martedì 13 marzo 2007

Orate fratres et sorores


Ameeeeen!
Domenica scorsa, scampagnata in Sabina alla ricerca di una vera spiritualità trascendentale.
Eh? O___o
Vabbè, gitarella all'abbazia di Farfa e a S. Maria in Vescovìo per spezzare la monotonia delle domeniche passate e ciondolare a casa.
La foto è di S. Maria, perchè quelle di Farfa non è che siano venute un granchè, per una bella foto dell'entrata a Farfa reindirizzo qui.
Farfa è sicuramente un posticino carino. La chiesa con annesso monastero sono da visitare, ma anche il paesino che gravita intorno non è male. Per arrivarci abbiamo preso la Salaria e in un'oretta ... ecchice qua.
Visita alla chiesa, con messa inclusa perchè al ranocchio piaceva e io invece ho sonnecchiato, non al monastero perchè ... "nun c'avevamo una lira", essendoci dimenticati la moneta sonante a casa [ahò, ma noi ogni volta che andiamo da qualche parte dimentichiamo qualcosa!] Giretto per il paesino composto da quattro, diconsi quattro, case tutte molto carine (vai qui per vedere le foto del paesello), rottura di maroni ai molteplici gatti presenti nelle viuzze del paesello e poi via, verso l'altro santuario di cui non sapevamo nulla e che il naturalista aveva individuato sulla cartina "Che facciamo? Andiamo qua?" - "E andiamo" [entusiasta io, eh?]. Per la cronaca, lui voleva andare alla riserva naturale di Tevere-Farfa ma pensa che ti ripensa, ha puntato il dito (su mio suggerimento, of course, ^___^) sulla chiesina.
Attraversati non so quanti paesini, per stradine quasi deserte, ma con panorami veramente notevoli, eccoci giunti alla nostra seconda méta: S. Maria in Vescovìo (con l'accento sulla i).
Carina, ma quante macchine, ci sarà un matrimonio? No... attaccato alla chiesa c'è un ristorante preso d'assalto dagli indigeni, penso, o da persone che conoscono bene la zona perchè, assicuro, arrivarci non è così intuitivo.
Ci piazziamo in una panchina proprio di fronte alla chiesa, consumiamo il nostro frugale pasto che c'eravamo portati da casa (io il seitan non lo faccio più) e poi via per un'escursione interna ed esterna del complesso.
Aggirato il ristorante abbiamo fatto anche una "breve" (per i canoni del naturalista) passeggiata seguendo una strada che costeggiava la chiesa










Ecco il complesso visto da dietro.
Rientro a casa seguendo la via Tiberina, stavolta, con me che mi addormento in macchina come una pupa... Ronf, ronf, ronf.
Giudizio complessivo: 7
La giornata era bella, i posti visitati suggestivi, io non ho scassato i maroni al naturalista ed è già un bel risultato! ^___^
E dulcis in fundo, ecco una foto di me che avanzo con piglio deciso, da "capitano madamo" come mi definisce l'altra metà, su per la stradina di S. Maria in Vescovìo



















Orate frates et sorores.......

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Che bella gita, Morrigan!
A Farfa non vado da una vita, ma la ricordo bellissima. E la riserva di Tevere Farfa merita sicuramente un visita, anche se c'è il rischio che il tuo Principe Ranocchio si perda per acquitrini!

Morrigan ha detto...

Cara Hirilla ricordati di Tuscania!!!!
:-D
E faremo un'altra tappa a Farfa ma stavolta alla riserva. Ti vuoi unire? ^__^
Ciaoooo

Anonimo ha detto...

Molto volentieri!!
Già ci vedo, infangate e luride, a cercar rane e nutrie dietro al tuo naturalista! :D

Morrigan ha detto...

E bè.. è qui il divertimento, no? O__o