestra della stanza d'albergo lasciata semiaperta - ahò c'avevo un sonno - e le passeggiate per Kuşadası paese. Il paesino il cui nome significa "Isola degli uccelli", pare per la forma della penisola ove la cittadina si è sviluppata, custodisce ancora qualche vestigia del suo passato, - anche noi italiani abbiamo lasciato dei segni del nostro passaggio grazie ai veneziani, che ribattezzaro il luogo "Scala Nuova", ma è soprattutto il bazaar "trappola per turisti" che attirava la mia attenzione finendo per diventare un piacevole diversivo in cui si gironzolava bene. Per arrivare in centro prendevo il dolmuş, per la modica cifra fissa di due lire turche pari a quasi un euro, che partiva proprio sotto il nostro albergo, molto comodo. La caratteristica dei dolmuş è che sono una sorta di taxi collettivo, in pratica dei pulmini che hanno un percorso prestabilito (un po' come gli autobus) ma che puoi fermare anche fuori delle fermate a loro dedicate, almeno a me è successo così, e anche per scendere basta far capire all'autista che devi scendere in un determinato punto (se non sei turco e non padroneggi tanto la lingua l'unica cosa da fare è battergli sulla spalla e dirgli "stop", parola internazionale e capibile,soprattutto in un posto turistico dove la presenza di inglesi e tedeschi è notevole), lui si ferma e sbank! "fura 'e ball" ^__^
La prima settimana è, dunque, passata abbastanza velocemente e il 2 ottobre il principe ranocchio ha presentato la sua dissertazione ottenendo un discreto ascolto e interesse!
Ma la vacanza non era ancora finita, anzi stava per cominciare: Il Bafa gölü, Bursa e Istanbul ci aspettavano e noi eravamo pronti alla conquista!
Termino qui questa prima parte del viaggio promettendo che sarò più celere e solerte nel postare la seconda parte. A breve anche qualche foto!
E' probabile che tale post subisca dei cambiamenti sia per l'immissione di foto che per ricordi che si palesano improvvisamente e che ritengo interessanti da scrivere e lasciare ai posteri.
Che fortunelli siete!!!! ^___^

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