mercoledì 31 dicembre 2008

Brodino di broccolo


Continuando nell'ascesi e nella purificazione, non solo dello spirito ma anche del corpo in questo periodo di crapule mangerecce, ecco cosa mi sono preparata per affrontare al meglio lo sprint finale di stasera ove, nella macchia di Fregene, un manipolo di ardimentosi tolkieniani si sono dati appuntamento per salutare il nuovo sol dell'avvenir e sperare che il 2009 spazzi via le negatività accumulate nell'anno bisesto-anno funesto (bè per me lo è stato).
O che d'è 'sta brodaglia! Bravi, proprio di brodaglia si tratta, ma nutriente e veloce da preparare.
Si prende un bel broccolo verde, lo si monda per bene, e lo si mette a cuocere in pentola con ... bè, bà, boh? un po' d'acqua che permetta alla verdura di galleggiare e muoversi un tantino. Attenzione, in pentola va cotto tutto: infiorescenze, gambi (tagliati a dadini) e foglie; non si spreca nulla! L'acqua sarà stata precedentemente "addizionata" con dado vegetale, che dovrebbe fornire un po' di sapore alla pietanza.
Portata a cottura la verdura in questione, si estraggono alcuni esemplari di infiorescenze del broccolo, le si mettono da parte e il resto lo si frulla con il minipimer.
Si impiatta e si degusta condito con un po' di olio a crudo e volendo con del parmigiano grattugiato (io devo far andare il "truciolato", alias lievito in scaglie, perché altrimenti farà la muffa se non lo uso, e poi è buono!).
Signori! Con questo illuminante post io auguro a tutti i miei _n_lettori sparsi per l'orbe terracqueo un sereno anno nuovo! Tabatughina (di cui dò poche notizie, lo so, ma mi rimetterò in pari) sta bene e ora si sta godendo le vacanze nelle lande sabaude e sia io che il naturalista la raggiungeremo nuovamente il 2 gennaio.
Per cui, con un miao e un ciao saluto tutti e arrivederci nel 2009!
Capperi come passa il tempo! Non mi sono neanche accorta che il 14 di questo mese il mio blog ha compiuto due anni! Piccino, ne ha da fare ancora di strada... forse! ^___^
Bacioni!

mercoledì 24 dicembre 2008

Limo-insalata



Non so come altro chiamarla.
Perchè questa pietanza? Per affrontare meglio le crapule mangerecce che vedranno protagonisti buona parte degli abitanti di questo pianeta (mentre un discreto numero muore di fame!)
L'ho assaggiata poche settimane fa, quando sono stata in Sicilia ospite di mia zia paterna, e mi ha subito colpito perché le motivazioni addotte per preparare questa sorta di pseudo insalata sono le stesse che aveva spiegato pochi giorni prima la mia prof. di farmacognosia (ho già scritto che sto frequentando un corso di erboristeria? Sì!); ella affermò che per riequilibrare stomaco e intestino, e addirittura per aiutare in caso di stipsi, è bene mangiare 1/2 limone la mattina appena svegli e berne il succo diluito con un po' di acqua calda. Il succo del limone, infatti, non ha proprietà astringenti (come si suol credere) ma riequilibranti della flora intestinale per cui se soffri della maledizione di Montezuma il limone ti aiuta a bloccarla proprio perchè agisce sulla flora. Lo stesso per la stipsi. Assunto in cotal guisa, e con l'aggiunta anche dei fermenti lattici e di una dieta ad alto contenuto di fibre, la funzione intestinale può essere ristabilita naturalmente senza l'ausilio di pasticche e pasticchette che altro non fanno che sì alleviare il problema al momento, ma poi rendono stomaco e intestino "atonici", inerti, non permettendo più una sana peristalsi effettuata in modo autonomo... e resti legato a vita alle pasticchette.
Ordunque, dicevo, mentre io e il naturalista ci trovavamo in Sicilia mia zia se ne esce una mattina con questa ricetta. Non stavamo particolarmente male, ma nel parlare di piatti tradizionali e di effetti sull'apparato digerente è venuta fuori la limo-insalata. Tale pietanza, come ella raccontò, veniva preparata in caso di sommovimenti intestinali non graditi e di bagordi mangerecci. Mia nonna la preparava di tanto in tanto perchè "aiutava a ripulire l'organismo". Ah, sana sapienza popolare, e mia nonna non aveva studiato, non era andata dall'erborista ma aveva appreso, come ha fatto mia zia e come ho fatto io, dai propri genitori e nonni cosa fare per lo stomaco birichino.
Per farla breve, il procedimento è semplice.
Si pela un limone e si taglia a fettine sottili, lo si condisce con olio e sale e con il succo di un altro limone e si aggiunge acqua calda. Vi si ammollano anche alcune fette di pane e si mangia la mattina a colazione.
Occorre avere volontà e stomaco forte perchè il sapore non è che sia dei migliori, anche se l'olio aiuta a mandar giù il limone.
Buone feste a tutti quanti e siate parchi (e poco "porchi" ^__^)
Morrigan in partenza per le lande sabaude con naturalista, Tabatuga e Alessiettuccettinaaaa!

lunedì 22 dicembre 2008

Dello spirito natalizio...

Io non ce l'ho proprio.
Non me lo sento, non riesco a viverlo, non riesco a farlo mio. Ma perchè dovrei, poi? O__o
Eppure so, nei miei ricordi è rimasta la sensazione, che quand'ero più giovane _io_ l'atmosfera natalizia la sentivo di più. Forse perchè erano ancora vivi i miei genitori, forse perchè mia mamma cominciava ad addobbare la casa, a fare il presepe, a preparare agnolotti e tortellini ed io e mia sorella l'aiutavamo e c'era un coinvolgimento maggiore. Forse perchè per me il Natale era sinonimo di "andare a Perugia a trovare la nonna e i cuginetti", passare dei bei momenti (me li ricordo come una sensazione ovattata) sia in casa ma soprattutto in giro per la cittadina. Mi piaceva molto passeggiare per i vicoli di Perugia in compagnia di mia cugina Tiziana, che mi faceva far "le vasche" per corso Vannucci, al centro, - panf, panf - per poi rientrare a casa passeggiando per i dedali di viuzze di cui Perugia centro è piena.
Boh? Sarà che non riesco più a sintonizzarmi con una festività che più vado avanti e più mi sembra "consumistica e consumistica e consumistica". Ho l'impressione che un tempo, parecchi anni fa, il Natale venisse sentito di più dal punto di vista religioso ma anche come momento di "condivisione e riunione" per i membri di quelle famiglie che, per ragioni lavorative, si trovavano a lavorare per buona parte dell'anno lontani dai loro cari. E forse aveva un senso fare regali a Natale visto che durante l'anno non ci si poteva permettere di soddisfare qualsiasi capriccio voluttuario, non si era abituati ad avere "tutto e subito" come accade oggi; il Natale non rappresentava solo un momento di introspezione e, per i credenti, di celebrazione della nascita del Messia, ma era l'occasione, per molte famiglie, di riunirsi attorno a un desco (poi se tale riunione fosse felice o meno, e bè, questo è affare delle famiglie) e rivedersi dopo tanto tempo, mangiare cibo che durante l'anno non si era soliti mangiare, regalare oggetti che durante l'anno, neanche ti saresti sognato di comprare.
Boh? Non so, forse parlo per frasi fatte o con una visione troppo semplicistica della vita, ma a me più passa il tempo e più i servizi al telegiornale sul Natale (che poi sono sempre gli stessi anno dopo anno) cominciano a dare sui nervi. E le lucine per strada non mi trasmettono più quel senso di festa che sentivo gli anni passati, e i regali poi, ancora non ho fatto nulla e forse nulla farò. :-[
Braccine corte ^__^? Disinteresse per gli amici e le persone care che mi stanno vicino? Pigrizia?
So soltanto che quest'anno non ho combinato una beneamata cippa per le imminenti vacanze natalizie, che mi vedranno nelle lande sabaude da domani e fino al 28 p.v. e poi dal 2 al 13 gennaio! Ho il rientro lavorativo il 29 :-[
Sto forse cercando una risicata giustificazione che, in realtà, non mi esime dai miei "peccati"?
Pazienza.
Salutoni a tutti i bloggers e agli affezionati tre_lettori_tre che mi seguono e hanno ancora voglia di seguirmi.
Buone festività e buon anno!!!
Miaooooo!

