(L'hummus che fa "pendant" con il tavolo)
Ricettina superveloce di questo piatto mediorientale che ho imparato ad apprezzare durante il mio viaggio di nozze, a Cipro turca e poi in Turchia (e già son passati dieci anni, dieci), e che poi ho potuto gustare in loco, in altri viaggi. Qui, in terra italica, ho trovato l'hummus già pronto, quello in barattolo che, sì, è buonino però sa troppo di conserva.
E dunque, un giorno che giringiricchiavo per la rete e mi stavo rintontonendo sul canale You Tube di Jamie Oliver dedicato a come spendere poco e mangiare dignitosamente, noto che il simpatico cuoco illustra la ricetta dell'hummus. L'illustrazione è alla maniera di Oliver, ossia "bombastica", roboante, ma c'è qualcosa che non mi convince perchè il giovine mette dello yogurt nella ricetta. Boh? Vabbè, mi pascio della spieghescion ma poi You Tube mi consiglia, nella barra a destra del video, altri video sulla preparazione dell'hummus che comincio a guardare. Uno di questi mi colpisce perché vede una signora mediorientale preparare l'hummus senza tanti fronzoli e macchinari. Ah, mi son dimenticata di dire che nelle ricette da me visionate, oltre a quella di Oliver, il frullatore la faceva da padrone, invece, nel video della signora tutto è fatto a mano ossia i ceci (base dell'hummus) sono pestati con il pestello e stoppe. E allora mi son detta: "ma sai che te dico? Che mo' ce provo pure io", e così ho fatto.
Ecco la mia ricettina dell'hummus casalingo e semplice e che si prepara in poco tempo.
Ingredienti per ... boh? Regolatevi come meglio credete
* Ceci lessati (o della scatola o lessati "autarchicamente")
* Tahin (pasta di sesamo, bè quella l'ho comprata in una drogheria specializzata, che farla da sola forse l'è un po' un problema. Di solito si trova o nei negozi bio oppure in qualche drogheria che vende delicatessen estere. Si potrebbe provare, non l'ho ancora fatto, a vedere se la vendono anche i negozietti di verdura dei pakistan-bangladesh-marocco che oltre alle verdure vendono salsine particolari)
* uno spicchio d'aglio (se lo si desidera)
* sale
* olio
* limone
Tempo di preparazione: 10 minuti (se si usano i ceci in scatola)
Prendere i ceci, metterli in una ciotola e con un pestello iniziare il loro sfrangimento. Procedere con calma e sangue freddo fino a che non si crea una pappolea che non sarà mai come quella del frullatore (a meno che non si vogliano passare ore e ore e ore a pestare), ma ridurrà in una poltiglia indefinita i ceci. La consistenza della poltiglia, però, non sarà del tutto omogenea, magari qualche pezzettino di cecio rimane, ma è quello che dà più sapore alla cremina.
(Ecco lo sfrangimento di ceci)
Appena siete soddisfatti del livello di pappolea raggiunto, aggiungere (io faccio a occhio) la tahin il cui quantitativo non dovrà essere uguale o superiore ai ceci (altrimenti l'hummus diventa un po' immangiabile). Diciamo che la proporzione potrebbe essere 1:3 ossia una parte di tahin e 3 di ceci. La tahin, infatti, è una pasta di semi di sesamo molto pastosa e oleosa. Io non riesco a mangiarla così nuda e cruda come si presenta, la devo accompagnare con qualche cosa, ma nulla vieta di provare.
Ritornando a noi, aggiungere la tahin, un po' di sale, lo spicchio d'aglio ben tritato (o anche no, dipende dai gusti) un filino d'olio e cominciare a mescolare il tutto fino a che non si forma una bella cremina. Aggiustare di sale e olio e aggiungere il succo di mezzo limone (ma anche qui dipende dalla quantità di hummus preparato).
(Incorporo altra tahin per aggiustare il tiro del sapore) |
(Si incorpora la tahin, il cui barattolo si vede sullo sfondo) |
Comporre l'hummus su un piattino o una ciotolina in modo che si crei una depressione nella cremina, ove verserete un goccio d'olio e qualche fogliolina di menta (che io non avevo e che nella foto, quindi, non c'è). L'hummus è pronto per essere mangiato o da solo o come accompagnamento ai piatti che più vi piacciono.
L'hummus, almeno nei paesi del Medio Oriente, viene servito come antipasto insieme a tanti altri piattini di sfizioserie e golosità; vi si puccia un po' di pane e via ma, come detto, nulla vieta di provarlo anche in combinata con altri cibi.