Questa è una ricetta che sa di certezza. Certezza degli ingredienti utilizzati ma soprattutto certezza nelle dosi :-))
Insomma, una ricetta fatta a naso, ma che è riuscita benissimo.
In pratica, si è voluto preparare dei biscotti seguendo l'estro del momento e quello che aggradava di più mettere all'interno.
Non ci sono, quindi, dosi prestabilite perché tutto è stato fatto ad occhio quindi non posso dar certezze - come invece avevo scritto nell'incipit per depistare, ovviamente.
L'unica certezza era la consistenza dell'agglomerato che si andava formando man mano sotto le mani: quando si è stati certi della sua morbidezza e del fatto che poteva essere lavorato con il mattarello, allora si è avuta l'illuminazione, la certezza che il composto aveva trovato il suo punto di stabilità ed era pronto per la fase due della ricetta: l'utilizzo degli stampini per dar forma ai biscotti.
Indi per cui laonde ecco come son venuti fuori i biscotti al BOH?
Farina, quanta? Boh?
Burro, quanto? Boh?
Miele, quanto? Boh?
Uvetta quanta? Boh?
Latte quanto? Boh?
lievito, una bustina (l'unica certezza, almeno per la dose)
Svolgimento:
lavorare tutti gli ingredienti di cui sopra fino a quando non si forma una palla morbidona.
Da essa prendere, di volta per volta il quantitativo necessario per tirare una piccola sfoglia per ricavarne dei biscottini con delle formine già approntate alla bisogna oppure con l'estro del momento che vi guiderà nel trovare le forme più strane da dare ai vostri biscotti.
Mettere in forno a 220° per una decina di minuti, stando attenti a controllare che non si brucino e a rigirarli appena si bruniscono sotto.
Conservarli in una scatola di alluminio e buona colazione o merenda o pranzo o spuntino di mezzanotte o quello che vi pare!