giovedì 11 dicembre 2008

La(r)go Preneste

(immagine tratta da Internet - presente su numerosi quotidiani on line; siamo sul lungotevere Aventino a Roma, ieri notte o nella prima mattina; figuriamoci che poteva essere stamattina; avranno chiuso al traffico)

Diluvia, e diluvia, e diluvia, e scroscia, e tuona, e lampa....
E stamattina il caro Largo Preneste si è trasformato in "lago" Preneste (la situazione era come quella della foto): inquietante.
Traffico deviato, tram fermi, autobus sostitutivi, gente che sbraitava per salire sui mezzi "ahò e fateve più in là che al centro c'è posto!" no veramente ci sono io che sono alta un metro e una banana e fra la folla può sembrare che ci sia posto libero, ma così non è, oh simpatica signora!
"Io sto ad aspetta' da 'n'ora, fateme entra'!" cara signora, sei a due fermate dal capolinea, perchè non te la sei fatta a piedi e non hai preso il bus dal capolinea? Magari trovavi anche posto a sedere! ^___^
Già stanotte mi ero "arrisbigliata" con il magone per la pioggia che sentivo scendere sempre più copiosa, e per i lampi e tuoni che non mi facevano stare tranquilla. Stamattina, poi, andando a prendere il tram vedo che è stato sostituito dal bus. "Ahia, brutto segno", e infatti.
I tram non potevano andare oltre La(r)go Preneste a causa dell'acqua alta e le corse erano state sostituite con simpatici (?) bus che finivano la loro corsa a Porta Maggiore, dove eri costretto al trasbordo e a riprendere un altro mezzo (in questo caso un tram ^__^) per arrivare fino a Termini (e viceversa per chi doveva andare a Centocelle: da Termini a Porta Maggiore con il tram e poi autobus).
E tutto intorno il caos; vigili che non sapevano più che "pesci" pigliare in mezzo alla baraonda causata dal traffico; la "ggente" che forniva consigli - non richiesti - su come gestire il traffico e come guidare l'autobus (ma se sei tanto bravo perchè non scendi e non prendi il posto del vigile o dell'autista). Sguardi persi e leggermente in preda al panico poichè non si sapeva bene per quale motivo si era saliti sul bus e non sul tram "Ma c'è stato un'incidente?" - "Ma i fulmini hanno mandato in tilt la centralina elettrica che fa viaggiare i tram?" - "Ma se sul bus c'è scritto 5/19 vuol dire che arriva fino a Piazza Risorgimento?"* O.o
Insomma, una bella mattinata delirante. A me è andata abbastanza bene: sono uscita da casa alle 7.30 e sono arrivata al lavoro alle 9.00. Credevo peggio.
Stasera, oltre al corso di erboristeria, anche la serata tolkieniana con i Proudneck. Speriamo che la pioggia si contenga.
Splash!

*Il tram 19, effettivamente, arriva fino a piazza Risorgimento, ma se sul bus viene scritto 5/19 vuol dire che quel mezzo sostituisce i tram n. 5 e n. 19 e non va oltre Porta Maggiore, altrimenti dovrebbe scindersi: il 19 solitamente gira a destra, verso San Lorenzo, e il 5 a sinistra, verso l'Esquilino O___o

giovedì 4 dicembre 2008

La pappolea*


Quando di pane ve ne avanza a iosa,
e disfarvene volete, senza posa,
allora questo piatto, sobrio e sano,
in vostro aiuto giunge e dà una mano.
Prendete il pane, un po' raffermo e tosto;
tagliatelo, smembratelo e messo poi in quel posto,
che è la pentola di coccio - che pensate -,
conditelo con brodo, sale e pepe e cucinate.
Fate bollire il tutto piano piano,
di modo che lo pane si trasformi
da cibo duro, secco e spezzadenti,
in una pappolea* gustosa e salvadenti.
Ecco, or la pietanza è cotta e pronta all'uso,
che è quello suo proprio naturale:
l'essere gustata con voracità animale;
per quanto buona e morbida essa sia,
Viva la pappolea*, e lunga vita "a tia"**!



*@Registered trademark by "la ragazza con l'aspirazione"
** a te, in siciliano

P.S: il truciolato che si vede sopra la pappolea è lievito in scaglie!

lunedì 1 dicembre 2008

Ohm mani padme uhm

(Immagine tratta dal sito http://www.centrodharmakaruna.com/)

Di rientro da un ritiro meditativo di tre giorni a Pomaia, presso l'Istituto Lama Tzong Khapa, condotto dal maestro Thanavaro, mi sento ancora un "pochettiello" avulsa dalla realtà ... questa condizione di "stasi" quanto durerà?
Ohm!

lunedì 17 novembre 2008

Helva!



Capperi, capperini!
Non so cosa mi stia prendendo, non so proprio cosa sto avendo, ma riesco a stare dietro al blogghe in maniera sempre più sporadica. Mah?
Gli impegni così urgenti? La fiacca che la fa da padrone? Sta di fatto che il pensiero di pubblicare qualcosa diventa più un "pensiero" che una soddisfazione.
Me starò a stufa'? Vabbuò.
Per la serie: "piatti cucinati con i preparati pronti" ecco a voi un classico dolce dolcerrimo dell'area turca: l'Helva! E' uno dei dolci turchi più antichi, addirittura pare venisse preparato in Anatolia prima dell'arrivo dei turchi, ed è consumato soprattutto in occasioni speciali quali il Ramadan o nei battesimi e nei funerali. Ah però! O__O
La versione più comune dell'helva è quella preparata con il semolino (che poi è quella che abbiamo mangiato noi), latte e pinoli e si chiama - vedi busta - İrmik Helvası.



Vi è anche il Tahin Helvası preparato con i semi di sesamo ma questo, purtroppo, non l'abbiamo comprato. Ripensare a questo dolce mi fa venire l'acquolina e il picco glicemico mi sale a mille, ma è veramente una "porcata" in senso positivissimo.
Ovviamente, essendo un preparato in busta, la preparazione è risultata molto semplice.
750 ml di latte più il preparato; far bollire per venti minuti, mettere in un contenitore per dargli la forma che più si desidera (noi si è usato un tupperware rettangolare) e poi metterlo in frigo per farlo rapprendere bene e, soprattutto, per farlo raffreddare e poi poterlo tagliare e gustare in tutta la sua "dolcezza".


Eeehhh.
A presto, a tempi migliori e soprattutto in periodi in cui avrò qualcosa da scrivere di sensato.
Baciozzi

lunedì 10 novembre 2008

Stracciatella


E' un piatto che, a seconda delle latitudini italiche, varia nella composizione e nella preparazione. E pecchè?
Perchè se parlo di "stracciatella" a un nordico probabilmente gli verrà in mente il gelato, se parlo di stracciatella a un centrista-sudista probabilmente penserà alla minestra a base d'uovo che ora vado ad illustrare.
Per me la stracciatella ha la stessa valenza che le "madeleines" proustiane avevano per lo scrittore francese: sono un ritorno all'infanzia e a determinati ricordi di persone e momenti.
Non so perchè mi piace così tanto (o forse sì ^__^), so soltanto che durante i freddi inverni romani (bè dai, quando le stagioni erano stagioni, a dicembre a Roma faceva freddino anzichenò) io, mia sorella e mia mamma ci godevamo il tepore della cucina riscaldata per mezzo del forno a gas acceso (anche se non ci si cucinava nulla il forno era - e per me continua ad essere, con buona pace del consumo di gas - un buon mezzo per riscaldare la cucina d'inverno).
Dicevamo, il fantastico trio si riuniva in cucina (sto parlando di più di trent'anni fa) per stare al caldo, preparare pranzo o cena (mamma), disegnare e fare i compiti (io e sorella) e di tanto in tanto guardare la TV.
Ebbene, in una fredda serata, non so come, a mia mamma viene in mente di preparare questa minestrina a base d'uovo. Non so se già la conosceva e la mangiava durante la sua infanzia, o le fu suggerita da alcune amiche, sta di fatto che ricordo ancora la sera in cui la preparò la prima volta (no, il giorno no e neanche l'anno, ma il momento quello sì!) e quanto mi piacque quando la mangiai. Ancora oggi, se per caso in un ristorante trovo nel menù "stracciatella", può essere ferragosto ed esserci +50° all'ombra ma a tale pietanza non rinuncio, e cerco di prepararla spesso anche a casa.
E' semplicissima!
Ingredienti:

