mercoledì 9 maggio 2007
La panzanella
E' buona e bella e ti rende snella.
Vabbè.. non esageriamo ma con la bella stagione iniziano le ricettine sfiziose che si preparano in poco tempo, non attappano troppo e fanno da piatto unico che dura da mane a sera.
La panzanella è uno di questi. Mi piace per la sua semplicità e per la commistione di sapori che riesce a creare. Certo... occorre che gli ingredienti si amalgamino bene e che siano buoni: dal pane al pomodoro, dalla cipolla al basilico è tutta un'orgia di sapori che poi in bocca riesce a creare il deliquio... sbam (io che cado tramortita).
Procediamo, dunque, alla preparazione. Questa panzanella, le cui origini etimologiche pare derivino dal nome dialettale composto da "pan" e "zanella" ossia "zuppiera", sicché la panzanella sarebbe "pane in zuppiera", è un pò particolare perchè io ci ho aggiunto anche il formaggio, ma nella ricetta originale non è previsto.
Ingredienti:
Pane casareccio raffermo (o le friselle che si trovano già pronte)
pomodori rossi
basilico
cipolla rossa
olio e.v.o. (extra vergine d'oliva)
poco aceto
sale e un pò di pepe
mozzarella (ma anche la feta non ci sta male) ma non è essenziale
Si bagna il pane fino a farlo diventare morbido, ma che non si spappi; lo si strizza un pò e lo si mette in un piatto cupo, indi si cominciano a fare gli strati: sulle fette di pane (o sul pane triturato, dipende dai gusti) o sulle friselle ci si sparge un pò di basilico, di pomodoro crudo a fette o a tocchetti, di cipolla a fettine, di mozzarella o feta a tocchetti, di sale e pepe, un pò d'aceto e su tutto.... l'olio. Siate generosi con l'olio che, se è buono, è l'ingrediente che fa la differenza. Si continua con un altro strato di pane, pomodoro, basilico, cipolla, formaggio, sale pepe e olio fino a che non si riempie il piatto. Se il pane si è spappato, si possono mescolare gli ingredienti per farli amalgamare bene, ma anche il solo metterli sulle fette di pane e lasciare che le "ammorbino", piano piano, va bene.
Si mette in frigo e si lascia riposare per un paio d'ore (almeno io faccio così).
Per l'ora del desinare, lo si toglie dal frigo, io ci spargo ancora un'altro pò d'olio per rivitalizzarlo e ... gnammete. ^___^
Se avanza qualcosa, si ripone tutto in frigo e la si mangia a cena o per il pranzo dell'indomani.
E l'estate avanza...
"Un'estate al maaaareee,
voglia di remaaaareeee,
fare il bagno al laaaargooo
per vedere gli ombrelloni, oni, oni, oni ....."
Ciao Giuni! [non solo "Alghero" e "ombrelloni"]
-------------------------------------
La panzanella della foto è stata fatta con friselle, pomodoro, cipolla bianca (la rossa non l'avevo), feta, olio, sale e pepe... non è venuta male
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
9 commenti:
Che buona, piace tanto anche a me, devo solo cercare di usare pane bio per problemi di intolleranze ma è un dettaglio!
ciaoo
bella questa versione e veramente estiva, da noi in liguria la chiamiamo bagnun del marinaio e in più ci aggiungiamo le acciughe sotto sale.
comunque complimenti per la ricetta, veramente sfiziosa.
Nella versione più romana, al banale basilico si sostituisce la mentuccia. Provare per credere!
Zorronel l'immortale ... tu quoque!!
Sigh.. sono commossa. :-°°)
Proverò con la mentuccia, che sicuramente rende più, ahem come dire, frizzante il piatto proposto.
@ Marinella e La piccola casa: grazie per i consigli e l'incoraggiamento... certo che anche due acciughine.... ah, no.. i sacri voti al vegetarianesimo poi vanno a farsi benedire ^____^
Grazie a tutti!
soronel cosa sento le mie orecchie.... banale basilico.... mai hai ma assaggiato il vero basilico di pra??
Questa del basilico di Pra mi manca. Ho un'amica e collega d'ufficio che viene da Imperia e ogni volta che può mi tesse le lodi del basilico ligure e di quello che suo papà coltiva nell'orto di casa.
Il basilico ha un'odore, oserei dire, inebriante.... fateme andà a cucinà!
Grazie Max per il consiglio, lunedì tampino la collega.
IL basilico viene coltivato in tutta la liguria, in particolare ad Albenga, ma la qualità storicamente più pregiata è quella di Pra. Pra è un quartiere di Genova, a ponente, tra Pegli e Voltri. Il suo profumo è una cosa unica e il pesto fatto con esso è inimitabile.
Le stesse parole della collega quando le ho chiesto del basilico di Pra: è andata in deliquio.
Signurì... lei me deve scusà... ma ie so de paise...insomma famece a capì non so strutta come voi.. ie vive su pe n'a muntagna... ciaie un bo' de galline, 3 pecuri... 1 mundone..(bellu è...) e 4 capri.
M'annu dittu che voi facete le ricette pe' nenternè.. ie non ne sacciu niente...l'amica mia me strilleva che jva a navigà.. sacciu un cavulo...moh.. signò te vulia dì du' cose... na vorta ce magnavamo la panzanella... co li pommidori dell'ortu... ma te sembra giusto che mo' li pommidori ce li mannano li cinesi? L'altra sera davanti lu focu me stio a fa la panzanella... c'ho missu tre pommidori... l'aldri due se so ritirati... non ce stiano più....
Me lo poi publicààà?? Pozzi pia un curbu a tutti li governanti...
Posta un commento