Brodo vegetale (la quantità varia a seconda di quante persone si è; per me e il naturalista è sufficiente una pentola con 1/2 litro di brodo)
Uova (francamente la proporzione "un uovo a persona" non mi soddisfa molto per cui abbondo un po')
sale (con parsimonia che c'è già il brodo)
parmigiano grattugiato (abbondante)
pepe e un po' d'olio

Preparare il brodo e quando arriva a bollore aggiungervi le uova precedentemente sbattute insieme al parmigiano e a un pochino di sale. Spegnere il fuoco, girare bene bene in modo che l'uovo si cuocia e servire ben caldo con una spruzzata di parmigiano, un po' di pepe e un goccino d'olio.
Qui ritratta c'è la versione "rinforzata" ossia ci ho aggiunto un po' di quadrucci, cosa che avevo già fatto con quest'altra minestra.
Buona mangiata!



domenica 9 novembre 2008

Premio Dardos


Ringrazio pubblicamente Stellafede per avermi "premiata"! ^___^
Grazie Stellina, mi ha fatto veramente piacere, soprattutto leggere la motivazione che ora vado a copincollare!

"Questo è un premio che riconosce i valori che ogni blogger dimostra ogni giorno nel suo impegno a trasmettere valori culturali, etici, letterari e personali."

Capperi!!! O___o
E io faccio ciò? A volte non me ne rendo conto.

"In breve mostra la sua creatività in ogni cosa che fa"

Sì sul creativo ci sto!

"Regole:
1) Accettare e visualizzare l’immagine del premio e far rispettare le regole"

fatto!

"2) Linkare il blog che ti ha premiato"

fatto!

"3) Premiare altri 15 blog e avvisarli del premio."

Altri 15 bloggers?
Ahia! Qua la vedo dura. Per ora, more solito, passo... poi si vedrà.
Grazie ancora Stellafede!

venerdì 31 ottobre 2008

Samhain

(Immagine tratta dal sito http://motherearthicons.splinder.com/post/14124128/Samhain+1)

Sono in preda all'accidia, all'ignavia, alla pigrizia... latito nel blog per mancanza di idee e perchè mi sto chiedendo "ma chi me l'ha fatto fare?"
Ma bando alle ciance!
Oggi, 31 ottobre, è la vigilia di Ognissanti, Halloween, Samhain.
E bè, ormai si sa che tale ricorrenza ha un'origine "pagana", legata alle antiche popolazioni celtiche che con il termine Samhain (gaelico, pron. saun) indicavano la fine della gioiosa estate, la fine del periodo del raccolto e l'inizio della stagione invernale con l'arrivo del freddo e gelido inverno che avrebbe messo per un po' tutto a tacere. Una sorta di "piccola morte", in pratica.
Samhain cadeva il primo novembre e il 31 ottobre, alla vigilia, si celebrava questo passaggio, dalla luce al buio, soprattutto "festeggiando" attorno a grandi falò dai quali ogni famiglia prendeva il fuoco per illuminare le proprie case e immagazzinando il cibo per i mesi invernali. Ma la festa non era solo un momento "terreno", volto ad assicurarsi la sopravvivenza durante l'inverno, era anche un momento spirituale perchè venivano ricordati coloro che erano morti. Era quindi un giorno particolarissimo anche perchè si credeva che, durante la notte fra il 31 ottobre e il 1° novembre, le barriere fra il mondo dei morti e dei vivi diventassero molto labili e poteva così accadere che i morti ritornassero a visitare sia i luoghi ove avevano vissuto che le persone a loro care, e i vivi potessero perdersi nel regno dei morti.
Mi ha sempre intrigato questa visione della festa e mi ricordo anche di un libro scritto da Neil Gaiman (Stardust) ove si narrano le vicende di un giovane abitante di un villaggio posto ai confini con il mondo fatato. Durante la fiera annuale del villaggio, che cade ovviamente una volta l'anno e non ricordo però quando, i confini tra il mondo degli umani e quello delle fate possono essere attraversati senza problemi in entrambe le direzioni: che tale giorno sia Samhain? Ora ho ricordi confusi.
Molteplici sono i siti dedicati a questa giornata, e basta fare una veloce ricerchina su Google per apprendere tutto l'apprendibile ^__^ su questa ricorrenza, ripresa poi dal cristianesimo e cambiata in Tutti i Santi e i Morti.
Sul fatto che sia più una festa "nordica" che mediterranea, mah? Esisteva al tempo dei celti, esisteva al tempo dei romani (anche se in una data diversa), perchè non può esserci ora?
Certo, come il Natale, adesso è più l'aspetto consumistico che viene messo in evidenza: e il costumino carnevalesco, e i dolciumi e i piatti tipici, e i fiori... ah! i fiori!
In Sicilia ricordo che per Tutti i Santi e i Morti si davano - e forse si continuano a dare ancora - le "ossa dei morti" (crozzi i mortu), dolci fatti con la mandorla, se non sbaglio, e sono i morti che portano i regali ai bimbi - come babbo natale e la befana. A Perugia mamma mi parlava delle pinoccate, ma ho un turbine nella mente oggi e potrei sbagliare.
Quali sono i piatti regionali tipici di questo periodo? O le ricorrenze che si è soliti fare?
Qualcuno vuol contribuire? Così, tanto per farmi gli affari vostri e stilare una sorta di elenco che non vada perduto nella memoria a venire! ^___^
Io credo che combinerò una beneamata cippa questa sera, se non accendere un lumino dentro un portacandele a forma di zucca in ricordo delle feste attorno ai falò.
Sul dolcetto o scherzetto nun c'ho più l'età, e sul mangiare la zucca ... ho il frigo vuoto: forse vado da Alessiettuccettina! ^__^
Buon Samhain a tutti!

martedì 21 ottobre 2008

Die Käse-Streusel Torte



Bella vero?
Ma che d'è? E' una torta, una torta al formaggio, una Käse-streusel come la chiamano in Germania, perchè noi questa abbiamo mangiato nelle terre del Reich e ci è piaciuta così tanto che abbiamo voluto rifarla.
E' venuta bene, vero? La morbida crosticina sopra e sotto, tutto burro e farina, il ripieno di ricotta e yogurt, la maestria nell'averla saputa cuocere... eh sì, sono soddisfazioni, soprattutto se riesci a farla con ....
questo preparato!


Uauauauauauauaua
E vabbè, scusate! E' che quando siamo stati in Germania quest'estate abbiamo comprato un po' di schifezzelle dolci e salate e questa è stata la prima cosa che abbiamo preparato da quando siam tornati. Non era male!
Adesso dobbiamo finire i Knödel, un'altra torta al formaggio e qualche zuppa contadina! Gnammmete!
^______________^


venerdì 17 ottobre 2008

Le parmamelanzane


Bè, non posso definire parmigiana di melanzane questo piattone che ho preparato, e che io e il naturalista ci siamo sbafati in men che non si dica. E' una parmigiana sui generis perchè manca la melanzana fritta, ma nel complesso non è venuta affatto male.
Ecco come si è proceduto.

Ingredienti:
due belle melanzane viola, tonde
pomodori per il sugo
una mozzarella
erbette (timo, maggiorana)
sale e pepe
olio e.v.o

Si lavano le melanzane, non si sbucciano ma si tagliano a fette e io le ho messe pure a scolare un po' per fargli perdere la loro acqua in eccesso. Acqua che hanno ripreso immediatamente quando, terminata la fase di scolatura, le ho gettate - poco per volta - nell'acqua bollente per farle "cuocere" un pochino. Ogni fetta di melanzana la lasciavo per massimo due-tre minuti.
Mentre le melanzane scolavano ho pelato i pomodori da sugo, li ho pestati ben bene in modo che si creasse un sughetto fresco a cui ho aggiunto olio, sale, pepe e le erbette. Ho mescolato ben bene e poi, compiuta anche questa operazione, è cominciata la messa in posa delle melanzane. In una teglia ho creato più strati di melanzane a cui aggiungevo - a ogni strato - la mozzarella tagliata a dadini sottili, il sughetto di pomodoro, un pochino di olio e il timo e la maggiorana. Terminata la stratificazione ho posto il tutto in forno, già caldo a 200°, e ho lasciato cuocere per una mezz'ora e forse più.



Visivamente la resa non è niente male, ma anche al gusto la "parmamelanzana" ha superato la prova, seppure rimane un po' più "acquosetta", ma se "magna" ugualmente.
Certo, la melanzana fritta.... Ahia! Il fegato!
Buona giornata a tutti!

venerdì 10 ottobre 2008

"A bbroccolo!!!!" ^______^


Saltuariamente, nell'intercalare romanesco, si ode questa locuzione interiettiva per indicare un individuo momentaneamente (o sempiternamente) soggetto ad un attimo di smarrimento tale da fargli compiere azioni che, agli occhi dei più, vengono viste come esempi di dabbenaggine; per cotal motivo si sente l'esigenza (spesso non richiesta) di riprendere il malcapitato per farlo tornare alla realtà utilizzando questi intercalari.
Per dare maggiore forza espressiva al lemma è importante che l'accento vada sulle prime tre lettere, cercando di calcare sulla prima B (magari raddoppiandola) e accentuando molto la prima O: "A BBrOccolooo!" Non sentite come tutta la bocca si pasce non solo del suono ma anche della corposità di tale vocabolo? ^___^
Questa locuzione, seppur ormai desueta, è fra le più eleganti ... non sto a dirvi le altre. Ma cosa c'entra tale spiegazione linguistica (che spero sia stata chiara ai più, altrimenti vi annovero nella rosa dei broccoli!) con la ricetta che andrò ad illustrare?
E' che ho usato i broccoletti, tutto qua!
Questo "broccol-tortino" non è venuto niente male ed ecco in che modo sono andata a prepararlo.

Ingredienti

per la pasta:
farina di grano integrale
sale
olio
acqua

per il ripieno:
broccoletti (foglie e "fiori")
soia destrutturata ^___^
2 uova
grana grattugiato
sale e pepe


Non do le dosi perchè io vado a occhio e non so proprio dire quanta farina ho usato, però ne ho usata in quantità tale che ci ho foderato una bella teglia e mi è avanzata anche della pasta per decorare il tortino

Svolgimento:
Capare i broccoli, lasciarli un po' a mollo e lavarli bene e poi bollirli in acqua salata per un quarto d'ora; nel frattempo, far rinvenire la soia in un po' d'acqua calda "condita" o con del miso o con del dado - almeno la soia s'arripija un po' e non è "trista".
Preparare la pasta mescolando la farina di grano integrale, l'acqua calda, magari anche quella che si è utilizzata per cuocere i broccoli o quella utilizzata per la soia, e l'olio. Preparare una palla che, lavorandola con energia, si stacchi sia dalle mani che dal tavolo da lavoro e lasciarla riposare un po' mentre si scolano per bene i broccoli e la soia; questi ultimi due ingredienti si ripassano in padella con un po' d'olio e peperoncino. Finito il ripasso - cercare di non farli asciugare troppo però -, si stende la pasta, la si mette in uno stampo (io ci ho messo la carta forno) e sopra lo stampo vi si spatascia il pappone di broccoli e soia. Non paga di ciò, io ci ho pure aggiunto due belle uova sbattute con un po' di pepe e sale e e poi ho finito di condire il tutto con un po' d'olio, poco brodino avanzato - altrimenti nel forno le verdure mi si asciugavano troppo - e con una bella spruzzata di grana grattugiato. Ho infornato a 220° e ho lasciato cuocere per una quarantina di minuti. Buono anche freddo il giorno dopo, seppure devo lavorare meglio sulla pasta, che rischia di diventare un pò troppo secca e cocciosa all'assaggio. Il ripieno è una favola! ^____^

venerdì 3 ottobre 2008

Fidibus 21


E che d'è? La nuova scopa di Harry Potter? Ma no, amici miei, è il mini "mulino da sogno" che mi hanno regalato (bè, no, ci hanno regalato perchè è stato un regalo di nozze tardivo) durante il nostro viaggio in Germania.
Tutto ha inizio da una frase che dissi alla nostra cortese ospite, la signora Helge, una dolce signora a cui piace tenere uno stile di vita il più naturale possibile, ma non per vezzo o moda ma perchè ci crede veramente.
Ordunque, eravamo riuniti attorno al desco per la cena - la signora cucina veramente molto bene e nei tre giorni che siamo stati da lei ci ha preparato dei manicaretti veramente deliziosi, uno su tutti la zuppa di zucca e carote corretta al marsala! Gnam! - quando, assaggiando il pane che aveva posto a tavola le domandiamo dove l'avesse comprato e lei ci rispose che l'aveva preparato lei. Va bene, ha anche lei la macchina del pane, "no lo faccio da me e lo metto nello stampo per i plumcake" ... ah O___O, ma questa miscela di farina particolare (era un pane di farro, speziato al finocchio e nocciole) dove l'aveva comprata? "Non l'ho comprata l'ho fatta io", rispose la nonnina - effettivamente è nonna di due vispi nipotini sui dieci anni educati, come la figlia della signora Helge, alle scuole steineriane, e dove lei stessa, in gioventù, dedicò un pò del suo tempo alle classi della materna. Ma andiamo avanti. Subissata di domande, soprattutto mie e tradotte dal naturalista, che in tedesco è più bravo di me, veniamo a sapere che lei ha un piccolo mulino elettrico per macinare le granaglie e poter così prepararsi, per il pane, miscele di farine che più le aggradano. Inoltre, la granaglia macinata viene utilizzata subito e quindi non perde tutti quei "principi attivi" che possono lentamente scemare se passa parecchio tempo dal momento della macina al momento dell'uso. E qui io ebbi l'ardire di sfoggiare il mio tedesco da liceo (non ricordavo eine mazzen) per uscirmene con la frase "Ich habe immer eine Mühle getraumt!" Ossia "Ho sempre sognato un mulino! Ecco, da questo momento per la signora divenne imperativo che io potessi soddisfare il mio sogno e quindi avere il mio mulino. L'indomani ci portò nel negozio bio dove aveva comprato il suo e ... tatàààà, scelto tra i molti mulini presenti nel negozio - c'era pure un mulino a manovella più utile, se ho ben capito, per preparare i fiocchi d'avena o di altro cereale - eccoci proprietari del Fidibus 21, il mulino da sogno. Queste ultime tre parole saranno il leit-motiv di tutta la vacanza agostana, ripetute non solo in Germania, ma anche nelle lande sabaude poichè il naturalista - a suo dire - è rimasto basito nel sapere che il sogno di tutta la mia vita era poter avere un mulino con cui macinare le granaglie; ordunque, ogni due per tre mi sentivo ripetere "Oooh, abbiamo un mulino da sogno", "ooooh, che bello tu e il tuo mulino da sogno", "ooooh, il mulino da sogno", "ooohh, quanto eri bella quando dicevi 'ho sempre sognato un mulino da sogno' ". E basta! Ho capito!
E comunque, io e il mulino da sogno pochi giorni fa abbiamo preparato il pane al farro (il farro in granaglie ci è stato regalato dalla negoziante che vendeva il Fidibus), bè ma con il valido apporto del naturalista ché, in fondo, il pane a casa lo prepara quasi sempre lui! ^___^
Nelle foto (non diventerò mai una brava fotografa) i momenti chiave della preparazione: posizionamento della macchina, rimepimento della ciotola con il farro, triturazione del cereale e conseguente fuoriuscita del macinato. In tutto abbiamo macinato 500 gr. di farro in poco tempo, neanche cinque minuti.




Il pane, che poi non ho neanche fotografato, non è venuto male. Un pò sciapino, ma dobbiamo lavorare meglio sugli accostamenti con altre farine e soprattutto con erbe e erbette fini, visto che possiamo macinarci anche i semi di finocchio. Semi oleosi o molto fini non vanno bene poichè intaserebbero la macchina.
Bè, per me è una soddisfazione; effettivamente, qui a Roma avevo adocchiato dei mulini e avevo pensato ad utilizzarli per preparare da me le farine, ma i prezzi erano un pò proibitivi. Questo "regalatoci", se non ricordo male, costava sui 170 euro, mentre qui a Roma l'ho visto a 250: come la mettiamo? L'occasione per realizzare il sogno si è presentata con il viaggio in Germania e con la cara signora Helge (che quando si mette in testa una cosa non riesci a farla recedere manco con le cannonate) che ci ha regalato "l'attrezzo".
Voi pensate che debba pagare la tassa sul macinato? ^___^

giovedì 25 settembre 2008

In nome del papa re

(Immagine tratta dal sito: http://www.bloopers.it/index.php?pagina=film&id_errore=57140#)


Chi non ricorda questo bel film di Luigi Magni ambientato nella Roma papalina dell'800?
A nun ve l'aricordate? Ve l'aricordo io!
Il film basa la sua storia su un evento realmente accaduto: l'ultima condanna a morte avvenuta nello Stato pontificio (novembre 1868) di due "rivoluzionari", Monti e Tognetti, rei di aver fatto saltare in aria una caserma di soldati francesi che l'imperatore Napoleone III aveva inviato a difesa del Papa. Su questo fatto di cronaca vero Magni, supportato da un attore come Nino Manfredi, qui nella parte di un monsignore che si adopererà, invano, per il salvataggio dei due sventurati, costruisce una storia a latere che vede come protagonista il Manfredi e una contessa, il cui figlio aveva fatto parte della squadra che aveva "assaltato" la caserma. La contessa perora la causa del povero figliuolo ricordando al monsignore che il giovine è anche figlio suo, frutto di un fugace incontro di anime una ventina d'anni addietro ^__^. Il Manfredi monsignore riesce a far liberare il ragazzo, ma prende a cuore anche la situazione degli altri due rivoluzionari incarcerati (il Monti e il Tognetti, quest'ultimo interpretato da un giovanissimo Ron, sì il cantante). Nell'arringa di fronte al tribunale ecclesiastico cercherà di intercedere a loro favore, ma senza risultato alcuno. I due verranno giustiziati in piazza dei Cerchi (praticamente in fondo al Circo Massimo, dove c'è la Bocca della Verità) mentre il giovanotto liberato verrà ucciso dal marito della contessa, avendolo scambiato per il "giovine amante" della moglie; tutto 'st'interessamento da parte della contessa 'u curnutaz.. - ahem - il marito non se lo spiegava davvero. E il nostro monsignore? Avendo pronunciato un discorso rivoluzionario davanti al tribunale ecclesiastico verrà arrestato su ordine del "papa nero" (il superiore generale dei gesuiti, così definito perché resta in carica a vita e perché veste di nero) e il film finisce. :-[[
Bello, bello, bello per la maestria con cui Luigi Magni ha saputo ricostruire la Roma papalina e per la scelta degli attori, in primis un Nino Manfredi che, secondo me, è proprio a suo agio nell'interpretare il monsignore. Ma la coppia Magni-Manfredi aveva già avuto occasione di lavorare insieme in un altro film, precedente a "In nome del papa re", ambientato sempre nella Roma papalina del 1825; sto parlando di "Nell'anno del Signore" e anche qui viene utilizzata una vicenda realmente accaduta, e simile a quella di Monti e Tognetti, per descrivere la vita dei popolani romani, soprattutto ebrei, sotto il papato. In breve, due carbonari, Targhini e Montanari (ahò, ma s'erano messi d'accordo? Tutti e quattro i rivoluzionari hanno il cognome che inizia per T e per M) hanno ucciso un loro familiare reo di voler svelare i segreti della Carboneria. Vengono processati e ghigliottinati in piazza del Popolo, e ancora oggi, a sinistra di Porta del Popolo, quella che dà verso la via Flaminia e il Muro Torto, sul fianco della caserma dei carabinieri c'è una lapide in memoria dell'esecuzione dei due carbonari. Parallelamente a questa storia c'è quella di fantasia che vede come protagonista un ciabattino ritenuto analfabeta, ma sotto le cui "suole" si nasconde la voce della libertà: Pasquino, qui interpretato, sempre magistralmente, da Nino Manfredi.
Insomma, i due film sono una vera goduria e fanno parte di una trilogia sulla Roma papalina che si conclude nel 1990 con il film "In nome del popolo sovrano", sempre con la collaudata coppia Magni-Manfredi. Altro che "Il sangue e la rosa" che stanno proponendo in questo periodo e di cui non sono riuscita a vedere neanche dieci fotogrammi in sequenza per quanto è inguardabile.... aridatece Magni e Manfredi!!!! Nei loro film sì che venivi trascinato nella Roma papalina e ti sembrava anche che i personaggi scelti per interpretare il monsignore, il carbonaro, la contessa, la popolana, il frate non fossero attori ma persone dell'epoca che, per mezzo di un miracoloso prodigio, si materializzavano per farti vivere, con loro, quanto accadeva nei bei tempi andati".
Ma tutta 'sta concione per quale motivo?
Ma per introdurre questo piatto:



Le monete del papa (a me a Perugia li hanno venduti con questo nome) alias fagioloni tipo "bianchi di Spagna" ma che bianchi non sono e che ho cucinato in umido, in modo molto semplice.
Ho messo a mollo per 24 ore una bella manciata di "monete del papa", indi le ho sciacquate e le ho messe a cuocere per un paio d'ore con un po' d'acqua, un po' di salsa di pomodoro avanzata da una precedente preparazione, un po' di cipolla, un po' di erbette fini (rosmarino, timo), sale, olio e un pò di pepe.
La cottura a fuoco lento per un paio d'ore è necessaria perchè il fagiolone ha bisogno di cuocere per intenerirsi ^___^ e perchè così il sughetto si restringe per bene e ci si può pucciare il pane!
Nessun effetto collaterale l'indomani! ^_______________^



martedì 16 settembre 2008

Cuoricini di semolino



Semplici semplici questi cuoricini.
Si cuoce il semolino in un po' di acqua calda e latte (le dosi le faccio a occhio, sorry). Quando acqua e latte cominciano a sobbollire, si versa il semolino e si gira piano piano e si aggiusta di sale. Poi, un pò come per la polenta, si continua a girare per una ventina di minuti. Un paio di minuti prima di togliere il semolino dal fuoco ho aggiunto un tuorlo d'uovo e una generosa manciata di grana grattugiato fresco.
Gira, gira, gira, al termine della cottura ho steso il pappone su una spianatoia, ho lasciato che freddasse e poi, con uno stampino per biscotti, ho ricavato i cuoricini.
Vi ho poggiato un pò di salsa di pomodoro precedentemente preparata con dei san Marzano per condire un pò di pasta, li ho accompagnati con delle zucchine trifolate et voilà!
La pappa è pronta.

lunedì 15 settembre 2008

Era una notte buia e tempestosa....

Immagine tratta da http://splashscuola1.altervista.org/esercizi/3-halloween-problemi.shtml

Solitamente il sabato sera è dedicato allo svago, al convivio, alle riunioni crapulesche con amici, allo sballo sfrenato (ma su quest'ultimo punto non mi ritrovo affatto), insomma a tutto ciò che sia sinonimo di "joie de vivre". Ebbene, con un naturalista al fianco il sabato sera come lo impieghi?
Ma a caccia di pipistrelli, of course!
Vengo a spiegare.
Sabato scorso si è svolta la serata europea dei pipistrelli, la Bat Night, per sensibilizzare un po' l'opinione pubblica sulla sorte di questi piccoli mammiferi, ancor oggi additati alla pubblica gogna e ad essere negletti e scacciati per sciocche superstizioni che faticano ad essere 'erase' dalla mente umana.
La serata si è svolta nel paesino di Castelgiorgio, vicino Orvieto, e ha visto protagonisti alcuni naturalisti sensibili al problema della conservazione dei chirotteri.
Le prime Bat Nights si svolsero in Polonia e in Francia,sindal 1997, e a tutt'oggi tale evento viene organizzato sotto il patrocinio dell'Agreement on the conservation of population of european bats il cosiddetto BATS (www.eurobats.org).
Ecco la locandina


Durante la serata ho così potuto apprendere:
* come costruire delle simpatiche "bat box", ossia le casette per i pipistrelli (grazie alla naturalista Silvia Carletti che ha aiutato i bimbi presenti a costruire delle bat box da portare poi a casa... la voglio pure ioooo); tali rifugi aiuterebbero i piccoli mammiferi a trovare un posto sicuro dove poter riposare e svernare. Sul sito del museo di storia naturale dell'università di Firenze e del GIRC (Gruppo italiano ricerca chirotteri) maggiori informazioni in merito.
* Sono state date informazioni generali sul pipistrello e sul perchè bisogna proteggerlo (grazie al naturalista Cristiano Spilinga). Io le riporto come le ho annotate e se ci dovessero essere degli errori me ne scuso con il relatore; le informazioni sono le seguenti:
** il nome chirottero deriva dal greco cheiros ossia mano e pteron - ala, e ciò che noi pensiamo siano ali in realtà sono "zampe" modificatesi nel tempo, zampe palmate, per così dire, che permettono al pipistrello di volare.
** sono suddivisi in due grandi gruppi: megachirotteri, più diffusi nelle regioni tropicali e con abitudini mangerecce tendenti al frugivoro... se magnano la frutta. Raro il caso che si attacchino ad un animale e "gli succhino" via tutto il sangue. Forse una leccatina, ma nulla più. L'altro gruppo è quello dei microchirotteri, presenti in Europa e con tendenze mangerecce insettivore.
** solo in Italia sono presenti 35 specie di pipistrelli a fronte di 45 in tutta Europa! Sorbole!
** i chirotterini sono esserini molto delicati, fragili, leggeri - guardate che amore questo qua:


Immagine tratta da http://www.infozanzare.info/ricerca.php

ma che sviluppano molta energia durante il volo, basti pensare che il loro battito cardiaco passa dai 10-16 battiti al minuto durante l'ibernazione invernale agli 800 battiti durante il volo O___O
** emettono ultrasuoni dalle narici e dalla bocca per individuare ostacoli e prede e le onde riflesse vengono captate dai padiglioni auricolari.
** sono alquanto longevi. E' stato citato il caso di un pipistrello a cui venne messo un braccialetto di riconoscimento 40 anni fa e, trascorso questo tempo, venne ritrovato bello vivo e pimpante!
** non sono uccelli nè roditori.
** non sono ciechi, ci vedono bene ma tendono ad usare molto il sistema ad ultrasuoni che madre natura ha donato loro, e c'azzeccano sempre!
** non si attaccano ai capelli, anche perchè con il raffinato sistema di ultrasuoni che usano per catturare insetti grandi quanto un mignolino, se non più piccoli, ti pare che vanno a impattare contro dei molossi quali noi - razza umana - siamo? Improbbabol, a meno che il chirottero non sia ubriaco o accannato! (questo lo penso io)
** non succhiano il sangue
** i parassiti dei pipistrelli non si attaccano a uomini o altri animali
** le feci dei pipistrelli non costituiscono un problema sanitario anche perchè sono costuite quasi esclusivamente dalla cheratina degli insetti che cacciano e che, a quanto pare, è un ottimo
fertilizzante.
** l'unica malattia che possono trasmettere è la rabbia, ma ce ne vuole prima che ce l'attacchino; dovremmo stare a contatto con i pipistrelli quotidianamente e pacioccarli spesso con le mani!
Ma dove si nascondono i "pioppolini"?
I rifugi dei pipistrelli possono essere costituiti da:
- cavità di alberi
- grotte
- fenditure di pareti e interstizi
- cavità sotterranee e artificiali (miniere, gallerie)
- costruzioni
- sotto i ponti o nelle abitazioni, ad esempio nei sottotetti, solai, ma anche nel box della serranda dove, però, spesso fanno una brutta fine!

Per studiarli i naturalisti devono ispezionare i rifugi, catturare qualche esemplare con una mist-net o reti verticali foschia, chiamate così perchè hanno delle maglie così strette e leggere che non si vedono, o tramite una harp-trap, altro tipo di rete nella quale i chirotteri vanno a sbattere, si rintronano ma non tanto e vanno a finire dentro un sacco posto alla base di questa "trappola"; lo studio viene completato da un'indagine bioacustica tramite il bat-detector, o nell'installazione delle bat box, sperando che i pipistrelli ci facciano il nido.
Ciò che lo 'popolo ignorante' dovrebbe sapere è che i chirotteri vengono sempre più spesso utilizzati per la lotta alle zanzare, dato che un solo esemplare in una notte di caccia ne fa fuori almeno 1000-2000. Quasi, quasi metto una bat box sul balcone.
Le cause della sparizione di questi "simpatici" topini (anche se topi non sono e non fanno parte della famiglia dei roditori, ma a me piace chiamarli così) sta proprio nella distruzione dell'habitat in cui vanno a foraggiarsi ossia zone umide e boschi, o nell'impiego di pesticidi, o nella distruzione dei siti di riposo, riproduzione e ibernazione.
Addirittura, anche gli impianti eolici sono mortali per i pipistrelli poichè quando le pale del "mulino" girano vorticosamente il povero pipistrello non riesce a schivarle, anche se le vede e le sente con gli ultrasuoni, e ci va a impattare con conseguenze letali. :-(((
In conclusione: è importante proteggere i pipistrelli dallo "sterminio" perchè oltre ad essere simpatici animaletti possono essere utilizzati nella lotta biologica agli insetti nocivi, come le zanzare; alcuni di questi chirotteri - i megachirotteri, quelli che si mangiano la frutta - sono impollinatori di frutti che si aprono solo la notte e quindi garanti della biodiversità.
Eh! Quante cose ho imparato e questo era solo un estratto di ciò che si può trovare in rete su tali mammiferi.
Ma finita la conferenza era forse finita la serata? No! Dopo un lauto e godereccio rinfresco (burp) alle 21,30 tutti fuori a cercare i pipistrelli con il bat-detector. Certo, la serata non era delle più promettenti: aveva piovuto un pochino, la temperatura si era abbassata di molto, insetti quindi ce n'erano pochi e forse anche pipistrelli, tuttavia gli indomiti cultori del chirottero non si sono persi d'animo e come un sol uomo hanno affiancato il naturalista (Cristiano) che fino a quel momento aveva discettato sui pipistrelli e l'hanno seguito per le fredde stradine di Castelgiorgio riuscendo ad individuare qualche timido chirotterino che ha voluto farsi una mangiata dei pochi insettini e delle poche falene che ronzavano sotto i lampioni. La cosa carina di questa "caccia" era che con questo strumento si sentivano benissimo gli ultrasuoni dei pipistrelli e quindi ci rendevamo conto di quando ce ne passava uno vicino, ma porca miseria non riuscivamo a vederlo affatto. Ne abbiamo visto solo uno, che passava giusto sotto un lampione, degli altri pipistrelli ... neanche l'ombra, solo lo squittìo.
E la serata è terminata in siffatto modo: con la consapevolezza di sapere qualcosa in più su tali affascinanti animaletti, sul loro potenziale "distruttivo", per quello che riguarda gli insetti, e sul fatto che "anche il più piccolo degli esseri viventi può cambiare il corso del futuro" (una citazione un po' storpiata dal Signore degli Anelli, La Compagnia dell'Anello - Galadriel a Frodo).
Indi ce ne siamo andati a nanna ospiti di Paul&Lois, una coppia inglese residente in un casale ristrutturato in quel di Sugano, altro paesino vicino Orvieto; vecchie conoscenze del naturalista (mio!) e anche loro organizzatori di interessanti tour naturalistici. Ecco il loro sito
Arrivederci verde Umbria, al prossimo "sabato da sballo"!
Yeaaaahhh!

lunedì 8 settembre 2008

Nun so' più la gheparda de 'na vorta :-((

Lo sento nelle ossa, nella muscolatura.. sigh!
Di ritorno dall'Hobbiton, svoltasi a Bassano del Grappa, prendo atto che... nun me regge più la pompa come una volta:-((
Ma l' aver reincontrato tanti amici sparsi per lo stivale, aver vissuto una tre giorni fatta di pioggia non a catinelle.. de ppiù (che fortunatamente durava poco ma c'era l'afa che ti faceva respirare acqua), aver assistito a conferenze tenute da relatori che chiamare tali è un'offesa per coloro che si impegnano veramente a presentare un intervento "coerente" e "lineare", aver visto "dal vivo" la copia di Richard Benson che ci ha fatto sgnasciare dalle risate, con la band AngBand, parodiando alcune canzoni su alcuni personaggi tolkieniani, aver girovagato per banchetti e fatto "sciopping" selvaggio fino ad arrivare a comprare ghirlande e coroncine con cui adornarsi il capo (non indossando tutte e due contemporaneamente, of course), essermi vestita da mastra birraia hobbit, aver potuto pacioccare la piccola Sarah - nove mesi - che avrò spupazzato ogni due per tre lasciandole forse un indelebile ricordo, spero positivo.. gnam sulle gambotte ^___^, aver mangiato per tre giorni consecutivi (tranne a colazione) polenta, insalata e patatine fritte (per i carnivori erano previsti anche bigoli all'anatra, spuntature, salsiccie e stinco di non so cosa), ecco tutto ciò valeva la pena viverlo anche se la sera arrivavo sfranta e fiacca e imploravo il naturalista (che ha partecipato alla sua prima Hobbiton) di ritornare in albergo perchè avevo sonno... sigh!
Citando la cara Hirilaelin, che ha saputo magistralmente rendere l'atmosfera di ciò che si è vissuto in questa tre giorni bassanese in un suo post sul NG it.fan.scrittori.tolkien (chi fosse interessato vada a spulciare un pò di interventi):
E però, nella compagnia, serpeggia una certa malinconia, come se
questo ritorno all'Hobbiton fosse anche l'ultimo. Ci siamo
evoluti da inconsapevoli Hobbit in distaccati Elfi? Siamo
semplicemente invecchiati?O tutte due?
In un'altra era, Antichi Tolkieniani, sacco a pelo in spalla
e piccoli zaini ricolmi fino a sfiorare l'antimateria,
attraversavano colli, pianure e montagne, per giungere al cuore
della festa. Arrancavano lietamente ai confini della Terra di Mezzo.
Dormivano in alloggi di fortuna. Tiravano avanti tutte le notti,
cantando, bevendo e prendendo parte ad allegre scorribande.
Ora, diciamolo, non abbiamo più l'età infatti siamo Antichi!

Hirillina, prendo in prestito la tua descrizione perchè io mi son proprio sentita così! ^___^
Non mi riesce di dire "al prossimo anno, alla prossima Hobbiton" perchè proprio nun gliela fo', ma sicuramente se dovessi riparteciparvi vorrei farlo con la graditissima compagnia dei Proudneck e di tutti gli altri tolkieniani che ho conosciuto in questi ultimi otto anni!
A presto!

domenica 31 agosto 2008

Il ritorno della dea


Che sarei io! ^___^
Bè, il mio nick è Morrigan e per chi è ancora all'oscuro e vuol approfondire la conoscenza di questo personaggio della mitologia celtica, ecco una pagina di Wikipedia che esplica _perchè songhe anche dea_ (oltre ad essere gattara, tolkieniana, vegetariana e bla, bla, bla)!
Solo che nelle caratteristiche della dea io non mi ci ritrovo affatto, e allora perchè scelsi questo nick?
Leggete "La pietra del vecchio pescatore", in lingua originale "The hounds of the Morrigan", e come viene descritta in quel romanzo la Morrigan (soprattutto fisicamente) e la risposta vien da sè ^__^
Ma rieccomi, arieccomi.
Ancora rintronata, non mi rendo ancora conto se mi son riposata o no. Il viaggio in Germania e Svizzera è andato bene, la permanenza in tenda anche, la settimana finale nelle lande sabaude è stata riposante ma l'unico neo, se così posso dire, è che ho potuto rivedere il nipotino solo per un giorno perchè: lui rientrava con i genitori dalla vacanza a Pragelato e noi l'indomani si ripartiva per lo Stato pontificio :-/
Sigh, mi sto perdendo la sua crescita: E' incredibile come i bimbi così piccoli riescano ad assorbire tutto ciò che li circonda, a rielaborarlo e ripeterlo e ad essere così dolciotti. Il piccino è veramente un angioletto, e non lo dico perchè è il mio nipotino ma perchè è vero! E chi ci crede bene e chi no, bene uguale per me! ^__^
Ciao piccolo "Tata blu"!!!
Domani si riprende il solito tran tran ma con uno strascico vacanziero verso Bassano per il fine settimana!
Hobbiton, aspettaciiiii!
Salutammo!

sabato 9 agosto 2008

I pomodori col riso

Cara la mia Claud, alle tue melanzane crispate io rispondo con... i pommidori col riso. ^__^
Un piatto fresco, estivo, rinfrescante.
Ormai perduta sulla china dell'uso del forno anche ad agosto, mi son voluta cimentare in questo piatto che mai prima d'ora avevo fatto. Era una pietanza che mamma preparava e le veniva BUONISSIMA!!!! Gnammete
Io non ci avevo mai, mai provato, neanche quando era vivo papà, e neanche lui - diventato un cuoco professionista - ci si era mai cimentato.
Ma come facevo a resistere a questi pomodori rossi che dal banco del verduraio mi guardavano e gridavano "Assaggiaci, assaggiaci. Siamo i pomodori col riso. Uauauauauauauaua... ^___^ raccontiamo certe storielle!!!!!" vabbè, 'sopravvoliamo' [cit.].
Non ho resistito, ne ho presi tre e il risultato è quello che si vede nelle foto.
Non son venuti male, ma devo dosare meglio la sapidità di tutto l'impasto, lo scavo da fare nei pomodori e il tempo di cottura... insomma tutto. Ma andiamo con ordine.

Ingredienti
Pomodori belli rossi, tosti e grossi.
Riso a chicco piccolo
sale e pepe a discrezione (abbondare)
olio evo
prezzemolo
erbette fini (timo, maggiorana)
un pò di parmigiano grattugiato.

Si lavano i pomodori e si toglie loro il cappello; si scavano cercando di non raschiare moltissimo, in modo da non avere le pareti dei pomodori così sottili che c'è il rischio che in cottura si spatascino per il caldo e il ripieno
Ecco alcuni esempi di "prima" e dopo la cottura:





In una ciotola si prepara il ripieno dei pomodori: riso (crudo), olio, sale e pepe, le erbette fini e ciò che risulta dallo scavo del pomodoro. Si mescola ben bene il tutto e poi con un cucchiaio si riempie il pomodoro e lo si richiude con il cappello che gli era stato tolto. Se avanza del riso lo si può mettere, come ho fatto io, come contorno ai pomodori insieme alle patate.
La patata è l'accompagnamento classico dei pomodori con il riso e cotta al forno in quel tripudio di pomodori e condimenti vari è proprio una delizia.
Si trasferisce il tutto in una teglia, si ricondisce ancora un pò, soprattutto le patate, con olio, erbette, sale e parmigiano grattugiato e si mette in forno a 200° per almeno mezz'ora ma io direi anche 40 minuti.
Occorre assaggiare il riso dentro il pomodoro per capire se è ben cotto. Il mio lo era ma se restava altri cinque minuti in forno male non gli faceva.
Forse si potrebbe "cuocere" per un paio di minuti il riso prima di condirlo e metterlo nei pomodori? Mah?
Tuttavia, la loro porca figura l'hanno fatta: io e il naturalista abbiamo apprezzato tanto che ce li siamo finiti tutti insieme alle patate, insomma, la teglia è stata ripulita a dovere.
Ed io mi sento un pò "orgogliona" per aver riproposto questo piatto che ancora non avevo avuto il coraggio di fare; sì, coraggio è la parola giusta. Ma ora so che, dopo qualche altro tentativo, mi riusciranno benissimo.
Cari i miei tre lettori, dopo questa perla di saggezza vi devo lasciare perchè ho la casa che è un caos; domani dovremo partire per le lande sabaude e da lì fare una puntatina in Bavieria - Norimberga e Tubinga, addirittura in tenda, io che non ho mai fatto campeggio - e ancora non ho fatto nulla (salvo mettermi in testa l'hennè che, fortunatamente, non cola perchè è quello "bbbono" riportato dalla Turchia; ne avrò per un altro paio d'ore).
I panni da stirare e metter dentro la valigia mi aspettano e mi chiamano: "Cristinaaaaa, Cristinaaaaa". Cerco di far orecchie da mercante, ma ho il timore che si solleveranno e mi aggrediranno: devo agire prima io.
La piccina sta dormendo dentro l'armadio e forse dovremo praticarle una soluzione di fisiologica perchè il veterinario l'ha trovata un pò disidratata O___o. Non dovessimo riuscirci (già ci mette pensiero "pizzicare" con la butterfly la piccina) a settembre dovrà essere ricoverata un paio di giorni come accadde l'anno scorso. Uffaaaa
Ma ora la portiamo su al fresco e vedrai come starà meglio... o male che vada la portiamo da un veterinario pinerolese e che la "pizzichi" lui.
Ciao miei cari, buona estate e fate i bravi. Chissà se riuscirò a seguirvi anche da fuori.
Il rientro alla base è previsto per fine agosto. Baciotti.

mercoledì 6 agosto 2008

Ho ricevuto due premi

Per me inaspettati dauna bloggatrice rumena, Nicoleta, questo il suo blog
Il primo è più un meme contro l'abbandono degli animali che un premio; effettivamente, in questo periodo di vacanze vale la pena ricordare a chi ha degli animali che in vacanza non ci andiamo solo noi, ma anche i nostri piccoli amici che vivono con noi. Se per una qualsiasi ragione non possiamo portarli con noi - perchè il viaggio è lungo, disagevole, non ci è stato permesso di portarli - allora è bene attivare tutte le conoscenze che si hanno per poter lasciare il proprio amico in mani sicure e sapere che durante la nostra assenza riceverà tutte le coccole e l'attenzione che noi gli diamo durante l'anno, altrimenti si rimane a casa con il piccino.
Tabatughina si sta già preparando alla partenza per le lande sabaude e non vede l'ora... seeee, come no!
Povera piccina, ma il viaggio in macchina sarà il più tranquillo possibile perchè me la spupazzerò io per tutto il tempo sul sedile posteriore. ^__^
Questo è il meme:
1 Indicare cosa si deve fare se i trova un cane abbandonato: Telefonare al 112 o ai vigili del comune di competenza o inviare un sms al 334.105.10.30
2 Indicare il sito di prontofido: http://www.prontofido.net/
3 Mettere un'immagine contro l'abbandono degli animali (si può scegliere se riportare quella già proposta da chi ve l'ha passato o sceglierne un'altra voi: le campagne contro l'abbandono non mancano...)
4 Solite regole di un meme: indicare chi ve l'ha passato e indicare almeno tre persone a cui si lancia questo messaggio!

Chi me l'ha passato è Nicoleta e a chi lo lancio? A chiunque vorrà aderire a diffondere questa iniziativa! ^__^

Il premio, invece è questo qua:
e ringrazio ancora Nicoleta per avermi "nominata"

martedì 5 agosto 2008

De rerum tolkienarum

Un pò di notiziuole sparse riguardanti non solo il prof. ma il mondo che gravita attorno a lui.
Inizio con una notizia un pò triste, almeno per coloro che sanno di chi andrò a scrivere. Il primo agosto è morta Pauline Baynes, illustratrice di molti libri per bambini ma soprattutto colei che illustrò i libri de "Le Cronache di Narnia" di C.S. Lewis - qui alcune copertine veramente carine anzichenò ^___^ - e alcuni libri di Tolkien fra cui Farmer Giles of Ham, Smith of Wootton Major (di cui io ho una copia in inglese degli anni '60 da lei illustrata).
La dolce nonnina ancora dipingeva e aveva un modo particolare di disegnare che in alcuni casi ricordava le immagini degli arazzi del 1200/1300 (mi riferisco soprattutto ai disegni eseguiti per le opere di Tolkien summenzionate. Qui un esempio di come disegnava, tratto dal sito del buon Oromë). A questo link un ricordo - tutto in inglese - di una persona che la conobbe bene e la frequentò, e nel quale si possono ammirare alcune sue creazioni e anche una foto recente dell'illustratrice, scomparsa a 86 anni, che a me da tanto l'idea della nonnina delle fate. Ciao Pauline!
Una notizia di tutt'altro tenore riguarda, invece, l'Hobbiton. E che d'è? O__o
E' una manifestazione che si tiene il primo fine settimana di settembre, sempre in città del nord Italia. E' organizzata dalla Società tolkieniana italiana che aveva, se ancora non ha - ma non sono sicura -, la sua base logistica in quel del Friuli (ecco spiegato il motivo delle città nordiche).
Una tre giorni di incontri, musica, goliardia e (citando quanto scritto sul sito) "di festa e di cultura, fra miti, leggende, storie, giochi, racconti, canti e danze", il tutto in una cornice sempre diversa: il castello di Gorizia nel 2000 (la prima Hobbiton a cui partecipai, ma la manifestazione risale a molti anni addietro, credo il 1993), il parco di Villa Manin a Codroipo nel 2002, San Daniele del Friuli dal 2003. Ora la manifestazione si tiene a Bassano del Grappa e qui troverete tutte le informazioni necessarie per decidere se farci una capatina oppure no.
Ovviamente, la sottoscritta e il principe consorte ci andranno, insieme ad alcuni membri scelti della masnada Proudneck di Roma ^___^
Appuntamento il 5-6-7 settembre 2008 a Bassano, dunque, per rinverdire vecchie amicizie, passare tre giornate di "scazzo feroce" [cit.] e ringraziare, perchè no, il prof. Tolkien per la sua produzione letteraria grazie alla quale nuove amicize, nuovi amori e nuove famiglie si sono create. Capperi, chi l'avrebbe immaginato solo otto anni fa quando iniziai a seguire il newsgroup it.fan.scrittori.tolkien? O___o
All'Hobbiton, all'Hobbiton

lunedì 28 luglio 2008

Minestrina rinforzata


Bè, che c'è di meglio, nelle calienti serate estive romane, dove neanche il ponentino ti aiuta a toglierti la callara e l'umidiccio che ti sono rimasti addosso dalla mattina, che ristorarsi con una bella minestrina calda, soprattutto perchè nun c'hai gnente ner frigo? Il naturalista ti ritorna ad inizio del prossimo mese, tu giri come una trottola per uffici poi vai al lavoro e torni sempre tardi la sera e non è che ti vada tanto di spignattare e di far la spesa - soprattutto se il rientro a casa avviene sempre verso le 21,30 ^___^
E meno male che ci sono le amiche con cui passare qualche serata in allegria! Certo, l'indomani sei un mezzo zombie, ma almeno ti sei fatta quattro risate e sei stata in piacevole compagnia!
A parte questo intermezzo privato, ecco cosa mi son preparata ieri sera quando ho deciso che dovevo mangiare qualcosa che non fosse solo un pò di polistirolo espanso e una tazza di latte. E allora?
Minestrina rinforzata. A me, francamente, di mangiare cibi caldi e "invernali" anche d'estate non è che mi dia fastidio o mi faccia uno strano effetto, come succede ad altre persone, per cui:
ho messo a bollire l'acqua con un pò di dado vegetale; al momento dell'ebollizione vi ho gettato i quadrucci - pasta fatta in casa e tagliata a quadrucci appunto - e quando i quadrucci erano cotti, ho spento il tutto e vi ho gettato un ovetto precedentemente sbattuto, insaporito con un pò di sale e formaggio grattugiato, come se dovessi preparare la stracciatella*. Ho mescolato "alacremente" per far rapprendere l'uovo, ho lasciato un pò riposare per far sì che gli ingredienti si amalgamassero bene, e poi ho spatasciato tutto su un piatto condendo la minestrina con altro formaggio grattugiato, olio evo e pepe.
Ecco perchè ho chiamato questa minestrina "rinforzata": e l'uovo, e il parmigiano, e l'olio, e il pepe.
Bè, a me è piaciuta e mi ha fatto sudare da matti! Ma quanto era buona! Si arguisce dalla dimensione XXL del piatto che esso è stato l'unica portata della mia cena.... burp!




* in un altro post spiegherò cos'è... non è un gelato!